venerdì 31 dicembre 2010
IL COMITATO NONESE CONTRO LA CENTRALE: UNA PICCOLA REPUBBLICA PER LA TUTELA DEL TERRITORIO
Il Comitato “Energia, Ambiente e Territorio” di None compie un anno. Si può azzardare un bilancio?
La sua attività di informazione, di raccolta firme e di pressione democratica ha ottenuto da un'Amministrazione comunale incerta e oscillante l'approvazione di due ordini del giorno. Dopo quello del 22 febbraio, il voto unanime del 23 novembre ha impegnato la Giunta a ricorrere al Tar anche nel caso in cui la Provincia autorizzasse la centrale. Cosa puntualmente avvenuta. Come era facile prevedere, la strada è in salita.
Nel Comitato convivono diverse anime, con tutti i pregi e i difetti della società civile che non sempre è più virtuosa della politica. Alcuni aderenti vi partecipano esclusivamente per impedire la realizzazione della centrale di Benarco a None. Altri si spingono a promuovere un coordinamento (in corso) tra i numerosi comitati che in Piemonte si battono per ottenere dal Consiglio regionale la sospensione di tutti gli insediamenti in vista di una più rigorosa regolamentazione di questi affari con legno sconosciuto e abbondanti contributi pubblici. Altri propongono un allargamento dell'azione locale per far progredire la raccolta differenziata dei rifiuti (che a None sta segnando il passo) o per sostenere i referendum in difesa dell'acqua pubblica (350 firme a None). Altri sovrappongono alle finalità sociali previste dallo Statuto più piccanti finalità politiche per intensificare la loro opposizione (di destra o di sinistra) alla maggioranza che guida il Comune. Altri colgono l'occasione per avanzare una critica radicale al modello di sviluppo fondato sul profitto, sull'illusione della crescita infinita dei consumi e della produzione, sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e dell'uomo sulla natura. C'è chi persegue una, alcune o tutte queste finalità.
Queste tre o quattro anime convivono da un anno in un clima di abbastanza spontaneo autocontrollo e rispetto reciproco (leghisti, pidielle, centrosinistri vari, singoli senza partito in gran numero). Non vi partecipano rappresentanti dell'amministrazione comunale con la quale, tuttavia, la sintonia è stata proficua anche se vivacemente dialettica. Il Pd, maggior partito del centrosinistra alla guida del Comune, vi partecipa con alcuni singoli iscritti a titolo personale.
Le riunioni del mercoledì sono aperte a tutti e ci puoi trovare a volte tre, sette o quattordici persone, a seconda delle tensioni del momento. Nel suo piccolo, il Comitato funziona come una giovane Repubblica ai suoi primi passi caotici, generosi e contraddittori. E' una palestra di libertà del dibattito, di rispetto del pensiero altrui. E' anche una piccola scuola di autonomia che mette a repentaglio comode fedeltà. Gli uni devono dimostrare la loro indipendenza dalla Provincia governata dal centrosinistra. Gli altri sono attesi al varco perchè la Regione nel frattempo è caduta nelle mani del leghista Cota. Un po' tutti abbiamo imparato qualcosa: ad esempio chi scrive ha cominciato cercando“biomasse” sul Dizionario della Lingua italiana.
E' faticoso imparare ad ascoltare, combattere l'involontaria arrogante tentazione di interrompere chi sta parlando, stare in silenzio e non parlottare con un altro mentre uno ha appena preso la parola. E' difficile comunicare tra noi. Ancora più difficile comunicare con la popolazione dei nostri amici, vicini di casa, cugini, colleghi e compagni. Ma da lì bisogna partire perchè molti ancora non sanno bene. Stiamo provando a investire il mondo delle associazioni e a sollecitare il loro protagonismo.
Mario Dellacqua
mercoledì 29 dicembre 2010
sabato 25 dicembre 2010
E’ uscito il 90 sulla ruota di…Pavone.
Così parlò Pastorino, ma non essendo Zarathustra non è depositario che della sua verità o meglio delle sue verità. Siamo solidali con lui se è stato oggetto di “infamanti critiche” personali, non certo da parte nostra. Non avendo avuto il comitato alcun contatto personale, per noi è e rimane a tutt’oggi un “famoso sconosciuto”. L’oggetto della nostra contestazione è soltanto il suo progetto e, ad essere più precisi, il suo progetto calato nella realtà di None.
E’ pur vero che la genesi dell’operazione risale al 2007, quindi possiamo condividere le sue osservazioni sui tempi , così come riteniamo sarebbe stato opportuno da parte del comune, valutato il disinteresse degli agricoltori locali, arrivare ad un rapido epilogo negativo della questione con relativa cessazione dei contatti.
Ma i tempi sono solo un aspetto formale mentre il progetto del signor Pastorino era e rimane di nessuna sostanza. In effetti la Benarco ha avanzato una pretesa legale su dei contributi pubblici con i quali successivamente disegnare a proprio piacimento un piano industriale. E’ l’antitesi della corretta operatività commerciale. E’ il capitale che è chiamato a premiare la solidità di buone idee. Difficilmente avviene il contrario, specialmente se il capitale è rappresentato da sovvenzioni statali.
Tali considerazioni possono sembrare di parte ma così non è. Esse trovano chiara conferma proprio nella presentazione del progetto fatta dal signor Pastorino in sede di Conferenza dei Servizi :
“può essere interesse di qualcuno installare ad esempio una lavanderia industriale……Si può fare anche un essiccatore conto terzi…..posso accogliere una persona che vuole aprire un’attività in cui serve il vapore, ad esempio fare marmellate, dove per sterilizzare i vasi serve il vapore….ma sono problemi che ci porremo in futuro, è mia premura far rendere i miei soldi”. Ci domandiamo e lasciamo alla vostra libera considerazione: può essere questo una valido progetto industriale per l’esercizio di una attività complessa, delicata ed importante come una centrale?. A nostro avviso non darebbe garanzie neanche per l’apertura di un negozio di frutta e verdura.
E’ di tutta evidenza che la Provincia non ha alcun elemento valido di giudizio perché neanche il proponente ha le idee chiare su cosa farà.
Per quanto riguarda la questione soldi è bene considerare che, come noto per tutte le attività della specie, si ha un completo ammortamento già nel primo quadriennio di attività. Se vogliamo poi spingere la nostra analisi alla rendicontazione economica del medio/lungo periodo, vediamo che il proponente contribuisce per un terzo del capitale rispetto al contributo pubblico. Egli in una normale società commerciale sarebbe un “socio di minoranza”, ben altro che il padrone assoluto.
Per quanto riguarda il teleriscaldamento, sempre per evitare il rischio denigrazione, è bene conoscere la sua originale visione dalle dirette parole del Pastorino:
“Per None abbiamo pensato di essiccare il legno perché ci sono in moltissimi comuni condomini che vanno a gasolio e possiamo fare del teleriscaldamento sostituendo la caldaia a gasolio e riscaldando con una caldaia a cippato, meglio se ci sono 2 o3 condomini nel vicinato così si fa un impianto unico. La legna essiccata va in alternativa al pellet …. non è molto distante dal rendimento del pellet e costa meno. … quindi possiamo aggredire il mercato con prezzi concorrenziali.”
Ancora più “ruspante” la sua idea di marketing a sostegno del teleriscaldamento:
“tutti si accorgono di potersi allacciare quando vedono il tubo nella via, a quel punto c’è il tam-tam,
se gli utenti sono soddisfatti altri lo richiederanno”.
In effetti il signor Pastorino, e di questo gli diamo merito, ha sempre detto e scritto che il suo impegno per il paese era circoscritto al riscaldamento del palazzo comunale e a condizioni agevolate di qualche impianto adiacente, prova ne sia che vi è stata anche una proposta sconsiderata di pagamento delle fatture relative a quelle utenze offrendo così una sbrigativa soluzione monetaria a soddisfazione dell’impegno.
Per quanto riguarda il traffico degli autotreni, il signor Pastorino non considera quello delle attività “eventuali”, e dichiarandolo circoscritto a tre trasporti giornalieri per 40mila tonnellate annue smentisce se stesso. In sede di Conferenza dei Servizi asseriva: “ma stiamo parlando di sei o sette camion nelle dieci ore giornaliere che portano 200 tonnellate e per trecento giorni sono 60.000 tonnellate annue”.
Veramente un mago eccezionale. E’ riuscito a far sparire quattro autocarri al giorno e ben 20mila tonnellate annue di combustibile.
.
Per ultima, ma non ultima per importanza, la questione del bilancio ambientale. Il signor Pastorino per parlare di bilancio ambientale prima deve decidere cosa fare, poi deve valutare quelle che sono le incidenze negative e quelle positive. Se vuole convincerci deve presentare un calcolo realistico delle emissioni contro quello delle caldaie cessate. Cosa complessa nei progetti seri, impossibile nel nostro caso specifico.
Se nel logico ruolo delle parti, possiamo comprendere lo spirito imprenditoriale del signor Pastorino, consideriamo priva di adeguato fondamento tecnico/giuridico l’autorizzazione della Provincia. Essa, dopo un primo avviso di diniego ha concesso l’autorizzazione, e con esso l’accesso a cospicui finanziamenti pubblici, a sostegno di un disegno industriale probabilistico senza alcun bilancio ambientale. In una realtà come None, dalla stessa Provincia classificata come zona di piano e come tale suscettibile di pesanti ripercussioni ambientali al minimo ulteriore aggravio di esse, a prescindere dal fatto che le nuove emissioni possano essere entro i limiti di legge, la decisione è di particolare gravità.
Ci preme sottolineare che dopo il preannunciato diniego vi è stata la paventata richiesta di danni da parte della proponente. Da allora, come dichiarato dal responsabile del procedimento, la trattativa è continuata tra i legali della Provincia stessa e della Benarco, nonostante la Provincia avesse dichiarato esaustiva la documentazione a quel tempo presentata, escludendo di fatto il comune di None che per tre mesi ha atteso in “panchina” ignaro di quanto stesse accadendo.
Per quanto ovvio, la partita continua. Ci opporremo nelle dovute sedi a tale insediamento nel nostro Comune.
E’ pur vero che la genesi dell’operazione risale al 2007, quindi possiamo condividere le sue osservazioni sui tempi , così come riteniamo sarebbe stato opportuno da parte del comune, valutato il disinteresse degli agricoltori locali, arrivare ad un rapido epilogo negativo della questione con relativa cessazione dei contatti.
Ma i tempi sono solo un aspetto formale mentre il progetto del signor Pastorino era e rimane di nessuna sostanza. In effetti la Benarco ha avanzato una pretesa legale su dei contributi pubblici con i quali successivamente disegnare a proprio piacimento un piano industriale. E’ l’antitesi della corretta operatività commerciale. E’ il capitale che è chiamato a premiare la solidità di buone idee. Difficilmente avviene il contrario, specialmente se il capitale è rappresentato da sovvenzioni statali.
Tali considerazioni possono sembrare di parte ma così non è. Esse trovano chiara conferma proprio nella presentazione del progetto fatta dal signor Pastorino in sede di Conferenza dei Servizi :
“può essere interesse di qualcuno installare ad esempio una lavanderia industriale……Si può fare anche un essiccatore conto terzi…..posso accogliere una persona che vuole aprire un’attività in cui serve il vapore, ad esempio fare marmellate, dove per sterilizzare i vasi serve il vapore….ma sono problemi che ci porremo in futuro, è mia premura far rendere i miei soldi”. Ci domandiamo e lasciamo alla vostra libera considerazione: può essere questo una valido progetto industriale per l’esercizio di una attività complessa, delicata ed importante come una centrale?. A nostro avviso non darebbe garanzie neanche per l’apertura di un negozio di frutta e verdura.
E’ di tutta evidenza che la Provincia non ha alcun elemento valido di giudizio perché neanche il proponente ha le idee chiare su cosa farà.
Per quanto riguarda la questione soldi è bene considerare che, come noto per tutte le attività della specie, si ha un completo ammortamento già nel primo quadriennio di attività. Se vogliamo poi spingere la nostra analisi alla rendicontazione economica del medio/lungo periodo, vediamo che il proponente contribuisce per un terzo del capitale rispetto al contributo pubblico. Egli in una normale società commerciale sarebbe un “socio di minoranza”, ben altro che il padrone assoluto.
Per quanto riguarda il teleriscaldamento, sempre per evitare il rischio denigrazione, è bene conoscere la sua originale visione dalle dirette parole del Pastorino:
“Per None abbiamo pensato di essiccare il legno perché ci sono in moltissimi comuni condomini che vanno a gasolio e possiamo fare del teleriscaldamento sostituendo la caldaia a gasolio e riscaldando con una caldaia a cippato, meglio se ci sono 2 o3 condomini nel vicinato così si fa un impianto unico. La legna essiccata va in alternativa al pellet …. non è molto distante dal rendimento del pellet e costa meno. … quindi possiamo aggredire il mercato con prezzi concorrenziali.”
Ancora più “ruspante” la sua idea di marketing a sostegno del teleriscaldamento:
“tutti si accorgono di potersi allacciare quando vedono il tubo nella via, a quel punto c’è il tam-tam,
se gli utenti sono soddisfatti altri lo richiederanno”.
In effetti il signor Pastorino, e di questo gli diamo merito, ha sempre detto e scritto che il suo impegno per il paese era circoscritto al riscaldamento del palazzo comunale e a condizioni agevolate di qualche impianto adiacente, prova ne sia che vi è stata anche una proposta sconsiderata di pagamento delle fatture relative a quelle utenze offrendo così una sbrigativa soluzione monetaria a soddisfazione dell’impegno.
Per quanto riguarda il traffico degli autotreni, il signor Pastorino non considera quello delle attività “eventuali”, e dichiarandolo circoscritto a tre trasporti giornalieri per 40mila tonnellate annue smentisce se stesso. In sede di Conferenza dei Servizi asseriva: “ma stiamo parlando di sei o sette camion nelle dieci ore giornaliere che portano 200 tonnellate e per trecento giorni sono 60.000 tonnellate annue”.
Veramente un mago eccezionale. E’ riuscito a far sparire quattro autocarri al giorno e ben 20mila tonnellate annue di combustibile.
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Per ultima, ma non ultima per importanza, la questione del bilancio ambientale. Il signor Pastorino per parlare di bilancio ambientale prima deve decidere cosa fare, poi deve valutare quelle che sono le incidenze negative e quelle positive. Se vuole convincerci deve presentare un calcolo realistico delle emissioni contro quello delle caldaie cessate. Cosa complessa nei progetti seri, impossibile nel nostro caso specifico.
Se nel logico ruolo delle parti, possiamo comprendere lo spirito imprenditoriale del signor Pastorino, consideriamo priva di adeguato fondamento tecnico/giuridico l’autorizzazione della Provincia. Essa, dopo un primo avviso di diniego ha concesso l’autorizzazione, e con esso l’accesso a cospicui finanziamenti pubblici, a sostegno di un disegno industriale probabilistico senza alcun bilancio ambientale. In una realtà come None, dalla stessa Provincia classificata come zona di piano e come tale suscettibile di pesanti ripercussioni ambientali al minimo ulteriore aggravio di esse, a prescindere dal fatto che le nuove emissioni possano essere entro i limiti di legge, la decisione è di particolare gravità.
Ci preme sottolineare che dopo il preannunciato diniego vi è stata la paventata richiesta di danni da parte della proponente. Da allora, come dichiarato dal responsabile del procedimento, la trattativa è continuata tra i legali della Provincia stessa e della Benarco, nonostante la Provincia avesse dichiarato esaustiva la documentazione a quel tempo presentata, escludendo di fatto il comune di None che per tre mesi ha atteso in “panchina” ignaro di quanto stesse accadendo.
Per quanto ovvio, la partita continua. Ci opporremo nelle dovute sedi a tale insediamento nel nostro Comune.
Location:Kerkheiseweg,Liempde,Paesi Bassi
Incontro del 22 dicembre
Mercoledi 22 dicembre erano presenti all'angolo di via Roma Mirta Baldini, Domenico Bastino, Nadia Biscola, Mario Dellacqua, Fernanda Mazzoni, Federico Rabbia, Mario Ruggieri, Gianluigi Saccione, Nunzio Sorrentino, Mario Vruna. Sono altresì convenuti panettoni, pandoro, bottiglie e capanne di cioccolato di breve durata.
Di ritorno dall'incontro con il consigliere regionale leghista Carossa, Nunzio Sorrentino ha riferito che il colloquio ha avuto esiti interlocutori e che il consogliere si riserverà di esprimersi prossimamente sulla proposta di votare una moratoria che sospenda la realizzazione delle centrali da autorizzare e quelle appena autorizzate. E' in corso un dibattito fra Lega ambiente e coordinamento piemontese dei comitati sull'efficacia di tale possibile votazione, considerato che le linee guida nazionali sono già in vigore.
All'intervista del cittadino Pastorino risponderemo chiedendo una replica al medesimo settimanale. IL Comitato ha deciso di operare per assicurarsi che il Comune faccia seguire alla consultazione del legale il tempestivo ricorso al Tar, ma ha anche deciso di valutare la possibilità di un ricorso parallelo rafforzativo sul piano ambientale. A tal fine interpelleremo l'associazione ecologista pinerolese per consultare l'avv. Enrichens.
Si è anche deciso di inviare una lettera a tutti i firmatari per chiedere loro di contribuire a sostenere le spese legali. Bisognerà trovare i soggetti disponibili a informatizzare i dati e gli indirizzi e a distribuire la comunicazione ai cittadini. Tale lavoro può essere avviato anche subito, ma la comunicazione dovrà chiedere anche di partecipare a forme pubbliche di protesta pacifica nelle modalità che dobbiamo ancora decidere insieme.
Nunzio Sorrentino ha informato i presenti che a norma di Statuto gli organismi direttivi del Comitato sono scaduti e vanno rinnovati mediante convocazione pubblica degli aderenti.
Prosegue l'opera di consultazione delle associazioni per organizzare serate informative sulle conseguenze della presenza delle biomasse sul nostro territorio. E' pervenuta qualche risposta meritevole di attenzione.
mario
Di ritorno dall'incontro con il consigliere regionale leghista Carossa, Nunzio Sorrentino ha riferito che il colloquio ha avuto esiti interlocutori e che il consogliere si riserverà di esprimersi prossimamente sulla proposta di votare una moratoria che sospenda la realizzazione delle centrali da autorizzare e quelle appena autorizzate. E' in corso un dibattito fra Lega ambiente e coordinamento piemontese dei comitati sull'efficacia di tale possibile votazione, considerato che le linee guida nazionali sono già in vigore.
All'intervista del cittadino Pastorino risponderemo chiedendo una replica al medesimo settimanale. IL Comitato ha deciso di operare per assicurarsi che il Comune faccia seguire alla consultazione del legale il tempestivo ricorso al Tar, ma ha anche deciso di valutare la possibilità di un ricorso parallelo rafforzativo sul piano ambientale. A tal fine interpelleremo l'associazione ecologista pinerolese per consultare l'avv. Enrichens.
Si è anche deciso di inviare una lettera a tutti i firmatari per chiedere loro di contribuire a sostenere le spese legali. Bisognerà trovare i soggetti disponibili a informatizzare i dati e gli indirizzi e a distribuire la comunicazione ai cittadini. Tale lavoro può essere avviato anche subito, ma la comunicazione dovrà chiedere anche di partecipare a forme pubbliche di protesta pacifica nelle modalità che dobbiamo ancora decidere insieme.
Nunzio Sorrentino ha informato i presenti che a norma di Statuto gli organismi direttivi del Comitato sono scaduti e vanno rinnovati mediante convocazione pubblica degli aderenti.
Prosegue l'opera di consultazione delle associazioni per organizzare serate informative sulle conseguenze della presenza delle biomasse sul nostro territorio. E' pervenuta qualche risposta meritevole di attenzione.
mario
giovedì 23 dicembre 2010
C'È QUALCHE PERSONA NORMALE A CUI NON VIENE VOGLIA DI SPACCARE TUTTO E DI DARE IL GIRO ALLA BARACCA?
Il grado di copertura delle pensioni dei lavoratori dipendenti scenderà fino al 46% nel 2037. (Vedi“Corriere della sera” del 13 dicembre 2010).
Anche la Banca Popolare di Milano scriveva su “Avvenire” del 23 novembre che “si andrà in pensione sempre più tardi e le pensioni pubbliche saranno sempre più basse”. E confermava che “con il sistema attuale, un lavoratore dipendente che inizi a lavorare oggi, dopo 40 anni di contributi versati riceverà dall'Inps una pensione non più alta del 50% dell'ultimo stipendio. E le prospettive sono ancor più preoccupanti per un lavoratore autonomo che, a parità di condizioni, dopo 40 anni di contribuzione si ritroverebbe dallo Stato un vitalizio pari solo al 30% del reddito guadagnato nel periodo di esercizio della professione”.
Dagli inizi degli anni '80 fino alla metà del decennio in corso, c'è stata una trasmigrazione massiccia di ricchezza collettiva dal monte salari ai profitti. Parliamo di otto punti di prodotto interno lordo, che vuole dire qualcosa come 120 miliardi di euro ogni anno che non entrano più nelle case di chi lavora. (Vedi M. REVELLI, Poveri, noi, Einaudi, 2010).
A fine 2008 il 10% delle famiglie italiane più ricche deteneva quasi il 45% della ricchezza nazionale. (Dati Bankitalia, anche su Avvenire del 21 dicembre).
Sono i giovani a pagare maggiormente la crisi, con un ragazzo su quattro oggi senza un posto. Fra i 15 e i 24 anni la percentuale dei senza lavoro è aumentata al 24,7%. Nel Mezzogiorno è scesa al 35,2%. (Vedi dati ISTAT, anche su Avvenire del 22 dicembre 2010).
Queste notizie non girano molto sulle televisioni. Però il 24 novembre, guardando “L'eredità”, abbiamo saputo come si chiama la rock star che ha il brutto vizio di non tirare lo sciacquone.
SAPPIAMO IL SUPERFLUO, PECCATO CHE CI SFUGGA IL NECESSARIO PER SAPERE COME VA IL MONDO.
WWW.NONUNOMANOI.ORG
angolo di via roma 11 none - buone feste 2010
Anche la Banca Popolare di Milano scriveva su “Avvenire” del 23 novembre che “si andrà in pensione sempre più tardi e le pensioni pubbliche saranno sempre più basse”. E confermava che “con il sistema attuale, un lavoratore dipendente che inizi a lavorare oggi, dopo 40 anni di contributi versati riceverà dall'Inps una pensione non più alta del 50% dell'ultimo stipendio. E le prospettive sono ancor più preoccupanti per un lavoratore autonomo che, a parità di condizioni, dopo 40 anni di contribuzione si ritroverebbe dallo Stato un vitalizio pari solo al 30% del reddito guadagnato nel periodo di esercizio della professione”.
Dagli inizi degli anni '80 fino alla metà del decennio in corso, c'è stata una trasmigrazione massiccia di ricchezza collettiva dal monte salari ai profitti. Parliamo di otto punti di prodotto interno lordo, che vuole dire qualcosa come 120 miliardi di euro ogni anno che non entrano più nelle case di chi lavora. (Vedi M. REVELLI, Poveri, noi, Einaudi, 2010).
A fine 2008 il 10% delle famiglie italiane più ricche deteneva quasi il 45% della ricchezza nazionale. (Dati Bankitalia, anche su Avvenire del 21 dicembre).
Sono i giovani a pagare maggiormente la crisi, con un ragazzo su quattro oggi senza un posto. Fra i 15 e i 24 anni la percentuale dei senza lavoro è aumentata al 24,7%. Nel Mezzogiorno è scesa al 35,2%. (Vedi dati ISTAT, anche su Avvenire del 22 dicembre 2010).
Queste notizie non girano molto sulle televisioni. Però il 24 novembre, guardando “L'eredità”, abbiamo saputo come si chiama la rock star che ha il brutto vizio di non tirare lo sciacquone.
SAPPIAMO IL SUPERFLUO, PECCATO CHE CI SFUGGA IL NECESSARIO PER SAPERE COME VA IL MONDO.
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angolo di via roma 11 none - buone feste 2010
Location:Kerkheiseweg,Liempde,Paesi Bassi
lunedì 20 dicembre 2010
Biomasse: 80 scienziati scrivono al Congresso USA
Mercoledì 18 Agosto 2010 08:30 |
Ottanta scienziati hanno scritto ai rappresentanti della Camera e del Senato statunitensi, Nancy Pelosi e Harry Reid, per chiedere maggiore cautela nel computo delle emissioni risparmiate utilizzando le biomasse. L'abbattimento di foreste per produrre energia, spiegano gli scienziati, ha l'effetto di rilasciare in atmosfera carbonio che altrimenti sarebbe sequestrato, in modo non molto diverso da quello che si ha con l'estrazione e la combustione di combustibili fossili. La maggior parte degli standard per le energie rinnovabili delle compagnie elettriche considerano le bioenergie energie rinnovabili, anche quando le biomasse non eliminano o neppure riducono le emissioni di gas serra. Un articolo pubblicato sulla rivista Sciencie dimostra come nella maggior parte dei casi il conteggio delle emissioni delle biomasse si basa su presupposti errati. Ogni legge volta a ridurre le emissioni di gas serra, sostengono, deve includere una differenziazione delle emissioni da bioenergia in base all'origine della biomassa, in modo da incentivare le giuste biomasse, quelle che realmente creano una sensible diminuzione delle emissioni. Onorevole Pelosi e Senatore Reid, Vi scriviamo per sottoporre alla vostra attenzione l'importanza di un preciso computo delle emissioni di biossido di carbonio emesso dalle bioenergie, nelle leggi e nei regolamenti volti a ridurre le emissioni di gas serra nel settore energetico. Un corretto sistema di calcolo delle emissioni può contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra; un sistema non corretto di calcolo rischia di portare ad un aumento delle emissioni di gas serra a livello nazionale e internazionale. La sostituzione di combustibili fossili con le bioenergie non ferma annulla necessariamente le emissioni di biossido di carbonio dai tubi di scappamento e dalle ciminiere. Anche se le emissioni dei combustibili fossili sono ridotte o eliminate, la combustione di biomassa sostituisce le emissioni di origine fossile con proprie emissioni (che possono essere anche più elevate per unità di energia, a causa della minore energia prodotta dalle biomasse in rapporto di carbonio). Le bioenergie possono ridurre l'anidride carbonica atmosferica, se le piante e il suolo riescono ad assorbire più anidride carbonica di quella che avrebbero assorbito senza le bioenergie stesse. In alternativa, le bioenergie possono essere prodotti con residui vegetali, che si sarebbero altrimenti decomposti, rilasciando carbonio in atmosfera. Che il suolo e le piante sequestrino carbonio supplementare per compensare le emissioni della combustione di biomassa, dipende dal tasso di crescita delle piante e dell'assorbimento del carbonio nella biomassa e nel suolo. Ad esempio, piantare colture energetiche a rapida crescita su terreni altrimenti improduttivi porta a un assorbimento di carbonio supplementare da parte delle piante che compensa le emissioni causate dal loro impiego nella produzione di energia, senza stoccaggio di carbonio nelle piante o nel suolo. D'altra parte, l'abbattimento di foreste per produrre energia, sia per bruciare il legno direttamente nelle centrali o per sostituire la foreste con colture bioenergetiche, ha l'effetto di rilasciare in atmosfera carbonio che altrimenti sarebbe sequestrato, in modo non molto diverso da quello che si ha con l'estrazione e la combustione di combustibili fossili. Questo crea un debito di carbonio, può ridurre l'assorbimento di carbonio da parte della foresta, e possono quindi aumentare le emissioni nette di gas serra per un lungo periodo di tempo prolungato, incompatibile con gli obiettivi di riduzione indicati per i prossimi decenni. Molti trattati internazionali, numerose leggi nazionali e perfino le bollette energetiche, calcolano le emissioni da biomasse in modo scorretto, assegnando a tutte le bioenergie una riduzione del 100% delle emissioni indipendentemente dall'origine delle biomasse impiegate. Questo errore viene poi reiterato, escludendo dal computo dei limiti nazionali il carbonio emesso dalle bioenergie, o dai requisiti per ottenere incentivi nelle emissioni da energia. La maggior parte degli standard per le energie rinnovabili per le compagnie elettriche hanno lo stesso effetto, poiché le bioenergie sono viste come energie rinnovabili, anche quando le biomasse non eliminano o neppure riducono le emissioni di gas serra. Questo approccio sembra basato su un fraintendimento delle linee guida della IPCC. In alcuni scenari, questo approccio potrebbe perfino annullare la maggior parte delle riduzioni di gas serra previste per i prossimi decenni. Le leggi statunitensi possono influenzare il mondo intero nell'approccio da tenersi alle bioenergie. Una serie di studi su illustri riviste hanno stimato che un computo improprio delle bioenergie su scala globale potrebbe portare a una massiccia distruzione delle foreste del pianeta. La lezione è che ogni legge o regolamento volto a ridurre le emissioni di gas serra, deve includere una differenziazione delle emissioni da bioenergia in base all'origine della biomassa. L'Accademia Nazionale delle Scienze ha valutato come significativo il potenziale di produzione di energia da biomasse appropriate. Un corretto computo fornirà i necessari incentivi per queste fonti di bioenergia. |
domenica 19 dicembre 2010
Incontro del 15 dicembre 2010
Mercoledi 15 dicembre erano presenti all'angolo di via Roma un amico di Nunzio, Giuseppe Astore, Domenico Bastino, Giuliano Carletti, Roberto Cerchio, Mario Dellacqua, Carla Grimaudo, Mario Ruggieri, Nunzio Sorrentino.
Riflessioni, commenti e prospettive dopo l'autorizzazione provinciale. Nunzio Sorrentino, di ritorno dall'incontro con alcuni consiglieri regionali tra cui Artesio, Pentenero, Cerutti, riferisce di una loro disponibilità a presentare e votare la proposta di sospensione di tutte le autorizzazioni per favorire una ponderata programmazione regionale degli eventuali insediamenti, considerato l'elevato numero di richieste. E' chiaro però che per None anche l'approvazione della moratoria non avrebbe valore retroattivo e dunque bisogna combattere su altre trincee.
- Si fa rilevare che dopo l'avviso di diniego firmato ad agosto dai tecnici della Provincia si è avuto un burrascoso incontro alla Provincia da cui si ricavava l'intenzione dei cittadini della Benarco di far ricorso e di chiedere i danni in caso di mancata autorizzazione. Da quella data, il capovolgimento di fronte è avvenuto dopo febbrili consultazioni bilaterali che escludevano il Comune, mai più investito e informato degli sviluppi che stava prendendo l'iter. Quando lo staf tecnico ha partecipato al Consiglio del 23 la decisione era già stata presa e il Consiglio è stato colto come un'occasione favorevole per confezionare preventivamente la comunicazione. Il Comune è stato bellamente tagliato fuori, ma dobbiamo anche dire che si è lasciato tagliar fuori senza pretendere come avrebbe dovuto e potuto il rispetto del suo punto di vista che è quello di un attore fondamentale in quanto rappresentante dei suoi cittadini. Evidentemente, il preannunciato ricorso ha avuto l'effetto desiderato dai cittadini della Bernarco che hanno offerto la risibile novità della superficie dei magazzini e dei circa 116mila metri cubi del centro abitato nonese allacciabili alla rete del teleriscaldamento.
- L'incontro con il Comune è servito a consolidare l'impegno della Giunta Simeone a presentare ricorso al Tar dopo la consultazione appena avviata dell'avvocato Vecchione. Tuttavia, non si capisce come mai, in questo contesto, l'amministrazione comunale non levi la sua protesta verso la Provincia per l'umiliante trattamento subito e culminato addirittura nella comunicazione ritardata dell'avvenuta autorizzazione.
- E' chiaro che il Comitato dovrà valutare a questo punto con quali attrezzi è possibile proseguire il combattimento. A tal fine si ritiene utile e provvidenziale consultare l'ing. Bertolino di Lega Ambiente che è stato prodigo di buoni consigli fin dall'inizio.
- Particolare attenzione andrà riservata alle condizioni di rilascio della convenzione per il PEC che dovrà passare al vaglio della Commissione Urbanistica e dovrà essere approvata dal Consiglio comunale. L'autorizzazione vincola infatti il via libera alla centrale alla cogenerazione e al teleriscaldamento: bisognerà vigilare perchè queste condizioni vengano scrupolosamente rispettate e non rinviate ad un ipotetico e volubile futuro.
Se ho dimenticato qualcosa pazienza, scusatemi e integrate il testo. Arrivederci a mercoledì 22 se le feste natalizie non vi avranno avvolto. Ciao Mario.
venerdì 3 dicembre 2010
VERBALE DELLA RIUNIONE ALL'ANGOLO DI MERCOLEDI PRIMO DICEMBRE
Serata tormentata e tesa quella di mercoledì 1 dicembre all'angolo, dopo la notizia dell'imminente approvazione provinciale dell'iter autorizzativo per la centrale proposta dalla Benarco. Erano presenti Mirta Baldini, Domenico Bastino, Bianco di Nadia, Nadia Biscola, Biscotti di Roberto, Giuliano Carletti, Roberto Cerchio, Michele Cirino, Mario Dellacqua, Ezio, Freisa di Mario S., Galup di Mario S., Giovanni Garabello, Carla Grimaudo, Moscato di Roberto, Flavio Rabbia, Mario Ruggieri, Mario Scaglia, Nunzio Sorrentino.
La discussione è stata accesa e si è conclusa con l'impegno a incontrare a tamburo battente Sindaco, maggioranza e minoranza di assumere decisioni coerenti con l'ordine del giorno che è stato votato dall'intero consiglio comunale. Contrastare con ogni mezzo l'insediamento della centrale vuol dire
- Chiedere d'urgenza alla Provincia di non legare l'autorizzazione o meno alla consultazione bilaterale in corso tra legali della Provincia stessa e legali della Benarco: cosa che può sempre avvenire, ma non escludendo dal circuito delle consultazioni un attore fondamentale come il Comune che ne subirebbe un danno in quanto rappresentante degli interessi della collettività locale.
- Avviare un giro di consultazioni con tutte le forze politiche presenti in Provincia e in Regione chiedendo loro che cosa sono disposti a fare per noi: sospensione delle autorizzazioni, stesura di efficaci linee guida regionali o altro ancora.
- Decisivo può essere il contributo di una manifestazione popolare le cui forme e tempi sono da definire anche in accordo con il coordinamento dei comitati piemontesi in lotta contro le centrali a biomasse.
- A tal fine occorre intensificare una presenza sui giornali locali, i volantini, la raccolta di firme, i cartelloni informativi al fine di ottenere una sollecita e numerosa partecipazione popolare.
- Occorre fare appello a tutte le realtà associative del volontariato perchè si schierino pubblicamente contro la centrale. Ciò sarà possibile attivando tutti gli opportuni contatti, anche attraverso serate informative dei molti che ancora non sono sufficientemente consapevoli del pericolo che la comunità locale sta correndo.
- Occorre avviare un'indagine tra gli amministratori condominiali per documentare con una nostra indagine di mercato che il promesso teleriscaldamento non è in grado di intercettare alcuna esigenza di abitazioni già servite dal metano.
Va detto che una parte dei presenti ha fatto notare a più riprese che un ampio coinvolgimento popolare sarebbe possibile se si chiarisse con il linguaggio della denuncia aperta che l'esito dell'approvazione è anche il risultato di una doppiezza del Sindaco che mandava segnali di intesa e di comprensione a Benarco mentre ufficialmente si dichiarava contraria sotto la spinta della raccolta firme e del Comitato. Una più decisa opposizione iniziale avrebbe scoraggiato l'impresa proponente che si è invece imbufalita fino alla minaccia di chiedere i danni, dopo il cambio di rotta dell'amministrazione, presentata come possibilista dall'assessore provinciale Ronco.
La discussione mi ha molto provato ma non prostrato. Concluderei con le parole di Giovanni Garabello che ha esortato i convenuti a darsi una mano nei momenti difficili. Posso solo aggiungere che nella vita amministrativa ho visto molte cose storte nel corso degli anni, ma questa è la più grave. Non si tratta di sapere ora se la spunteremo o se saremo sconfitti. Si tratta di vedere se vogliamo essere complici rassegnati e servili di un affare di milioni di euro che ci umilia promettendoci vantaggi finti e pericolosi.
- Non tutto dipende da noi. Se ci sappiamo opporre a schiena dritta e a viso aperto, questo sì, dipende da noi. Non dipende da nessun Messia che quest'anno arriverà per dirci di smettere di aspettarlo, perchè da una vita è lui ad aspettare noi.
P.S. Intervenuto “di passaggio”, il consigliere Michele Cirino ci ha assicurato che “tutti gli eletti della maggioranza sono abbastanza poco contenti della centrale”, ma lui non può sapere “che cosa siano andati a dire Sindaco e assessore alla Provincia”. Cirino ha poi letto stralci di una lettera inviata ai coltivatori nonesi da un assessore regionale che ha rinunciato all'auto blu e che si complimentava per il ruolo da essi svolto al servizio dalla collettività.
Cordiali saluti e diamoci una mano.
Mario Dellacqua
Serata tormentata e tesa quella di mercoledì 1 dicembre all'angolo, dopo la notizia dell'imminente approvazione provinciale dell'iter autorizzativo per la centrale proposta dalla Benarco. Erano presenti Mirta Baldini, Domenico Bastino, Bianco di Nadia, Nadia Biscola, Biscotti di Roberto, Giuliano Carletti, Roberto Cerchio, Michele Cirino, Mario Dellacqua, Ezio, Freisa di Mario S., Galup di Mario S., Giovanni Garabello, Carla Grimaudo, Moscato di Roberto, Flavio Rabbia, Mario Ruggieri, Mario Scaglia, Nunzio Sorrentino.
La discussione è stata accesa e si è conclusa con l'impegno a incontrare a tamburo battente Sindaco, maggioranza e minoranza di assumere decisioni coerenti con l'ordine del giorno che è stato votato dall'intero consiglio comunale. Contrastare con ogni mezzo l'insediamento della centrale vuol dire
- Chiedere d'urgenza alla Provincia di non legare l'autorizzazione o meno alla consultazione bilaterale in corso tra legali della Provincia stessa e legali della Benarco: cosa che può sempre avvenire, ma non escludendo dal circuito delle consultazioni un attore fondamentale come il Comune che ne subirebbe un danno in quanto rappresentante degli interessi della collettività locale.
- Avviare un giro di consultazioni con tutte le forze politiche presenti in Provincia e in Regione chiedendo loro che cosa sono disposti a fare per noi: sospensione delle autorizzazioni, stesura di efficaci linee guida regionali o altro ancora.
- Decisivo può essere il contributo di una manifestazione popolare le cui forme e tempi sono da definire anche in accordo con il coordinamento dei comitati piemontesi in lotta contro le centrali a biomasse.
- A tal fine occorre intensificare una presenza sui giornali locali, i volantini, la raccolta di firme, i cartelloni informativi al fine di ottenere una sollecita e numerosa partecipazione popolare.
- Occorre fare appello a tutte le realtà associative del volontariato perchè si schierino pubblicamente contro la centrale. Ciò sarà possibile attivando tutti gli opportuni contatti, anche attraverso serate informative dei molti che ancora non sono sufficientemente consapevoli del pericolo che la comunità locale sta correndo.
- Occorre avviare un'indagine tra gli amministratori condominiali per documentare con una nostra indagine di mercato che il promesso teleriscaldamento non è in grado di intercettare alcuna esigenza di abitazioni già servite dal metano.
Va detto che una parte dei presenti ha fatto notare a più riprese che un ampio coinvolgimento popolare sarebbe possibile se si chiarisse con il linguaggio della denuncia aperta che l'esito dell'approvazione è anche il risultato di una doppiezza del Sindaco che mandava segnali di intesa e di comprensione a Benarco mentre ufficialmente si dichiarava contraria sotto la spinta della raccolta firme e del Comitato. Una più decisa opposizione iniziale avrebbe scoraggiato l'impresa proponente che si è invece imbufalita fino alla minaccia di chiedere i danni, dopo il cambio di rotta dell'amministrazione, presentata come possibilista dall'assessore provinciale Ronco.
La discussione mi ha molto provato ma non prostrato. Concluderei con le parole di Giovanni Garabello che ha esortato i convenuti a darsi una mano nei momenti difficili. Posso solo aggiungere che nella vita amministrativa ho visto molte cose storte nel corso degli anni, ma questa è la più grave. Non si tratta di sapere ora se la spunteremo o se saremo sconfitti. Si tratta di vedere se vogliamo essere complici rassegnati e servili di un affare di milioni di euro che ci umilia promettendoci vantaggi finti e pericolosi.
- Non tutto dipende da noi. Se ci sappiamo opporre a schiena dritta e a viso aperto, questo sì, dipende da noi. Non dipende da nessun Messia che quest'anno arriverà per dirci di smettere di aspettarlo, perchè da una vita è lui ad aspettare noi.
P.S. Intervenuto “di passaggio”, il consigliere Michele Cirino ci ha assicurato che “tutti gli eletti della maggioranza sono abbastanza poco contenti della centrale”, ma lui non può sapere “che cosa siano andati a dire Sindaco e assessore alla Provincia”. Cirino ha poi letto stralci di una lettera inviata ai coltivatori nonesi da un assessore regionale che ha rinunciato all'auto blu e che si complimentava per il ruolo da essi svolto al servizio dalla collettività.
Cordiali saluti e diamoci una mano.
Mario Dellacqua
giovedì 2 dicembre 2010
Errori di progettazione: cinque centrali termiche sono bloccate dal 2007
ROBERTO TRAVAN La Stampa 10 novembre 2010
SUSA
Più di un milione di euro per cinque centrali termiche che da tre anni funzionano a singhiozzo. Sono gli impianti a cippato (il combustibile «verde» ricavato dallo sminuzzamento del legno) costruiti nel 2007 in Val di Susa. Avrebbero dovuto riscaldare scuole, palestre, uffici pubblici. Fino ad ora hanno funzionato poco e male: di legno ne hanno consumato pochissimo, ma hanno bruciato una gran quantità di denaro pubblico. E «scaldato», al massimo, il dibattito di qualche Consiglio comunale.
Il motivo? «Errori di progettazione e realizzazione» avevano denunciato lo scorso febbraio al nostro giornale alcuni amministratori comunali. È passato quasi un anno e, se possibile, le cose sono addirittura peggiorate: questo inverno, infatti, delle cinque centrali costruite ne funzionerà solo più una. Le altre, invece, non saranno nemmeno accese: bandiera bianca, insomma. Ma andiamo con ordine. Tutto inizia nel 2006 quando la Regione finanzia (al 50%) la costruzione di dodici centrali a biomasse, il combustibile ricavato dalla lavorazione del legno. Nel Torinese ce ne sono sei. Cinque sono in Val di Susa: Almese, Chianocco, Mattie, Rubiana e San Giorio. L’altra è in Canavese, a Cuorgnè. L’obiettivo è ambizioso: tentare il rilancio dell’economia rurale attraverso la filiera del legno.
In Valsusa, però, qualcosa va storto: prima si scopre che rami e sfalci non possono essere usati perché le caldaie bruciano solo combustibile ottenuto dai tronchi; poi che il legno delle conifere del Musinè non va bene perché troppo resinoso; quindi che il cippato è più conveniente «importarlo» dal Cuneese che produrlo in Valsusa.
Ma il problema più grosso sono le centrali. «Sono state progettate male» denunciano in coro i Comuni. Nel frattempo, però, «le garanzie sono scadute e le fideiussioni restituite» ammette la Comunità montana, coordinatrice del progetto. Non basta: l’assistenza viene inizialmente affidata a un’azienda di Cavallermaggiore, nel Cuneese: «Troppo oneroso pagare la manutenzione: 140 chilometri per venire a sbloccare la nostra caldaia: abbiamo lasciato perdere» aveva dichiarato sconsolato il sindaco di San Giorio, Danilo Bar. Quest’inverno funzionerà solo l’impianto di Chianocco, il più piccolo, costato 90 mila euro. Lo scorso anno per girare aveva assorbito tanta corrente «che se avessimo riscaldato la scuola con le stufette elettriche avremmo pure risparmiato» aveva dichiarato il vicesindaco Fabrizio Ivol.
«Abbiamo fatto alcune modifiche. Quest’anno le cose dovrebbero andar meglio» afferma il sindaco Mauro Russo. Ad Almese il sindaco Bruno Gonella è lapidario: «La nostra centrale resterà ferma in attesa di poter valutare approfonditamente le eventuali modifiche, i costi, le alternative, comprese quelle relative alla sua gestione».
L’impianto di frazione Milanere è costato 196 mila euro (extra esclusi) e lo scorso anno ha scaldato solo un paio di mesi. Gonella confidava di ricavare dai minori costi di gestione («garantiti dalla municipalizzata Acsel») i soldi necessari a rimettere a posto l’impianto. Non è andata così. Stesso copione a San Giorio dove la centrale da 200 mila euro resterà spenta: «Un pool di tecnici sta studiando il da farsi» dice il sindaco Danilo Bar. «Crediamo in queste fonti alternative ma non possiamo spendere altri soldi: abbiamo chiesto una mano alla Comunità montana» confida.
A Mattie l’impianto a cippato nato per scaldare municipio, palestra, scuole e ufficio postale è costato 275 mila euro. «Lo scorso anno siamo riusciti ad accenderlo solo a fine stagione» spiega il sindaco Paolo Catalano. Tutto ok, allora? «Macché - prosegue - servono altri soldi per metterlo a punto: meglio usare la vecchia caldaia a gasolio». Anche l’impianto da 260 mila euro di Rubiana è un flop. «Questo inverno scalderemo con il metano» taglia corto il sindaco Gianluca Blandino. Che aggiunge: «Non spenderò più un euro fino a quando non si chiariranno le responsabilità di questo sperpero: paghi chi ha progettato e realizzato male gli impianti. Paghi chi ha detto che le centrali erano a posto».
C’è chi dice che per rimettere in sesto gli impianti bisognerà mettere un’altra volta mano al portafoglio. E sborsare non meno di 160 mila euro. Soldi pubblici. Come sempre.
SUSA
Più di un milione di euro per cinque centrali termiche che da tre anni funzionano a singhiozzo. Sono gli impianti a cippato (il combustibile «verde» ricavato dallo sminuzzamento del legno) costruiti nel 2007 in Val di Susa. Avrebbero dovuto riscaldare scuole, palestre, uffici pubblici. Fino ad ora hanno funzionato poco e male: di legno ne hanno consumato pochissimo, ma hanno bruciato una gran quantità di denaro pubblico. E «scaldato», al massimo, il dibattito di qualche Consiglio comunale.
Il motivo? «Errori di progettazione e realizzazione» avevano denunciato lo scorso febbraio al nostro giornale alcuni amministratori comunali. È passato quasi un anno e, se possibile, le cose sono addirittura peggiorate: questo inverno, infatti, delle cinque centrali costruite ne funzionerà solo più una. Le altre, invece, non saranno nemmeno accese: bandiera bianca, insomma. Ma andiamo con ordine. Tutto inizia nel 2006 quando la Regione finanzia (al 50%) la costruzione di dodici centrali a biomasse, il combustibile ricavato dalla lavorazione del legno. Nel Torinese ce ne sono sei. Cinque sono in Val di Susa: Almese, Chianocco, Mattie, Rubiana e San Giorio. L’altra è in Canavese, a Cuorgnè. L’obiettivo è ambizioso: tentare il rilancio dell’economia rurale attraverso la filiera del legno.
In Valsusa, però, qualcosa va storto: prima si scopre che rami e sfalci non possono essere usati perché le caldaie bruciano solo combustibile ottenuto dai tronchi; poi che il legno delle conifere del Musinè non va bene perché troppo resinoso; quindi che il cippato è più conveniente «importarlo» dal Cuneese che produrlo in Valsusa.
Ma il problema più grosso sono le centrali. «Sono state progettate male» denunciano in coro i Comuni. Nel frattempo, però, «le garanzie sono scadute e le fideiussioni restituite» ammette la Comunità montana, coordinatrice del progetto. Non basta: l’assistenza viene inizialmente affidata a un’azienda di Cavallermaggiore, nel Cuneese: «Troppo oneroso pagare la manutenzione: 140 chilometri per venire a sbloccare la nostra caldaia: abbiamo lasciato perdere» aveva dichiarato sconsolato il sindaco di San Giorio, Danilo Bar. Quest’inverno funzionerà solo l’impianto di Chianocco, il più piccolo, costato 90 mila euro. Lo scorso anno per girare aveva assorbito tanta corrente «che se avessimo riscaldato la scuola con le stufette elettriche avremmo pure risparmiato» aveva dichiarato il vicesindaco Fabrizio Ivol.
«Abbiamo fatto alcune modifiche. Quest’anno le cose dovrebbero andar meglio» afferma il sindaco Mauro Russo. Ad Almese il sindaco Bruno Gonella è lapidario: «La nostra centrale resterà ferma in attesa di poter valutare approfonditamente le eventuali modifiche, i costi, le alternative, comprese quelle relative alla sua gestione».
L’impianto di frazione Milanere è costato 196 mila euro (extra esclusi) e lo scorso anno ha scaldato solo un paio di mesi. Gonella confidava di ricavare dai minori costi di gestione («garantiti dalla municipalizzata Acsel») i soldi necessari a rimettere a posto l’impianto. Non è andata così. Stesso copione a San Giorio dove la centrale da 200 mila euro resterà spenta: «Un pool di tecnici sta studiando il da farsi» dice il sindaco Danilo Bar. «Crediamo in queste fonti alternative ma non possiamo spendere altri soldi: abbiamo chiesto una mano alla Comunità montana» confida.
A Mattie l’impianto a cippato nato per scaldare municipio, palestra, scuole e ufficio postale è costato 275 mila euro. «Lo scorso anno siamo riusciti ad accenderlo solo a fine stagione» spiega il sindaco Paolo Catalano. Tutto ok, allora? «Macché - prosegue - servono altri soldi per metterlo a punto: meglio usare la vecchia caldaia a gasolio». Anche l’impianto da 260 mila euro di Rubiana è un flop. «Questo inverno scalderemo con il metano» taglia corto il sindaco Gianluca Blandino. Che aggiunge: «Non spenderò più un euro fino a quando non si chiariranno le responsabilità di questo sperpero: paghi chi ha progettato e realizzato male gli impianti. Paghi chi ha detto che le centrali erano a posto».
C’è chi dice che per rimettere in sesto gli impianti bisognerà mettere un’altra volta mano al portafoglio. E sborsare non meno di 160 mila euro. Soldi pubblici. Come sempre.
giovedì 25 novembre 2010
Non vogliamo rischiare un altro dottor Scotti
Oltre agli scarti biologici della lavorazione del riso, l'impianto di coincenerimento Riso Scotti di Pavia utilizzava nella produzione di energia elettrica e termica, anche rifiuti misti come legno, plastiche, imballaggi, fanghi di depurazione di acque reflue urbane ed industriali. Erano così superati i limiti massimi di concentrazione che la normativa prevede per i metalli pesanti come il cadmio, il cromo, il mercurio, il nichel e il piombo. Scoperto dalla Guardia Forestale, il presunto traffico illecito trasformava 40mila tonnellate di rifiuti in un giro di affari di circa 30 milioni di euro, secondo il Corriere della sera. I certificati di analisi venivano falsificati e grazie all'intervento di laboratori compiacenti e alla miscelazione con rifiuti prodotti nell'impianto si alteravano le reali caratteristiche dei combustibili destinati ad alimentare la centrale. Il danno inferto alla salute pubblica e alla qualità dell'aria è notevole, così come è facilmente ipotizzabile una frode in pubbliche forniture e una truffa ai danni dello Stato, visto che tali rifiuti non potevano essere utilizzati in un impianto destinato alla produzione di energia da fonti rinnovabili che ha goduto di ampie sovvenzioni pubbliche: una zuppa di 25 milioni di euro, secondo Il Fatto quotidiano. Trasformare biomasse in energia rende molto, perchè lo Stato, grazie alle bollette maggiorate pagate dai cittadini, compra elettricità a prezzi di favore fissati dalla normativa sui certificati verdi. Ma non è finita: le aziende di mezza Italia portavano negli impianti di Pavia i loro scarti per circa 27mila tonnellate e naturalmente pagavano per liberarsene. La fantasia rapace degli uomini della Riso Scotti Energia non si accontentava però di miscelare gli scarti della lavorazione del riso (la lolla) con polveri provenienti dall'abbattimento dei fumi, fanghi, terre dello spazzamento strade, ma venivano venduti illecitamente ad altri impianti di termovalorizzazione, ad industrie di fabbricazione di pannelli in legno e addirittura ad aziende agricole e ad allevamenti di polli e suini in Lombardia, Veneto e Piemonte.
Un vero capolavoro di affarismo e di cinismo, se si pensa che per ottenere il consenso delle istituzioni pubbliche alla realizzazione del suo progetto, l'amministratore delegato della Riso Scotti Energia parlava di andare “oltre il petrolio verso la bioeconomia”, di “ruolo innovativo delle coltivazioni vegetali di biomassa” e di “cogenerazione di energia elettrica e vapore” attraverso l'uso di “biomasse vergini come fonti di energia”.
Messaggi non dissimili nel loro potere rassicurante vengono oggi lanciati da Benarco per sostenere la bontà del suo progetto dalle parti di via Aldo Moro, per lusingare il Sindaco di None, lisciare il pelo dell'assessore provinciale “impotente” reo confesso e mettere nel sacco tutti gli altri. Ma noi non vogliamo rischiare un altro riso amaro come quello del dottor Scotti e diciamo un no a testa alta e a schiena dritta.
Mario Dellacqua
Leggi Traffico illecito di rifiuti, “Il Corriere della Sera”, 17 novembre 2010
e V. MALAGUTTI, Dietro i chicchi, “Il Fatto quotidiano”, 18 novembre 2010.
Arriva Benarco sulle rive del Chisola?
Tutto chiaro dietro l'unanimità del voto del 23 novembre contro la centrale a biomasse in via Aldo Moro?
Da un lato c'è chi è determinato a fare appello a tutte le armi della legge e della mobilitazione democratica per tutelare la salute minacciata della sua comunità. Dall'altro c'è chi, pur dicendosi contrario, è da tempo rassegnato a percorrere la “autostrada” che porta all'arrivo delle ciminiere di Benarco.
E' probabile che i primi saranno sconfitti. I secondi no. Essi non saranno sconfitti.
Non rischia nessuna sconfitta chi rinuncia al combattimento democratico e si accontenta di annacquare gli ordini del giorno sostituendo qualche vocabolo troppo intransigente. Appunto: solo parole che costituiscono un monumento alla loro inutilità politica, certificata proprio ora, quando ci sarebbe bisogno di interpretare e sollecitare uno scatto di dignità collettiva.
E' probabile che i primi saranno sconfitti. I secondi no. Essi non saranno sconfitti.
Non rischia nessuna sconfitta chi rinuncia al combattimento democratico e si accontenta di annacquare gli ordini del giorno sostituendo qualche vocabolo troppo intransigente. Appunto: solo parole che costituiscono un monumento alla loro inutilità politica, certificata proprio ora, quando ci sarebbe bisogno di interpretare e sollecitare uno scatto di dignità collettiva.
Dichiarandosi “impotente” mentre viaggia su quell'autostrada, l'assessore provinciale Ronco non fa che portare nuovi argomenti a sostegno dell'abolizione delle Province, i cui fautori hanno già molte frecce al loro arco.
Camminando al fianco di Ronco, il capogruppo Enzo Garrone e l'assessore Patrizia Giarrusso ci hanno ammannito una stanca riproposizione dei suoi messaggi di smobilitazione. E' un ceto politico che, confortato dalle penne di Pavone e di Cucatto, serve solo se stesso, si sente disturbato dalle voci contrarie, vuole essere lasciato in pace mentre svolge il suo ruolo neutro di passacarte innocuo per i progetti affaristici delle grandi imprese.
In mezzo, la divertente condizione umana del Sindaco non perde occasione per dire di avere “la coscienza pulita” e di non avere “paura di niente e di nessuno”.
Negli ultimi tempi i giornalisti gliene hanno fatte di tutti i colori.
In mezzo, la divertente condizione umana del Sindaco non perde occasione per dire di avere “la coscienza pulita” e di non avere “paura di niente e di nessuno”.
Negli ultimi tempi i giornalisti gliene hanno fatte di tutti i colori.
Ora l'hanno intervistata pronta a gettarsi dal più alto palazzo di Roma per protestare contro Tremonti, ora l'hanno definita amica delle biomasse e complice della Benarco.
In Consiglio comunale si è ridotta a dire che i giornali scrivono solo per vendere copie.
Manipolano, deformano, interpretano a modo loro. Non bisogna farci caso. Fra un po', ci consiglierà di non leggerli e di non comprarli, tranne quando la dipingono come Sindaco “SalvaIndesit”.
Manipolano, deformano, interpretano a modo loro. Non bisogna farci caso. Fra un po', ci consiglierà di non leggerli e di non comprarli, tranne quando la dipingono come Sindaco “SalvaIndesit”.
Come il Presidente del Consiglio. Sulle rive del Chisola, il Grande Frainteso ha un'allieva insospettata e alacre.
Mario Dellacqua
Mario Dellacqua
martedì 23 novembre 2010
Della serie:non pensiamo solo con la nostra testa
Letture in corso all'angolo
Claudio Berta ha letto su “La Stampa” del 7 novembre l'ultimo scritto di Josè Saramago. Il premio Nobel sostiene che “in un clamore di forsennati sbraitanti, ogni parola è pronunciata affinchè non se ne oda un'altra” e che bisogna fare attenzione a mettere la maiuscola alla speranza perchè si rischia di “prendere lucciole per lanterne, il progetto per lavoro, il sogno per realtà”.
Mario Vruna sta leggendo “La società dei beni comuni” di Paolo Cacciari edito da Ediesse. Mario Dellacqua, è alle prese con “Dopo la crisi. Proposte per un'economia sostenibile”: un volume curato da Andrew Watt, Andreas Botsch e Roberta Carlini, appena pubblicato dalle Edizioni dell'asino grazie all'interessamento dell'Istituto sindacale europeo e da Sbilanciamoci!.
Roberto Cerchio ha invece letto di Edmondo Berselli “L'economia giusta”, edito da Einaudi. Il libro di Berselli, pubblicato postumo dopo la recente scomparsa del giornalista cattolico, è stato recensito dal “Manifesto” con un commento molto critico di Luigi Cavallaro e Maria Turchetto. Nella polemica, Roberto è intervenuto con questa lettera inviata al quotidiano comunista.
“Ho letto il commento sedicente "comunista" di Luigi Cavallaro e Maria Turchetto ("Il regno dei giusti") del 3.11.2010 al breve saggio, uscito postumo, di Edmondo Berselli "L'economia giusta" (Einaudi 2010) e mi sembra proprio che gli autori la facciano un po' troppo facile. E' certamente giusto sottolineare le contraddizioni insite nelle "litanie sulla necessità di «lavorare più a lungo» in un momento caratterizzato da ingenti tassi di disoccupazione". Vagheggiare tuttavia un nuovo miracolo economico caratterizzato da un'espansione della domanda simile a quella registrata nel corso dell'ultimo dopoguerra mi pare segno di una visione miope ed angusta che non vuole proprio fare i conti con la questione ecologica con tutti i suoi annessi e connessi. Sono invece lieto che la redazione del giornale si sia finalmente decisa a non chiudere gli occhi davanti a questi aspetti fondamentali ricercando una collaborazione, quale quella di Guido Viale, che mi sembra un buon primo passo in tale direzione”.
“Ho letto il commento sedicente "comunista" di Luigi Cavallaro e Maria Turchetto ("Il regno dei giusti") del 3.11.2010 al breve saggio, uscito postumo, di Edmondo Berselli "L'economia giusta" (Einaudi 2010) e mi sembra proprio che gli autori la facciano un po' troppo facile. E' certamente giusto sottolineare le contraddizioni insite nelle "litanie sulla necessità di «lavorare più a lungo» in un momento caratterizzato da ingenti tassi di disoccupazione". Vagheggiare tuttavia un nuovo miracolo economico caratterizzato da un'espansione della domanda simile a quella registrata nel corso dell'ultimo dopoguerra mi pare segno di una visione miope ed angusta che non vuole proprio fare i conti con la questione ecologica con tutti i suoi annessi e connessi. Sono invece lieto che la redazione del giornale si sia finalmente decisa a non chiudere gli occhi davanti a questi aspetti fondamentali ricercando una collaborazione, quale quella di Guido Viale, che mi sembra un buon primo passo in tale direzione”.
Come si vede, si tratta di letture che puntano a ricostruire qualche competenza collettiva sulla crisi economica e sulle possibilità di un suo superamento nella direzione della sostenibilità ecologica e dell'uguaglianza sociale. Se non ci vogliamo accontentare di qualche slogan sbrigativo e approssimativo, dobbiamo rassegnarci a studiare un pochino. Come dice Saramago, “nessuno (proprio nessuno) può gloriarsi di pensare unicamente con la propria testa. Con tante teste al mondo e tutte pensanti, come non ricevere da loro materiale per il nostro pensiero?”.
Dunque, anche discutere tra di noi è un modo efficace di studiare e di progredire. Roberto ha prestato a Giuseppe Astore il libro di Berselli, che sembra destinato a passare in altre mani.
domenica 21 novembre 2010
La centrale a biomasse a None...
Una centrale così a None brucerebbe 70mila tonnellate di legna all'anno, farebbe guadagnare all'impresa proponente milioni di euro di denaro pubblico e i Nonesi respirerebbero altre polveri sottili in un'aria già inquinata.
Partecipiamo al Consiglio comunale aperto di martedì 23 novembre.
Partecipiamo al Consiglio comunale aperto di martedì 23 novembre.
domenica 14 novembre 2010
Grazie, non fumo!
Il 10 novembre 2010 alle ore 21 all’angolo non ottuso di via Roma si sono incontrati Domenico Bastino, Roberto Cerchio, Mario Dellacqua, Giovanni Garabello, Mario Ruggieri, Nunzio Sorrentino, Mario Vruna. Abbiamo visionato e approvato il testo di un manifesto che inviterà la popolazione a partecipare al Consiglio comunale aperto, anche se la sua data non è ad oggi stata stabilita con precisione. Il testo dice:
“Una centrale così a None brucerebbe 70mila tonnellate di legna all'anno, farebbe guadagnare milioni di euro di denaro pubblico all'impresa proponente e farebbe respirare ai cittadini altre polvere sottili in un'aria già troppo inquinata. Partecipiamo al Consiglio comunale aperto del 22 novembre.”
Abbiamo combinato un incontro con una rappresentanza degli altri comitati locali interessati come noi ad organizzare un'opposizione collettiva alle centrali e a fare sulla Provincia le necessarie pressioni. Sottolineiamo che il Consiglio comunale non deve pronunciare un no ripetitivo alla centrale che è già ampiamente motivato dalla delibera del 22 febbraio, ma deve dichiarare il suo no anche ad ipotesi di ridimensionamento che non potrebbero escludere in futuro un aggravarsi dell'inquinamento. Deve inoltre dichiarare che l'Amministrazione comunale si opporrà in tutte le sedi legali deputate a decidere anche qualora la Provincia dovesse esprimere parere favorevole.
Ciao mario
“Una centrale così a None brucerebbe 70mila tonnellate di legna all'anno, farebbe guadagnare milioni di euro di denaro pubblico all'impresa proponente e farebbe respirare ai cittadini altre polvere sottili in un'aria già troppo inquinata. Partecipiamo al Consiglio comunale aperto del 22 novembre.”
Abbiamo combinato un incontro con una rappresentanza degli altri comitati locali interessati come noi ad organizzare un'opposizione collettiva alle centrali e a fare sulla Provincia le necessarie pressioni. Sottolineiamo che il Consiglio comunale non deve pronunciare un no ripetitivo alla centrale che è già ampiamente motivato dalla delibera del 22 febbraio, ma deve dichiarare il suo no anche ad ipotesi di ridimensionamento che non potrebbero escludere in futuro un aggravarsi dell'inquinamento. Deve inoltre dichiarare che l'Amministrazione comunale si opporrà in tutte le sedi legali deputate a decidere anche qualora la Provincia dovesse esprimere parere favorevole.
Ciao mario
martedì 9 novembre 2010
Lettera di Nichi Vendola a Berlusconi
Le parole di buon senso ormai hanno bisogno di tutta la visibilità possibile. Mi permetto di utilizzare il blog per questa causa.
Diego
Caro Presidente Berlusconi,
il tempo delle barzellette è finito. Non perché noi di sinistra non sappiamo ridere, ma perché il tuo
umorismo, il tuo avanspettacolo permanente, il tuo teatro della virilità, mettono tristezza, sembrano i
titoli di coda di un film finito male, vengono percepiti come comportamenti insieme smodati e patetici.
Le tue barzellette non possono far ridere un Paese che è stremato, impoverito, spaventato,
precarizzato, abbandonato. Ed è imbarazzante il fatto che la contesa politica debba avere per
oggetto ninfe, escort, festini a luci rosse, non perché noi stiamo violando il tuo diritto alla privacy ma
perché tu da troppo tempo stai violando i limiti che la legge e il buon senso impongono a chi ricopre
ruoli pubblici di primo piano.
Io non ho mai avuto una avversione preconcetta nei confronti della tua persona e ho cercato di
avere con te rapporti di correttezza istituzionale e di cordialità umana. Ma è diventato di giorno in
giorno più insopportabile lo stile con cui hai condito i tuoi mille monologhi con battute sessiste, con
riferimenti umilianti ai corpi di donna considerati alla stregua di prede per le tue interminabili stagioni
di caccia, con storielle che grondano antisemitismo, ora persino con battute omofobe. Ma nessuno
ha messo in discussione il tuo orientamento sessuale: piuttosto sono gli abusi di potere, le
menzogne, la richiesta di impunità, persino la tua ricattabilità, ecco questi sono i temi a cui non dai
mai risposta.
Caro Berlusconi, le battute, soprattutto quelle volgari, possono ferire. Eppure dovresti saperlo: quella
che tu spacci per galanteria spesso si rivela come molestia, le barzellette razziste sono una
minuscola enciclopedia dell’imbecillità. E in quanto ai gay, se un tuo figlio, un tuo amico, un tuo
ministro lo fosse e non avesse il coraggio di confessartelo pensa a quanta gratuita sofferenza gli
staresti infliggendo. Tu sei l’uomo più potente d’Italia, dovresti persino sentire l’assillo e l’onere di
essere un esempio per il nostro popolo, una guida politica e morale. Hai scelto invece di vestire i
panni di un Sultano d’Occidente. Ora che il tuo regno smotta paurosamente nel fango e
nell’immondizia, ora che molti tuoi generali e caporali cercano di negoziare la propria personale
salvezza, sarebbe bello da parte tua un’uscita di scena all’insegna del decoro. Il nostro popolo ha
bisogno di pulizia, di verità, di sobrietà, di libertà, di serenità.
Signor Presidente del Consiglio,
le ragazze e i ragazzi nel nostro Paese non vogliono fuggire né prostituirsi, vogliono una finestra
aperta sul proprio futuro. Le tue dimissioni possono dare coraggio all’Italia migliore.
Cordialmente,
Nichi Vendola
Diego
Caro Presidente Berlusconi,
il tempo delle barzellette è finito. Non perché noi di sinistra non sappiamo ridere, ma perché il tuo
umorismo, il tuo avanspettacolo permanente, il tuo teatro della virilità, mettono tristezza, sembrano i
titoli di coda di un film finito male, vengono percepiti come comportamenti insieme smodati e patetici.
Le tue barzellette non possono far ridere un Paese che è stremato, impoverito, spaventato,
precarizzato, abbandonato. Ed è imbarazzante il fatto che la contesa politica debba avere per
oggetto ninfe, escort, festini a luci rosse, non perché noi stiamo violando il tuo diritto alla privacy ma
perché tu da troppo tempo stai violando i limiti che la legge e il buon senso impongono a chi ricopre
ruoli pubblici di primo piano.
Io non ho mai avuto una avversione preconcetta nei confronti della tua persona e ho cercato di
avere con te rapporti di correttezza istituzionale e di cordialità umana. Ma è diventato di giorno in
giorno più insopportabile lo stile con cui hai condito i tuoi mille monologhi con battute sessiste, con
riferimenti umilianti ai corpi di donna considerati alla stregua di prede per le tue interminabili stagioni
di caccia, con storielle che grondano antisemitismo, ora persino con battute omofobe. Ma nessuno
ha messo in discussione il tuo orientamento sessuale: piuttosto sono gli abusi di potere, le
menzogne, la richiesta di impunità, persino la tua ricattabilità, ecco questi sono i temi a cui non dai
mai risposta.
Caro Berlusconi, le battute, soprattutto quelle volgari, possono ferire. Eppure dovresti saperlo: quella
che tu spacci per galanteria spesso si rivela come molestia, le barzellette razziste sono una
minuscola enciclopedia dell’imbecillità. E in quanto ai gay, se un tuo figlio, un tuo amico, un tuo
ministro lo fosse e non avesse il coraggio di confessartelo pensa a quanta gratuita sofferenza gli
staresti infliggendo. Tu sei l’uomo più potente d’Italia, dovresti persino sentire l’assillo e l’onere di
essere un esempio per il nostro popolo, una guida politica e morale. Hai scelto invece di vestire i
panni di un Sultano d’Occidente. Ora che il tuo regno smotta paurosamente nel fango e
nell’immondizia, ora che molti tuoi generali e caporali cercano di negoziare la propria personale
salvezza, sarebbe bello da parte tua un’uscita di scena all’insegna del decoro. Il nostro popolo ha
bisogno di pulizia, di verità, di sobrietà, di libertà, di serenità.
Signor Presidente del Consiglio,
le ragazze e i ragazzi nel nostro Paese non vogliono fuggire né prostituirsi, vogliono una finestra
aperta sul proprio futuro. Le tue dimissioni possono dare coraggio all’Italia migliore.
Cordialmente,
Nichi Vendola
sabato 6 novembre 2010
meritocrazia in salsa leghista
Caro Direttore,
l'astuto presidente della regione Piemonte sembra voler fare un passo deciso verso la meritocrazia. Pare che si muova infatti nella direzione di erogare borse di studio ai soli studenti residenti in Piemonte. Del resto che cosa ci si poteva aspettare di diverso da uno di quelli che "Roma ladrona"? Forse che sostenesse, senza se e senza ma, i migliori cervelli nell'interesse del Piemonte e dell'Italia? O che riconoscesse i benefici economici per i locatori e i commercianti di Torino e delle altre città universitarie derivanti dalle spese per vitto, alloggio e quant'altro sostenute dagli studenti non piemontesi?
Certo che no! Meglio fessi ma piemontesi che furbi ma terroni!
Grazie dell'attenzione e buon lavoro.
Roberto Cerchio
Inviato via e-mail all'Eco del Chisone in data 5.11.2010
l'astuto presidente della regione Piemonte sembra voler fare un passo deciso verso la meritocrazia. Pare che si muova infatti nella direzione di erogare borse di studio ai soli studenti residenti in Piemonte. Del resto che cosa ci si poteva aspettare di diverso da uno di quelli che "Roma ladrona"? Forse che sostenesse, senza se e senza ma, i migliori cervelli nell'interesse del Piemonte e dell'Italia? O che riconoscesse i benefici economici per i locatori e i commercianti di Torino e delle altre città universitarie derivanti dalle spese per vitto, alloggio e quant'altro sostenute dagli studenti non piemontesi?
Certo che no! Meglio fessi ma piemontesi che furbi ma terroni!
Grazie dell'attenzione e buon lavoro.
Roberto Cerchio
Inviato via e-mail all'Eco del Chisone in data 5.11.2010
martedì 2 novembre 2010
ERRATA CORRIGE - GAS
Mi scuso ma nel post precedente era saltata la seconda parte del messaggio.
Eccolo completo.
Diego
care e cari,
anche se tanti di voi non ne hanno bisogno (ma vi ringrazio se lo fate sapere in giro!) stiamo organizzando un corso sui GAS (Gruppi d'Acquisto Solidale), nella prima data analizzeremo cosa c'è dietro al “fenomeno cibo” dal punto di vista ecologico, nutrizionale e salutistico, nella seconda incontreremo un produttore piemontese e una persona che è in un GAS da tempo, nella terza cercheremo di formare un GAS al Circolo.
Le date definite sono le seguenti:
mercoledì 3 novembre ore 20,30
giovedì 11 novembre ore 19,30
lunedì 15 novembre ore 20,30
Gli incontri si svolgeranno al Circolo CH4, in via Trofarello 10 a Torino.
E' richiesto un contributo di euro 5 a persona per tutta la durata del corso.
La seconda è che stanno partendo le attività sportive per adulti e bambini presso il Circolo di via Trofarello, sul sito www.ch4sportingclub.it potete vedere le specifiche di tutte le offerte.
Eccolo completo.
Diego
anche se tanti di voi non ne hanno bisogno (ma vi ringrazio se lo fate sapere in giro!) stiamo organizzando un corso sui GAS (Gruppi d'Acquisto Solidale), nella prima data analizzeremo cosa c'è dietro al “fenomeno cibo” dal punto di vista ecologico, nutrizionale e salutistico, nella seconda incontreremo un produttore piemontese e una persona che è in un GAS da tempo, nella terza cercheremo di formare un GAS al Circolo.
Le date definite sono le seguenti:
mercoledì 3 novembre ore 20,30
giovedì 11 novembre ore 19,30
lunedì 15 novembre ore 20,30
Gli incontri si svolgeranno al Circolo CH4, in via Trofarello 10 a Torino.
E' richiesto un contributo di euro 5 a persona per tutta la durata del corso.
La seconda è che stanno partendo le attività sportive per adulti e bambini presso il Circolo di via Trofarello, sul sito www.ch4sportingclub.it potete vedere le specifiche di tutte le offerte.
sabato 30 ottobre 2010
Gruppo d'Acquisto Solidale
care e cari,
anche se tanti di voi non ne hanno bisogno (ma vi ringrazio se lo fate
sapere in giro!) stiamo organizzando un corso sui GAS (Gruppi d'Acquisto
Solidale), nella prima data analizzeremo cosa c'è dietro al “fenomeno
cibo” dal punto di vista ecologico, nutrizionale e salutistico, nella seconda
incontreremo un produttore piemontese e una persona che è in un GAS da
tempo, nella terza cercheremo di formare un GAS al Circolo.
Le date definite sono le seguenti:
mercoledì 3 novembre ore 20,30
giovedì 11 novembre ore 19,30
lunedì 15 novembre ore 20,30
anche se tanti di voi non ne hanno bisogno (ma vi ringrazio se lo fate
sapere in giro!) stiamo organizzando un corso sui GAS (Gruppi d'Acquisto
Solidale), nella prima data analizzeremo cosa c'è dietro al “fenomeno
cibo” dal punto di vista ecologico, nutrizionale e salutistico, nella seconda
incontreremo un produttore piemontese e una persona che è in un GAS da
tempo, nella terza cercheremo di formare un GAS al Circolo.
Le date definite sono le seguenti:
mercoledì 3 novembre ore 20,30
giovedì 11 novembre ore 19,30
lunedì 15 novembre ore 20,30
Incontri del 26 e 27 ottobre 2010
Martedì 26 ottobre erano presenti Dèsirèe Baffa, Castagne di Andrea, Mario Dellacqua, Nebbiolo di Mario, Fabrizio Piscitello, Andrea Testa.
1) Prima notizia: a None in un condominio sono al freddo perchè l'amministratore ha stabilito che il riscaldamento non verrà acceso fino a quando gli inquilini non provvederanno a pagare le bollette arretrate. In tutti i casi, i proprietari avevano anticipato le spese, ma ora sono stati messi i sigilli al contatore. Pare che la situazione sia in via di soluzione, ma dice che il problema della povertà sta mordendo anche nelle famiglie operaie: qualcuno è disoccupato, qualcuno ha perso il lavoro.
Seconda notizia: Andrea racconta di un articolo appena letto sul Time inglese . E' intitolato Arrivederci Italia e parla della fuga dei cervelli e dei giovani laureati italiani verso l'estero: in Cina una ragazza architetto guadagnava 3 milioni di dollari. In Italia i giovani sono considerati un problema, mentre all'estero sono tuttora una risorsa.
Ma il Consiglio comunale sulla centrale a biomasse che fine ha fatto?
Mercoledì 27 ottobre erano presenti Giuseppe Astore, Mirta Baldini, Nadia Biscola, Castagne della sera prima, Roberto Cerchio, Mario Dellacqua, Freisa di Mario Scaglia, Giovanni Garabello, Fernanda Mazzoni, Mario Ruggieri, Nunzio Sorrentino.
Si è convenuto sull'utilità di presentare al Consiglio comunale aperto, che la minoranza chiederà di confermare, una delibera che ribadisca il diniego alla centrale e la volontà dell'Amministrazione e della popolazione. In quell'occasione si misureranno le opposizioni determinate e quelle di facciata. E il pronunciamento del Consiglio comunale dovrà inviare un messaggio energico sia alla Provincia che dovrà decidere, sia alla società Benarco. L'ordine del giorno da proporre dovrà contenere considerazioni stringenti a difesa della qualità dell'aria nella “zona di piano” che, in base alle linee guida della Provincia, deve essere migliorata e tutelata, non messa a repentaglio in una zona già ampiamente a rischio.
Abbiamo poi concordato di investire i firmatari della petizione con una lettera solo dopo il parere della Provincia, per evitare di mandare troppo generici appelli alla mobilitazione. Per ora useremo cartelli che informino o tengano almeno viva l'attenzione.
Terminate bottiglia e castagne, la riunione si è sciolta pacificamente.
Ogni correzione della presente nota sarà gradita.
1) Prima notizia: a None in un condominio sono al freddo perchè l'amministratore ha stabilito che il riscaldamento non verrà acceso fino a quando gli inquilini non provvederanno a pagare le bollette arretrate. In tutti i casi, i proprietari avevano anticipato le spese, ma ora sono stati messi i sigilli al contatore. Pare che la situazione sia in via di soluzione, ma dice che il problema della povertà sta mordendo anche nelle famiglie operaie: qualcuno è disoccupato, qualcuno ha perso il lavoro.
Seconda notizia: Andrea racconta di un articolo appena letto sul Time inglese . E' intitolato Arrivederci Italia e parla della fuga dei cervelli e dei giovani laureati italiani verso l'estero: in Cina una ragazza architetto guadagnava 3 milioni di dollari. In Italia i giovani sono considerati un problema, mentre all'estero sono tuttora una risorsa.
Ma il Consiglio comunale sulla centrale a biomasse che fine ha fatto?
Mercoledì 27 ottobre erano presenti Giuseppe Astore, Mirta Baldini, Nadia Biscola, Castagne della sera prima, Roberto Cerchio, Mario Dellacqua, Freisa di Mario Scaglia, Giovanni Garabello, Fernanda Mazzoni, Mario Ruggieri, Nunzio Sorrentino.
Si è convenuto sull'utilità di presentare al Consiglio comunale aperto, che la minoranza chiederà di confermare, una delibera che ribadisca il diniego alla centrale e la volontà dell'Amministrazione e della popolazione. In quell'occasione si misureranno le opposizioni determinate e quelle di facciata. E il pronunciamento del Consiglio comunale dovrà inviare un messaggio energico sia alla Provincia che dovrà decidere, sia alla società Benarco. L'ordine del giorno da proporre dovrà contenere considerazioni stringenti a difesa della qualità dell'aria nella “zona di piano” che, in base alle linee guida della Provincia, deve essere migliorata e tutelata, non messa a repentaglio in una zona già ampiamente a rischio.
Abbiamo poi concordato di investire i firmatari della petizione con una lettera solo dopo il parere della Provincia, per evitare di mandare troppo generici appelli alla mobilitazione. Per ora useremo cartelli che informino o tengano almeno viva l'attenzione.
Terminate bottiglia e castagne, la riunione si è sciolta pacificamente.
Ogni correzione della presente nota sarà gradita.
mercoledì 27 ottobre 2010
Incontro del 20 ottobre 2010
Mercoledì 20 ottobre niente da bere, solo biscotti di Roberto.. Erano presenti Giuseppe Astore, Domenico Bastino, Giancarlo Bergia, Roberto Cerchio, Mario Dellacqua, Domenico Demuro, Giovanni Garabello, Diego Goitre, Mario Ruggieri.
E' imminente, dopo qualche rinvio, la convocazione del Consiglio comunale e i presenti concordano sulla necessità di operare per un nuovo voto favorevole ad una delibera che non solo confermi il diniego all'installazione della centrale, ma lo impegni a perseguire l'obiettivo con tutti i mezzi legali a disposizione e in tutte le sedi opportune. Anche qualora la Provincia dovesse esprimere parere favorevole, Amministrazione comunale e cittadinanza devono essere uniti nel riaffermare la loro volontà di tutelare gli interessi della salute collettiva, dell'ambiente, delle risorse pubbliche.
La bozza di lettera da recapitare A MANO a tutti i firmatari è diventata un testo definitivo che ha subito qualche correzione in corso d'opera. Ora si tratta di stamparlo e di farlo pervenire a tutti anche per favorire la partecipazione dei cittadini al Consiglio comunale aperto. Confermiamo che, per mobilitare gli altri, dobbiamo saper mobilitare noi stessi, anche nella prospettiva di una nuova fase di raccolta di firme o altre forme di pressione (striscioni e cartelli).
Ciao Mario.
E' imminente, dopo qualche rinvio, la convocazione del Consiglio comunale e i presenti concordano sulla necessità di operare per un nuovo voto favorevole ad una delibera che non solo confermi il diniego all'installazione della centrale, ma lo impegni a perseguire l'obiettivo con tutti i mezzi legali a disposizione e in tutte le sedi opportune. Anche qualora la Provincia dovesse esprimere parere favorevole, Amministrazione comunale e cittadinanza devono essere uniti nel riaffermare la loro volontà di tutelare gli interessi della salute collettiva, dell'ambiente, delle risorse pubbliche.
La bozza di lettera da recapitare A MANO a tutti i firmatari è diventata un testo definitivo che ha subito qualche correzione in corso d'opera. Ora si tratta di stamparlo e di farlo pervenire a tutti anche per favorire la partecipazione dei cittadini al Consiglio comunale aperto. Confermiamo che, per mobilitare gli altri, dobbiamo saper mobilitare noi stessi, anche nella prospettiva di una nuova fase di raccolta di firme o altre forme di pressione (striscioni e cartelli).
Ciao Mario.
lunedì 25 ottobre 2010
Conversazioni all'angolo
Dopo la serata dedicata all'impegno politico dei giovani.
Alla serata organizzata il 22 ottobre all'angolo di via Roma 11 da “NonUnoMaNoi” e dalla Fondazione Orso, hanno preso parte, tra gli altri, Jacopo Ciravegna, autore del libro “Intercomunale futura umanità”, Stefano Rizzo, vicesindaco di None, Erika Faienza, consigliere provinciale del Pd, il rifondarolo pinerolese Angelo Panosetti e il leghista torinese Alessandro Sciretti. Ne è nato un dibattito vivace e serrato, ma anche molto sereno, il che di questi tempi è sorprendente. Ne riportiamo qualche stralcio.
Giuseppe Astore. Perchè i giovani dovrebbero impegnarsi nell'attività politica? Per realizzare qualcosa o per realizzare se stessi? E' proprio vero che i giovani sono estranei alla politica? Non sarebbe più giusto dire che sono ostili a un certo modo di far politica?
Jacopo Ciravegna. Gli attuali strumenti della politica non sembrano in grado di raggiungere obiettivi concreti. Chi vuole aiutare gli altri ed è mosso da un'ispirazione ideale, preferisce il volontariato.
Stefano Rizzo. Ho smesso di canticchiare Forza Italia prima di arrivare a 21 anni e mi ha mosso una grande rabbia verso questo Paese che ignora la Costituzione invece di impegnarsi per applicarla. Ma dov'è la rimozione di tutti gli ostacoli economici e sociali che impediscono la libertà, l'uguaglianza e il pieno sviluppo della personalità di ogni cittadino?
Erika Faienza. Mi ritengo fortunatissima perchè il Sindaco che mi ha dato fiducia affidandomi un incarico di assessore quando avevo 22 anni, mi ha insegnato che far politica vuol dire stare in mezzo alla gente, saperla ascoltare specialmente quando dice cose spiacevoli, ma anche farla sognare chiamandola a progettare con te la città del domani. E' facile cercare il consenso facendo leva sul dissenso e sul malcontento. Se presenti l'elenco delle cose che non vanno, tutti ti applaudono. Più difficile cercare soluzioni percorribili, con tutte le mediazioni che ciò comporta. Ma non si può sfuggire a questa fatica.
Alessandro Sciretti. Se ti lanci nell'impegno politico è perchè vuoi cambiare nel tuo paese qualcosa che non sopporti. E chi non partecipa non ha le carte in regola per criticare. Io preferisco chi mi manda a quel paese a chi tira dritto e non gli interessa. Meglio avere un ideale opposto al mio che non averne nessuno.
Angelo Panosetti. Sono un operaio e vivo il mio impegno politico come una prosecuzione della Resistenza antifascista e delle lotte operaie che hanno difeso la libertà e la giustizia nel nostro paese. L'ingrediente principale della mia educazione familiare è la solidarietà che mi è arrivata dai miei nonni deportati nei lager e che poi mi è stata trasmessa da mio padre, operaio comunista protagonista delle lotte sindacali a Mirafiori negli anni '60, membro del Comitato centrale del Pci e licenziato per rappresaglia nel 1973.
Fabio. Uno dei motivi per i quali i giovani non si impegnano in politica è che trovano troppi ostacoli se provano a farsi avanti. Trovano troppa concorrenza sleale, troppi sederi per poche sedie.
Jacopo Ciravegna. Ma oggi c'è anche molto individualismo, non solo tra gli adulti.
Federico Rabbia. Forse un altro motivo è che nel mondo della politica è difficile trovare chi è capace di offrire un progetto per il futuro.
Giuseppe Astore. Non bastano le emozioni. Contano anche quelle, ma sono improduttive se non accompagnate dalla riflessione e dallo studio.
Nunzio Sorrentino. L'impegno politico in una società complessa come la nostra ha bisogno di competenze e di professionalità.
Mario Dellacqua. Perchè dovremmo lasciarci condizionare dai cattivi esempi e non dai buoni esempi? Sappiamo benissimo che in Italia c'è un sacco di persone per bene che si impegnano, studiano, lottano e si uniscono ad altri e non hanno bisogno di essere ammazzate per meritare di essere rispettate, apprezzate e fiancheggiate nella loro opera.
Gregorio Codispoti. Siamo tutti politici, se siamo tutti cittadini che vogliono partecipare alla vita democratica.
Giuseppe Migliore. Un conto è partecipare, un conto è fare il tifo.
Angelo Panosetti. Per partecipare da protagonisti alla vita politica non è necessario concorrere per forza alla conquista di un incarico.
Erika Faienza. Per me fare politica vuol dire occuparsi collettivamente dei problemi delle persone.
Stefano Rizzo. Io mi sono segnato bene questa frase di don Milani: "Il tuo problema è uguale al mio. Pensarci insieme è fare politica. Uscirne da soli è l'avarizia."
Alla serata organizzata il 22 ottobre all'angolo di via Roma 11 da “NonUnoMaNoi” e dalla Fondazione Orso, hanno preso parte, tra gli altri, Jacopo Ciravegna, autore del libro “Intercomunale futura umanità”, Stefano Rizzo, vicesindaco di None, Erika Faienza, consigliere provinciale del Pd, il rifondarolo pinerolese Angelo Panosetti e il leghista torinese Alessandro Sciretti. Ne è nato un dibattito vivace e serrato, ma anche molto sereno, il che di questi tempi è sorprendente. Ne riportiamo qualche stralcio.
Giuseppe Astore. Perchè i giovani dovrebbero impegnarsi nell'attività politica? Per realizzare qualcosa o per realizzare se stessi? E' proprio vero che i giovani sono estranei alla politica? Non sarebbe più giusto dire che sono ostili a un certo modo di far politica?
Jacopo Ciravegna. Gli attuali strumenti della politica non sembrano in grado di raggiungere obiettivi concreti. Chi vuole aiutare gli altri ed è mosso da un'ispirazione ideale, preferisce il volontariato.
Stefano Rizzo. Ho smesso di canticchiare Forza Italia prima di arrivare a 21 anni e mi ha mosso una grande rabbia verso questo Paese che ignora la Costituzione invece di impegnarsi per applicarla. Ma dov'è la rimozione di tutti gli ostacoli economici e sociali che impediscono la libertà, l'uguaglianza e il pieno sviluppo della personalità di ogni cittadino?
Erika Faienza. Mi ritengo fortunatissima perchè il Sindaco che mi ha dato fiducia affidandomi un incarico di assessore quando avevo 22 anni, mi ha insegnato che far politica vuol dire stare in mezzo alla gente, saperla ascoltare specialmente quando dice cose spiacevoli, ma anche farla sognare chiamandola a progettare con te la città del domani. E' facile cercare il consenso facendo leva sul dissenso e sul malcontento. Se presenti l'elenco delle cose che non vanno, tutti ti applaudono. Più difficile cercare soluzioni percorribili, con tutte le mediazioni che ciò comporta. Ma non si può sfuggire a questa fatica.
Alessandro Sciretti. Se ti lanci nell'impegno politico è perchè vuoi cambiare nel tuo paese qualcosa che non sopporti. E chi non partecipa non ha le carte in regola per criticare. Io preferisco chi mi manda a quel paese a chi tira dritto e non gli interessa. Meglio avere un ideale opposto al mio che non averne nessuno.
Angelo Panosetti. Sono un operaio e vivo il mio impegno politico come una prosecuzione della Resistenza antifascista e delle lotte operaie che hanno difeso la libertà e la giustizia nel nostro paese. L'ingrediente principale della mia educazione familiare è la solidarietà che mi è arrivata dai miei nonni deportati nei lager e che poi mi è stata trasmessa da mio padre, operaio comunista protagonista delle lotte sindacali a Mirafiori negli anni '60, membro del Comitato centrale del Pci e licenziato per rappresaglia nel 1973.
Fabio. Uno dei motivi per i quali i giovani non si impegnano in politica è che trovano troppi ostacoli se provano a farsi avanti. Trovano troppa concorrenza sleale, troppi sederi per poche sedie.
Jacopo Ciravegna. Ma oggi c'è anche molto individualismo, non solo tra gli adulti.
Federico Rabbia. Forse un altro motivo è che nel mondo della politica è difficile trovare chi è capace di offrire un progetto per il futuro.
Giuseppe Astore. Non bastano le emozioni. Contano anche quelle, ma sono improduttive se non accompagnate dalla riflessione e dallo studio.
Nunzio Sorrentino. L'impegno politico in una società complessa come la nostra ha bisogno di competenze e di professionalità.
Mario Dellacqua. Perchè dovremmo lasciarci condizionare dai cattivi esempi e non dai buoni esempi? Sappiamo benissimo che in Italia c'è un sacco di persone per bene che si impegnano, studiano, lottano e si uniscono ad altri e non hanno bisogno di essere ammazzate per meritare di essere rispettate, apprezzate e fiancheggiate nella loro opera.
Gregorio Codispoti. Siamo tutti politici, se siamo tutti cittadini che vogliono partecipare alla vita democratica.
Giuseppe Migliore. Un conto è partecipare, un conto è fare il tifo.
Angelo Panosetti. Per partecipare da protagonisti alla vita politica non è necessario concorrere per forza alla conquista di un incarico.
Erika Faienza. Per me fare politica vuol dire occuparsi collettivamente dei problemi delle persone.
Stefano Rizzo. Io mi sono segnato bene questa frase di don Milani: "Il tuo problema è uguale al mio. Pensarci insieme è fare politica. Uscirne da soli è l'avarizia."
giovedì 21 ottobre 2010
Incontri del 12-13 ottobre 2010
Martedì 12 ottobre erano presenti all'angolo di via Roma Dolcetto di Giuseppe, Donato Blonda, Mario Dellacqua, Domenico Demuro, Giuseppe Migliore, Fabrizio Piscitello, Andrea Testa e Torta al limone di Giuseppe.
Mercoledì 13 ottobre erano presenti Giuseppe Astore, Mario Dellacqua, Giovanni Garabello, Mario Ruggieri, Nunzio Sorrentino, Mario Vruna.
Siccome redigo in ritardo questo verbale, mi limito a raccontare la cosa più importante che ricordo.
L'incontro con il Sindaco e l'assessore Giarrusso del 12 ottobre (presenti Carla Grimaudo, Flavio Rabbia, Mario Ruggieri, Nunzio Sorrentino), non ha apportato alcuna novità di rilievo. Sulle dichiarazioni giornalistiche, la versione fornita poggia sulla errata interpretazione. Sul Consiglio Comunale aperto, pare che il Sindaco non sia solerte nell'accogliere la richiesta della minoranza. Si sollecita la partecipazione dei membri del comitato agli impegni del comitato, i cui incarichi sono liberamente scelti, non sono onorifici e se non svolti possono essere abbandonati altrettanto liberamente.
Giuseppe Astore ha proposto, quale che sia la decisione della Provincia, di sollecitare l'impegno alla presenza personale dei firmatari della petizione, sia per partecipare all'eventuale Consiglio aperto, sia per contrastare con la mobilitazione l'eventuale, ma niente affatto improbabile parere positivo della Provincia. Bisogna che impariamo a scavare la trincea, ha detto Mario Ruggieri.
Pertanto sta girando una bozza di lettera da recapitare A MANO a tutti i firmatari. Per mobilitare gli altri, dobbiamo saper mobilitare noi stessi, anche nella prospettiva di una nuova fase di raccolta di firme o altre forme di pressione che stiamo studiando.
Ciao Mario.
lunedì 11 ottobre 2010
domenica 10 ottobre 2010
Incontri del 5-6 ottobre 2010
Martedi 5 ottobre erano presenti all'angolo di via Roma Dèsirèe e Giovanna Baffa, Barbera di Giuseppe, Donato Blonda, Elena Castagno, Mario Dellacqua, Giuseppe Migliore, Nebbiolo di Mario, Penne di Giovanna, Fabrizio Piscitello, Mario Ruggieri, Andrea Testa e Mario Vruna.
Si avverte la necessità di rivedere le ragioni della nostra opposizione alla centrale a biomasse. Se anche tra di noi la memoria si è un po' indebolita, figuriamoci fuori del nostro giro.
Meridione: il problema si affaccia quasi ogni volta che ci incontriamo. Per alcuni la secessione va respinta con forza ma è destinata a fallire. Per altri la disputa fra federalismo solidale e secessione è un alibi per mascherare l'imporsi silenzioso di una secessione strisciante. E' sempre più insostenibile economicamente e impopolare ovunque il rigonfiamento parassitario della pubblica aministrazione che assume cento dove al nord viene bastano dieci per lo stesso servizio. Truffe sulla disoccupazione agricola e sulle pensioni di invalidità sono destinate a far montare sempre più la protesta del nord, dove il piccolo imprenditore per competere sarà portato a chiedere di evadere il fisco in cambio di manodopera extracomunitaria preferibilmente in nero. Lo Stato in bolletta sarà a sua volta portato ad abbandonare il sud al suo destino di emarginazione sociale e produttiva. Un cambio di indirizzo presuppone fuori la camorra e la costruzione di infastrutture efficienti per il decollo di agricoltura moderna, piccola industria, artigianato e turismo. Un cambio di indirizzo presuppone un ciclo di lotte sociali e civili di cui si vedono appena avvisaglie.
Mercoledì 6 c'erano Giuseppe Astore, Domenico Bastino, Nadia Biscola, Mario Dellacqua, Domenico De Muro, Carla Grimaudo, Mario Ruggieri, Nunzio Sorrentino.
Si apprende dell'incontro del Comitato con il Comune fissato alle ore 18 del 12 ottobre. La minoranza ha inoltrato la richiesta di un consiglio comunale aperto che bisognerà usare - dice Nunzio – non per creare contrapposizioni ma per acquisire nuove informazioni se ci sono e per ribadire l'unanime opposizione di consiglio e cittadinanza.
Però occorre sapere il perchè di quelle dichiarazioni alla Stampa.
Occorrerà promuovere una buona partecipazione alla seduta.
La data prevista è fra l'11 e il 16 ottobre.
Si avverte la necessità di rivedere le ragioni della nostra opposizione alla centrale a biomasse. Se anche tra di noi la memoria si è un po' indebolita, figuriamoci fuori del nostro giro.
Meridione: il problema si affaccia quasi ogni volta che ci incontriamo. Per alcuni la secessione va respinta con forza ma è destinata a fallire. Per altri la disputa fra federalismo solidale e secessione è un alibi per mascherare l'imporsi silenzioso di una secessione strisciante. E' sempre più insostenibile economicamente e impopolare ovunque il rigonfiamento parassitario della pubblica aministrazione che assume cento dove al nord viene bastano dieci per lo stesso servizio. Truffe sulla disoccupazione agricola e sulle pensioni di invalidità sono destinate a far montare sempre più la protesta del nord, dove il piccolo imprenditore per competere sarà portato a chiedere di evadere il fisco in cambio di manodopera extracomunitaria preferibilmente in nero. Lo Stato in bolletta sarà a sua volta portato ad abbandonare il sud al suo destino di emarginazione sociale e produttiva. Un cambio di indirizzo presuppone fuori la camorra e la costruzione di infastrutture efficienti per il decollo di agricoltura moderna, piccola industria, artigianato e turismo. Un cambio di indirizzo presuppone un ciclo di lotte sociali e civili di cui si vedono appena avvisaglie.
Mercoledì 6 c'erano Giuseppe Astore, Domenico Bastino, Nadia Biscola, Mario Dellacqua, Domenico De Muro, Carla Grimaudo, Mario Ruggieri, Nunzio Sorrentino.
Si apprende dell'incontro del Comitato con il Comune fissato alle ore 18 del 12 ottobre. La minoranza ha inoltrato la richiesta di un consiglio comunale aperto che bisognerà usare - dice Nunzio – non per creare contrapposizioni ma per acquisire nuove informazioni se ci sono e per ribadire l'unanime opposizione di consiglio e cittadinanza.
Però occorre sapere il perchè di quelle dichiarazioni alla Stampa.
Occorrerà promuovere una buona partecipazione alla seduta.
La data prevista è fra l'11 e il 16 ottobre.
lunedì 4 ottobre 2010
SINDACO SIMEONE, FACCI...CAPIRE
Lettera aperta sulla centrale a biomasse
Il 29 luglio 2009 dichiari che la centrale a biomasse “appare assolutamente ecocompatibile”.
Poi aspetti un mese per smentirti e assicurare di non aver mai detto “di essere assolutamente favorevole”. Era colpa del giornalista se la tua risposta “è risultata piuttosto riduttiva e semplicistica”.
Il 27 ottobre 2009, ad una riunione del direttivo del tuo partito, esprimi un'opinione “comunque favorevole al progetto o per lo meno di non contrarietà”.
Il 22 febbraio 2010 voti un ordine del giorno in cui il Consiglio comunale all'unanimità respinge il progetto della Benarco.
Ora la Provincia ha appena inviato a Benarco un “avviso di diniego” e sta per prendere una decisione definitiva dopo che la tua Giunta si è impegnata a motivare il suo parere contrario.
Eppure il 25 settembre sgridi su “La “Stampa” chi è pronto a “sollevare mille perplessità” proprio quando “c'è la possibilità di installare una centrale” che ci aiuterebbe ad “affrancarci dal petrolio”.
- E' una dichiarazione rilasciata a titolo personale?
- Rappresenta un capovolgimento delle decisioni contrarie votate in Consiglio comunale?
- Se non rappresenta un cambiamento della decisione contraria, questa dichiarazione non danneggia forse la comune causa che unisce i cittadini e l'amministrazione comunale nel respingere un progetto ritenuto da tutti pericoloso per l'ambiente, privo di vantaggi per i cittadini ed utile solo all'impresa proponente?
In definitiva vorremmo sapere se abbiamo un interlocutore credibile e determinato a opporsi non solo formalmente alla centrale e a rispettare gli impegni presi con i cittadini in Consiglio comunale.
Giuseppe Astore, Luca Baldo, Domenico Bastino, Giancarlo Bergia, Massimo Bonifazio, Loredana Brussino, Roberto Cerchio, Mario Dellacqua, Massimiliano Franco, Giovanni Garabello, Diego Goitre, Raffaele Latiana, Fernanda Mazzoni, Gianluigi Saccione, Daniela Scundi, Claudio Urso, Mario Vruna.
None, 3 ottobre 2010
Incontri del 28-29 settembre 2010
Martedi 28 settembre erano presenti all'angolo di via Roma Arneis di Mario, Dèsirèe Baffa, Giovanna Baffa, Mario Dellacqua, Fabrizio Piscitello, Ubaldo Smeriglio, Andrea Testa, Torta di Andrea e Mario Vruna.
Cominciamo a parlare del film Agorà sulla fine dell'intellettuale Ipazia e di quanto ci siamo persi con la distruzione della biblioteca di Alessandria in termini di un millennio di cultura.
Molta riprovazione per le dichiarazioni del Sindaco sulla centrale a biomasse. Nell'allentamento della tensione si è aperto uno spazio per l'avanzare di ambiguità che favoriscono il rovesciamento delle posizioni pubblicamente assunte. Con quale “interesse” guarda il Sindaco a questa centrale? Che cosa si sono detti durante gli incontri intervenuti con Benarco? Il modello cui tendere per affrancarsi dal petrolio comporta la riduzione dei consumi e le fonti alternative, non lo spreco delle centrali a biomasse, dice Mario Vruna. Inviamo una lettera aperta alla Giunta per sapere se è contenta del continuo alternarsi di posizioni contraddittorie?
Mafia in Sicilia: grandi polveroni ed esplosioni cicliche di rabbia, ma presto riassorbite nell'ambito dell'omertà, dice Mario Vruna. Nelle giornate dell'assassinio di Borsellino si respirava in Sicilia un'aria di rivolta popolare contro la mafia: ho visto una donna – ha detto Ubaldo Smeriglio - non aver paura di prendere a borsate in faccia un agente di polizia che voleva impedirle di entrare in chiesa (riservata all'élite) per rendere omaggio a Borsellino. Mancanza di cultura della legalità nel sud, ha detto Mario Vruna. No – ho detto io - al nord stiamo nelle stesse condizioni, se due coniugi per dire che non si deve buttare la carta per terra esprimono il loro sdegno in una lettera al Mondo chiedendo di non firmare con nome e cognome e se per denunciare che un ufficio non funziona e qualcuno approfitta della sua posizione si scrivono delle lettere anonime. Siamo una democrazia denutrita.
Ci sentiamo un po' tutti stranieri in patria. In quale Italia ci identifichiamo, ha chiesto Fabrizio Piscitello? Per alcuni in quella dei Comuni, della rivolta dei Ciompi a Firenze, della repubblica partenopea del 1799, del Risorgimento, del biennio rosso '19-'20, della Resistenza, dell'autunno caldo e dei Consigli di Fabbrica: ma si tratta di episodi isolati opera di minoranze. Ma sono state queste minoranze che hanno costruito il progresso civile e sociale del nostro paese, quando hanno saputo sintonizzarsi con le sofferenze e le ribellioni delle classi subalterne.
Si torna a parlare delle lettere dei condannati a morte della Resistenza, delle foto dei ragazzi uccisi a 16 anni che vediamo impresse nelle lapidi a Stupinigi e a Cumiana e dei ragazzi come Giulio Nicoletta che sono stati obbligati a bruciare la loro adolescenza acquisendo di brutto la maturità, l'equilibrio e la fermezza necessarie a comandare una banda partigiana con responsabilità di vita e di morte. Si trattava di non tradire.
Il Giornale di Sicilia pubblicherà “Luce verticale” un cortometraggio di Ubaldo Smeriglio sulla figura del giudice siciliano Livatino ucciso dalla mafia. Se lo troviamo organizziamo una serata per una visione collettiva.
GIOVANI ED IMPEGNO POLITICO: proporremmo di inserire tra i relatori ufficiali alla serata del 22 ottobre anche Angelo Panosetti, del circolo rifondarolo pinerolese: la sua testimonianza può essere utile perchè cresciuto alla scuola di un padre operaio comunista e perchè lui stesso oggi operaio politicamente impegnato.
MEHLAB: aspettiamo di potera incontrare gli animatori nonesi dell'impegno per Mehlab che speravamo di vedere stasera, ma non è stato possibile.
Mercoledì 29 c'erano Arneis di Roberto, Domenico Bastino, Nadia Biscola, Roberto Cerchio, Mario Dellacqua, Domenico De Muro, Giovanni Garabello, Mario Ruggieri, Mario Scaglia, Nunzio Sorrentino, Mario Vruna.
Si condivide la richiesta del gruppo di minoranza di un Consiglio comunale aperto per conoscere se ci sono fatti nuovi che giustifichino le recenti dichiarazioni comparse sulle colonne de La Stampa. Si ritiene opportuno che il Comitato energia ambiente territorio chieda un incontro apposito al Sindaco per conoscere gli ultimi sviluppi della corrispondenza tra il Comune e la Provincia.
Cominciamo a parlare del film Agorà sulla fine dell'intellettuale Ipazia e di quanto ci siamo persi con la distruzione della biblioteca di Alessandria in termini di un millennio di cultura.
Molta riprovazione per le dichiarazioni del Sindaco sulla centrale a biomasse. Nell'allentamento della tensione si è aperto uno spazio per l'avanzare di ambiguità che favoriscono il rovesciamento delle posizioni pubblicamente assunte. Con quale “interesse” guarda il Sindaco a questa centrale? Che cosa si sono detti durante gli incontri intervenuti con Benarco? Il modello cui tendere per affrancarsi dal petrolio comporta la riduzione dei consumi e le fonti alternative, non lo spreco delle centrali a biomasse, dice Mario Vruna. Inviamo una lettera aperta alla Giunta per sapere se è contenta del continuo alternarsi di posizioni contraddittorie?
Mafia in Sicilia: grandi polveroni ed esplosioni cicliche di rabbia, ma presto riassorbite nell'ambito dell'omertà, dice Mario Vruna. Nelle giornate dell'assassinio di Borsellino si respirava in Sicilia un'aria di rivolta popolare contro la mafia: ho visto una donna – ha detto Ubaldo Smeriglio - non aver paura di prendere a borsate in faccia un agente di polizia che voleva impedirle di entrare in chiesa (riservata all'élite) per rendere omaggio a Borsellino. Mancanza di cultura della legalità nel sud, ha detto Mario Vruna. No – ho detto io - al nord stiamo nelle stesse condizioni, se due coniugi per dire che non si deve buttare la carta per terra esprimono il loro sdegno in una lettera al Mondo chiedendo di non firmare con nome e cognome e se per denunciare che un ufficio non funziona e qualcuno approfitta della sua posizione si scrivono delle lettere anonime. Siamo una democrazia denutrita.
Ci sentiamo un po' tutti stranieri in patria. In quale Italia ci identifichiamo, ha chiesto Fabrizio Piscitello? Per alcuni in quella dei Comuni, della rivolta dei Ciompi a Firenze, della repubblica partenopea del 1799, del Risorgimento, del biennio rosso '19-'20, della Resistenza, dell'autunno caldo e dei Consigli di Fabbrica: ma si tratta di episodi isolati opera di minoranze. Ma sono state queste minoranze che hanno costruito il progresso civile e sociale del nostro paese, quando hanno saputo sintonizzarsi con le sofferenze e le ribellioni delle classi subalterne.
Si torna a parlare delle lettere dei condannati a morte della Resistenza, delle foto dei ragazzi uccisi a 16 anni che vediamo impresse nelle lapidi a Stupinigi e a Cumiana e dei ragazzi come Giulio Nicoletta che sono stati obbligati a bruciare la loro adolescenza acquisendo di brutto la maturità, l'equilibrio e la fermezza necessarie a comandare una banda partigiana con responsabilità di vita e di morte. Si trattava di non tradire.
Il Giornale di Sicilia pubblicherà “Luce verticale” un cortometraggio di Ubaldo Smeriglio sulla figura del giudice siciliano Livatino ucciso dalla mafia. Se lo troviamo organizziamo una serata per una visione collettiva.
GIOVANI ED IMPEGNO POLITICO: proporremmo di inserire tra i relatori ufficiali alla serata del 22 ottobre anche Angelo Panosetti, del circolo rifondarolo pinerolese: la sua testimonianza può essere utile perchè cresciuto alla scuola di un padre operaio comunista e perchè lui stesso oggi operaio politicamente impegnato.
MEHLAB: aspettiamo di potera incontrare gli animatori nonesi dell'impegno per Mehlab che speravamo di vedere stasera, ma non è stato possibile.
Mercoledì 29 c'erano Arneis di Roberto, Domenico Bastino, Nadia Biscola, Roberto Cerchio, Mario Dellacqua, Domenico De Muro, Giovanni Garabello, Mario Ruggieri, Mario Scaglia, Nunzio Sorrentino, Mario Vruna.
Si condivide la richiesta del gruppo di minoranza di un Consiglio comunale aperto per conoscere se ci sono fatti nuovi che giustifichino le recenti dichiarazioni comparse sulle colonne de La Stampa. Si ritiene opportuno che il Comitato energia ambiente territorio chieda un incontro apposito al Sindaco per conoscere gli ultimi sviluppi della corrispondenza tra il Comune e la Provincia.
martedì 28 settembre 2010
RACCOLTA DIFFERENZIATA: STIAMO SEGNANDO IL PASSO
Una tabella ( elaborata con dati forniti da ACEA) con l'andamento della raccolta differenziata del nostro comune relativamente agli anni 2008,2009 e 2010, rapportata con la media di bacino, evidenzia che già nel 2008 raggiungemmo nel mese di luglio il 54,10% di differenziata. Quindi!........
Per affrontare seriamente il problema dei rifiuti a None è indispensabile mettere tutte le carte sul tavolo lavorando per un coinvolgimento realmente partecipativo di tutti i cittadini.
Mi ricordo che alla partenza degli ecopunti si fecero riunioni con la cittadinanza e si cercò un contatto personale con la gente (albo del cittadino ecovirtuoso) per spiegare e far capire l'iniziativa e mi pare che questo abbia funzionato.
I dati così enunciati dall'Assessore competente senza un contesto documentato e certificato, rischiano di dire assolutamente niente o, peggio, di sviare il problema.
Se la stessa percentuale evidenziata nell'articolo comparso sull'Eco del Chisone venne raggiunta già nel 2008, ciò significa che stiamo battendo il passo e se questo dato viene confrontato con la media di bacino, ancor peggio: stiamo regredendo.
Risulta infatti che mentre il comune di None raggiungeva il 50% di differenziata nel 2008 e la media di bacino si attestava sul 44% con uno scarto del 6 %, oggi ( dati del 2009) mentre manteniamo il 50 % o cresciamo di poco (consolidiamo il dato) la media di bacino è al 49,45.
Questo è il punto di partenza ed è il dato su cui riflettere.
Il secondo aspetto è che pur ritenendo valide le varie campagne informative avviate da più soggetti presenti sul territorio, credo sia importante dare gambe in ambito ACEA a quanto deliberato nel programma di mandato dall'Assemblea dei Sindaci del Consorzio ACEA Pinerolese, all’atto della nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione e del suo Presidente che riassumo brevemente.
Occorre lavorare per la definizione di programmi e progetti finalizzati a:
- migliorare il sistema dei servizi per la raccolta e il trasporto dei rifiuti;
- rendere equo ed omogeneo l’apporto di risorse - anche per quanto riguarda gli aspetti economici e tariffari - di ogni singolo Comune associato in relazione al contesto socio economico;
- aumentare la percentuale di raccolta differenziata;
- avviare politiche di riduzione, recupero e riutilizzo dei rifiuti prodotti;
- definire nella suddivisione delle spese consortili tra i singoli Comuni un “sistema incentivante” in relazione alla percentuale di raccolta differenziata conseguita;
- ottimizzare le modalità organizzative e ridurre i costi di gestione;
- ricercare alleanze strategiche con ACEA Pinerolese Industriale e ogni altra istituzione e soggetto interessato nell’ottica di realizzare - anche nella prospettiva degli attuali indirizzi nazionali e/o regionali di riforma normativa del settore - sinergie/economie gestionali e la massima valorizzazione degli impianti esistenti.
Purtroppo di queste cose non si sente parlare.
Giovanni Garabello
domenica 26 settembre 2010
LA CENTRALE A BIOMASSE DIVIDE IL SINDACO IN DUE.
Uno favorevole il venerdì, l'altro contrario gli altri giorni
“Guardo con interesse all'utilizzo di queste forme di energia. Del resto è inutile continuare a dire che dobbiamo affrancarci dal petrolio e poi invece nel momento in cui c'è la possibilità di installare una centrale siamo pronti a sollevare mille perplessità”.
Resta solo da chiedersi come possa il Sindaco rilasciare questa dichiarazione dopo aver votato in Consiglio comunale un documento che esprimeva all'unanimità il suo parere contrario all'insediamento di una centrale a biomasse sul territorio di None.
Forse il Sindaco ha interpretato a modo suo il detto evangelico: “Il vostro parlare sia sì, sì, no no. Tutto il resto appartiene al maligno”. Gesù Cristo intendeva dire che si può dire di sì o dire di no. Invece il Sindaco ha capito che si può dire un giorno sì e l'altro no. Un giorno una cosa e il giorno dopo il suo esatto contrario. Maria Luisa deve tornare al catechismo.
Con questa dichiarazione comparsa su “La Stampa” del 25 settembre, il Sindaco di None ha dato l'ennesima conferma (ove ce ne fosse stato ancora bisogno) dell'incredibilità delle sue parole.
Al posto dello “squisito” Adolfo Pastorino, l'amministratore della Benarco che vuole fare a None un affare di 38 milioni di euro sulle spalle dei cittadini, prenderei atto che il Sindaco, quando votava quel documento contrario alla centrale, lo faceva solo perchè non osava dire di no al Comitato che ha raccolto 950 firme, perchè ne subiva il condizionamento, perchè aveva paura di osare l'impopolarità di una parola chiara. Ma non osava nemmeno dire un no chiaro in faccia alla Benarco e subito dopo ogni occasione era buona per mandare infatti l'impresa proponente dell'impianto messaggi favorevoli e pieni di comprensione. E chi tiene il piede in due scarpe prima o poi passa dalla parte del più forte.
Resta da capire che razza di rapporto di fiducia e di rispetto possa essersi stabilito tra la Giunta, la maggioranza e il Sindaco che pensa una cosa, ne vota un'altra e subito dopo la smentisce. Chi ha poco rispetto della sua parola e ai cittadini dice una cosa mentre ne pensa e ne fa un'altra, non può rispettare nemmeno la parola degli altri.
Mario Dellacqua
giovedì 23 settembre 2010
Incontri del 21-22 settembre 2010
Martedi 21 settembre erano presenti all'angolo di via Roma Dèsirèe Baffa, Elena Castagno, Mario Dellacqua, Giuseppe Migliore, Fabrizio Piscitello, Andrea Testa e Mario Vruna.
GIOVANI ED IMPEGNO POLITICO: veniamo a sapere che l'otto ottobre comincia NoneAlCioccolato con la presentazione di un libro ed è pertanto opportuno mantenere una sovrapposizione. I presenti concordano che è utile sollecitare la partecipazione anche di una rappresentanza giovanile leghista. Come ha suggerito Giuseppe Migliore, ci serve interrogare noi stessi e gli altri sulle ragioni della popolarità anche giovanile del messaggio della destra, sia nella forma nostalgica neofascista, sia nella forma innovativa della xenofobia leghista. La serata è fissata per venerdì 22 ottobre.
DECRESCITA: Mario Vruna ritorna sul dibattito e sostiene che decrescita non vuol dire imporre ai paesi del Terzo Mondo di rimanere alla fame e neppure rinunciare a quel che ci serve, ma vuol dire liberare i consumi dei paesi occidentali dal peso di quel che non ci serve. Vale a dire i consumi spesso superflui e distruttori di energia e di natura.
PUNTO UNICO DI CONTINGENZA. Non era stato riportato dal verbale dello scorso martedì, ma siamo ritornati sul punto unico di contingenza. Il 14 settembre avevamo detto che il punto unico di contingenza introdotto con l'accordo tra Agnelli e Luciano Lama nel 1975 aveva prodotto a medio termine l'appiattimento delle retribuzioni e l'annullamento delle professionalità che i presenti ritengono giusto non solo tutelare ma anche promuovere. Abbiamo letto un giudizio pubblicato di recente dell'economista Riccardo Bellofiore che riporto integralmente: “Il punto unico di contingenza mi è parso molto criticato e non ho capito bene perchè. Il vero problema della scala mobile allora fu che, in un contesto in cui svalutazione e inflazione procedevano insieme, l'aumento nominale dei redditi dei lavoratori faceva aumentare le imposte a loro carico; questo consentì di aumentare la spesa pubblica mantenendo il debito pubblico in pareggio: una spesa pubblica che sostenne potentemente, direttamente e indirettamente, quella ristrutturazione che andava segando il tronco dell'albero su cui poggiava la forza operaia”. In altri termini, la differenza fra il salario percepito nominalmente e quello effettivamente percepito una volta detratte le tasse pagate in più a causa dell'aumento delle aliquote è andata a finanziare la ristrutturazione delle imprese e la conseguente espulsione di manodopera e la crescente disoccupazione.
LA PAGA DI MARCHIONNE: Fabrizio ha fatto la prova e ha constatato che per alcuni operai la percentuale di 1 a 435 è inaccettabile, ma in fondo hanno la responsabilità dell'impresa. Anche la retribuzione di calciatori, parlamentari e uomini dello spettacolo è scandalosa, ma siccome non si riescono a scalfire queste colossali sperequazioni è più facile scandalizzarsi per il mancato sgombero dei campi rom, chiederlo e magari ottenerlo con lo spettacolo televisivo delle ruspe in azione.
Mercoledì 22 c'erano invece Giuseppe Astore, Giovanna Baffa, Roberto Cerchio, Mario Dellacqua e Nunzio Sorrentino.
Nessuna novità sulla centrale. Brevi e interlocutori commenti sulla mancata riconversione dell'Indesit. Qualche domanda e qualche osservazione sul presente desolato dello sport locale e il suo futuro possibile. Gli impianti sono moderni e sono stati costosi, ma nessun ragazzo di None li usa e vanno fuori a giocare. Ci vorrebbe un'èquipe di genitori disposti ad organizzare una polisportiva in grado di gestire gli impianti, le squadre, i campionati e di superare la condizione attuale di disgregazione. Molte energie e disponibilità di uomini e dirigenti sono emigrate a Orbassano, Pinerolo, Castagnole, Vinovo, Airasca. Hanno litigato e si è disfatta la volontà di ricostituire una società.
MEHLAB: aspettiamo di poter incontrare gli animatori nonesi dell'impegno per Mehlab che speravamo di vedere stasera, ma non è stato possibile.
venerdì 17 settembre 2010
Verbale di martedì 14 e mercoledì 15 settembre 2010
Martedi 14 settembre erano presenti all'angolo di via Roma Dèsirèe e Giovanna Baffa, Mario Dellacqua, Fabrizio Piscitello, Andrea Testa e Mario Vruna.
Mercoledì 15 c'erano Giuseppe Astore, Roberto Cerchio, Mario dellacqua, Mario Ruggieri, Nunzio Sorrentino e Mario Vruna. Tento un'unica sintesi, trattandosi di discussioni e decisioni intrecciate.
CENTRALE A BIOMASSE: L'articolo dell'Eco del Chisone non aggiunge alcuna novità e non lascia trasparire alcun orientamento dell'assessore provinciale a favore o contro. La sua dichiarazione sulla disponibilità iniziale dell'amministrazione precedente finisce per mettere in cattiva luce il Sindaco e ciò non ci giova. Contatti con la Giunta comunale ci permettono di sapere che sono avvenuti incontri con la Benarco, da cui sarebbe scaturita la conferma delle rispettive posizioni. L'ipotesi di un ridimensionamento dell'impianto obbligherebbe alla riapertura dell'iter autorizzativo e non è accettabile che la rinuncia al teleriscaldamento possa configurarsi come una correzione marginale: essa snaturerebbe la precedente progettazione e lascerebbe immutati le obiezioni del Comitato sull'equilibrio economico, energetico e ambientale dell'impianto. Non possiamo fare nulla per influire sulla provincia che avrebbe già dovuto da tempo esprimere un no netto.
GIOVANI ED IMPEGNO POLITICO: la data indicata per ora è l'otto ottobre. Siamo alla ricerca di qualificati partecipanti ai quali chiedere di fornire la loro testimonianza sul retroterra famigliare, sociale, lavorativo e culturale di incontri letture ed esperienze che hanno determinato la scelta dell'impegno. In corso la preparazione del manifesto. Si nota la crescita di interesse attorno alle tematiche dell'altra economia. Mercoledì sera i partecipanti se ne sono andati oltre la mezzanotte per confrontare diversi punti di vista sulla decrescita: per alcuni è la frontiera da attraversare verso un modello di sviluppo che superi il capitalismo e l'illusione di una crescita illimitata. Per altri la nozione della decrescita non può essere proposta come prospettiva del futuro dei paesi in via di sviluppo che premono con impetuosa industrializzazione per uscire da una condizione di millenaria inferiorità. Non è a loro che possiamo chiedere di fermarsi proprio ora che essi si muovono verso una maggiore autonomia economica e produttiva. Il protocollo di Kyoto non viene respinto solo dagli Usa che non vogliono mollare, ma anche dai cinesi che non accettano di tornare nei ranghi della marginalità. E' stata una discussione incandescente interrotta provvisoriamente dall'ora tarda, ma dalla constatazione che di questo problemi dovremo tornare a discutere senza slogan e battute.
Mi auguro che i prossimi incontri permettano a tutti di esprimersi, per esempio parlando uno alla volta e non interrompendo chi l'ha presa ma permettendo a ciascuno di completare l'espressione del proprio pensiero.
Ciao a tutti e aggiungete se vi viene in mente qualcosa.
P.S. Roberto Cerchio ha pensato che forse conviene allargare l'area degli interlocutori sull'impegno giovanile anche a chi ha scelto il volontariato e non direttamente la militanza politica.
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