Rispettiamo
il pronunciamento dei nonesi che hanno preferito in maggioranza
scegliere la continuità.
Ora
ci sentiamo in dovere di aprire una intensa fase di riflessione
critica e autocritica all'insegna del dialogo, della serenità e
della ricerca.Continueremo
la nostra opera di informazione documentata e di controllo
democratico degli atti amministrativi. Rafforzeremo, nel ruolo di
opposizione che i cittadini ci hanno assegnato, il nostro impegno a
promuovere la partecipazione popolare mediante le armi democratiche
del conflitto, della collaborazione e della proposta alternativa, in
sempre più stretto collegamento con le domande e le segnalazioni dei
concittadini.
Sosterremo ogni provvedimento utile a migliorare la
qualità della vita, l'istruzione, il sostegno solidale dei ceti più
colpiti dalla crisi economica, la salute degli anziani e il
protagonismo dei giovani.
Combatteremo tutto ciò che, nei
comportamenti e negli atti amministrativi, dovesse indebolire la
giustizia sociale e l'uguaglianza tra i cittadini.
Ringraziamo i
nonesi che ci hanno dato la loro fiducia.
Auguriamo buon lavoro al
nuovo Sindaco e alla sua Giunta. Pedaleremo in salita e ogni
cittadino consapevole è certo di trovarci al suo fianco.
"In realtà non si è capito che la lista che fa capo a Enzo Garrone si fonda su un progetto del tutto nuovo".
RispondiEliminaChissà che, prendendo spunto dalla suddetta affermazione di Stefano Rizzo nell'ambito di un intervista a suo tempo comparsa su "Il Mondo di None", la neomaggioranza non si decida a rinunciare finalmente al simbolo, quello di "Solidarietà e Progresso", di un progetto politico con cui ha ormai così poco a che fare... cinque anni, da qui alle prossime elezioni comunali, dovrebbero essere tutto sommato sufficienti ad illustrare ai cittadini ragioni ed obiettivi di una nuova identità politica ed amministrativa.
Ciao Roberto,
RispondiEliminami sfuggono la motivazioni per la quali la neomaggioranza dovrebbe rinunciare (tra cinque anni) al simbolo di "Solidarietà e Progresso". Se funzionasse così nei partiti, i simboli cambierebbero in funzione dei segretari. Solidarietà e Progresso è stata la mia lista per 10 anni di attività amministrativa, tuttavia credo che né io, né tantomeno altri possano decidere chi sia titolato o meno ad utilizzare un simbolo, magari per il fatto che alcune persone nel 2009, hanno abbandonato il progetto iniziale. Il "progetto del tutto nuovo", del quale scrivevo nell'ultimo numero de "Il mondo" è un progetto che può fare a meno della contrapposizione personale, prima ancora che politica, tra Domenico Bastino e Maria Simeone, che ha caratterizzato gli ultimi cinque anni di vita politica nonese. Rileggendo l'intera risposta all'ultima domanda di Codispoti, ti sarà chiaro il significato originale della mia affermazione che pure, in parte, hai citato.
So che il tema del "simbolo" è molto caro anche a Giovanni Garabello che lo ha disegnato. Ebbene, se i simboli sono importanti, per quanto mi riguarda i comportamenti lo sono ancora di più. Poiché da Giovanni, tarda ad arrivare la risposta ad una semplice domanda (ad oggi sono passati 20 giorni) ne approfitto per ricordarla pubblicamente anche su questo blog.
Beninteso, contrariamente a ciò che tu affermi nell'articolo pubblicato su questo blog dal titolo: "ma giovanni garabello è giovanni garabello" io credo che tutti i cittadini siano tenuti a rendere conto del loro comportamento e delle loro dichiarazioni, a maggior ragione coloro che concorrono a cariche pubbliche. Giovanni è libero di copiare "estese porzioni del programma" (come tu hai definito la copia pedissequa di 9,5 pagine su 10), dal momento che non esiste il copyright sui programmi elettorali, ciò che è biasimevole è aver spacciato per un'intera campagna elettorale, un programma copiato come frutto del proprio lavoro (e dell'incontro con associazioni, di una nuova "progettualità" e via discorrendo). Giovanni Garabello ha certamente fatto molto per il paese e io che ho lavorato gomito a gomito con lui in tempi anche relativamente recenti, posso testimoniarlo. Tuttavia anche lui come il sottoscritto o come chiunque altro faccia attività politica è tenuto a rispondere alle domande, a dare conto dei propri comportamenti politici. Nessuna storia personale per quanto pura e nobile può porre qualcuno al di sopra degli altri.
Un caro saluto.
Stefano Rizzo
Non sempre quando da gruppo musicale fuoriesce uno o più dei suoi componenti originari coloro che restano decidono di andare avanti come se nulla fosse. Talvolta capita, infatti, che nel caso i "pezzi" persi risultino fondamentali si prenda atto della fine di una fase e si propenda per lo scioglimento. Fatte le debite (enormi) differenze tra musica e politica, nel nostro caso parliamo della fuoriuscita di alcuni dei fondatori di Solidarietà e Progresso e addirittura di un partito. Nessun obbligo, solo onestà intellettuale. Ma non c'è peggior sordo di chi non vulo sentire.
EliminaPer il resto continuo a pensare che, nonostante l'errore clamoroso costituito dalla abbondante copiatura del programma volverese, i componenti di Progetto Comune (ma anche gli altri nonesi) non meritassero i veleni profusi in campagna elettorale dal circolo locale del PD e da quel che resta di Solidarietà e Progresso. Dispiace dirlo (per via di alcune amicizie) ma la penso proprio così.
Con franchezza.
Caro Roberto, con altrettanta franchezza, sto ancora attendendo un sussulto di "onestà intellettuale" da parte di coloro che scoperti a millantare come loro un programma copiato hanno preferito cambiare il senso delle parole. Valorizzare e copiare uguali non sono. I veleni li hanno profusi altri, sono abituato a fare politica mettendoci la faccia e a contrastare i comportamenti politici quando evidenziano un tentativo di inganno così grave. Sul piano personale rispetto tutti e a differenza dei candidati e sostenitori di Progetto Comune, non ho bisogno di utilizzare nomignoli come "strega di bevenento" o "angelico garrone" per screditare l'operato dei miei avversari. Mi basta riportare i fatti. Io la penso così a prescindere dalle amicizie.
RispondiEliminaSaluti.
Buongiorno, la scelta dei nonesi a favore della lista di E. Garrone si riassume nella locuzione : "Panem et circenses", del poeta latino Giovenale.
RispondiEliminaLarga parte dei nostri concittadini, ha dimenticato che, nel recente passato, la centrale a biomasse è stata definita, da chi li ha governati, poco più di "una caldaia di condominio".
Va tutto bene ma le lettere anonime vanno malissimo e non aiutano la lotta contro panem et circenses. i concittadini arrabbiati ma allineati e coperti sono cittadini finti, va bene? mario dellacqua
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