Ad
Airasca non si respira aria buona (Eco del chisone 24 dicembre
2014).
Media
delle polveri sottili sospese nell’aria 63 nanogrammi per
millimetro cubo d’aria con superamento del limite di legge di 50
nanogrammi in 20 giorni su 27 di rilevazione. Nel’arco di un anno è
ammesso il superamento per complessivi 35 giorni. Il 92% di queste
polveri sottili sono costituite da elementi, ancora più insalubri,
di consistenza fino a 2,5 nanogrammi. La presenza di quest’ultimi è
risultata doppia rispetto ai nuovi limiti di legge per la tutela
della salute. Dati peggiori della media della provincia sia per
concentrazione media che per superamenti che confermano quelli del
2012. Le problematiche non dipendono da fenomeni episodici
legati al sito o al periodo d’indagine, ma rappresentano un dato
strutturale del territorio in esame. Dal tipo di monitoraggio
fatto del particolato non è possibile valutare il peso relativo
delle diverse sorgenti locali d’inquinamento; la strumentazione
utilizzata ne misura la somma …. è necessario un progetto che
indaghi la composizione chimica, progetto che può essere oggetto di
accordi con l’amministrazione comunale. (relazione finale
dell’ARPA per il rilevamento in Airasca effettuato dal 12 dicembre
all’8 gennaio 2014).
Il
limite giornaliero delle polveri sottili e la loro media annuale
consentite dalle vigenti normative, come già rilevato dagli esami
fatti nel 2006 e nel 2007, non viene rispettato. (relazione ARPA
su rilevamento in None dal 10 aprile al 10 maggio 2013).
La
Pianura padana è la peggiore d’Europa per qualità dell’aria
unitamente ad alcune zone industrializzate della Polonia. (Agenzia
Europea per l’ambiente)
Direttive
europei inadeguate e troppo tolleranti : limite per le polveri
ultrasottili 25 nanogrammi mentre sono fissati a 10 nanogrammi per
OMS - organizzazione mondiale per la sanità – e 12 nanogrammi per
l’EPA, l’agenzia americana. Ogni 10 microgrammi in eccesso
aumenta del 27% il rischio del tumore al polmone (Agenzia
Internazionale Ricerca sul cancro).
Negli
ultimi 5 anni le morti per inquinamento sono aumentati del 7%. Nel
solo 2010 i costi economici sono quantificabili in 780 miliardi di
euro (OCSE. organizzazione internazionale per la cooperazione e lo
sviluppo economico).
L’inquinamento
responsabile di 600 mila morti premature (rapporto globale 2014
dell’OMS).
Se
si spendessero anche solo 3,3 miliardi per diminuire l’inquinamento
se ne risparmierebbero 40 in spese socio/sanitarie (Commissione
Europea).
Considerato
che la Commissione Europea ha recentemente avviato una nuova
procedura precontenziosa in merito alla non corretta applicazione
della Direttiva 2008/50/CE, a causa dei superamenti continui e di
lungo periodo dei valori limite del materiale particolato PM10 sul
territorio italiano;
considerato
che le particolari condizioni orografiche e meteoclimatiche delle
Regioni e Province Autonome del Bacino Padano rendono difficile il
conseguimento del rispetto dei valori limite di qualità dell’aria,
specialmente se manca uno stretto coordinamento tra i diversi
soggetti interessati;
delibera
- di approvare l’Accordo di Programma per l’adozione coordinata e
congiunta di misure di risanamento della qualità dell’aria tra
STATO e Regioni del Bacino Padano, per la prevenzione e la riduzione
dell’inquinamento atmosferico nell’area della pianura
(Regione Piemonte dicembre 2013).
Oggetto
dell’attività di controllo concordata tra lo Stato e le Regioni
saranno: 1) la combustione a biomasse, 2) trasporto merci, 3) il
trasporto passeggeri, 4) il riscaldamento, 5) l’industria, 6) la
produzione energetica.
Più
che la tutela della saluta dei cittadini sembra abbia peso il rischio
di sanzioni economiche e l’esclusione da fondi europei; ma a noi,
disposti a tralasciare le motivazioni, interessa il risultato finale.
Quando
scrivo un articolo è mia buona norma reperire un congruo numero di
informazioni da fonti attendibili ed ufficiali. In questa occasione,
stante il diretto coinvolgimento di ognuno di noi per la tutela della
propria salute, ho preferito proporre al paziente lettore solo il
materiale, in modo tale che possa fare le sue personali riflessioni
senza interpretazioni esterne di natura socio/politica. Riflessioni
necessarie se teniamo conto quanto giustamente ci preoccupiamo per la
terra ed i suoi terremoti, per l’acqua e le alluvioni, spesso però
subordinando ad essi il problema dell’aria che, subdolo e
strisciante nel manifestarsi, arreca danni alla salute ed economici
di gran lunga superiori. Riflessioni attive che sollecitino anche
azioni coordinate delle varie amministrazioni locali senza le quali
potremo scrivere: “ ebbero un ultimo respiro e fu quella la causa
della loro morte, e dire che avrebbero dato la vita per non morire”.
Mario
Ruggieri
per
il Comitato Energia, Ambiente e Territorio - None
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