Da dove viene questo malcontento e questa rassegnazione sempre nutrita dalla rabbia?
Non viene dai pericoli del fascismo alle porte. Viene dalla palude della democrazia recitativa nella quale siamo immersi. I cittadini sono chiamati in causa solo per fare il tifo e battere le mani al più simpatico sotto elezioni. Ma quando non è più in ballo la crocetta quinquennale sul simbolo desiderato, i cittadini potranno tornare al loro posto. Quando regolarmente le promesse non saranno mantenute, potranno rientrare nei ranghi a lamentarsi. L’illusione di contare sparirà e il ciclo della democrazia recitativa ricomincerà da capo lo spettacolo, in attesa di un altro uomo nuovo forte, rassicurante, brillante. E, naturalmente pronto a catturare il consenso dei delusi pescando nella palude della loro perenne insoddisfazione.