L’Amministrazione
Comunale non intende rinunciare alla realizzazione di una nuova
scuola materna, oltre “ad interventi
sulla viabilità e di
riqualificazione urbana”. Ma i
vincoli di bilancio imposti dai meccanismi del “patto
di stabilità interno”
impongono di attivare forme alternative di finanziamento delle opere
e il Comune, non avendo altre possibilità percorribili, è pervenuto
alla determinazione di procedere alla dismissione di immobili e
terreni di sua proprietà. Una ricognizione attuata
sul patrimonio comunale ha permesso di accertare che “risultano
attualmente suscettibili di
valorizzazione un fabbricato
ed un area”.
Si tratta dell’attuale
Scuola Materna “Diodata Saluzzo” che, a seguito della futura
costruzione della Nuova Scuola Materna in via Brignone (nell'area
prospiciente la Scuola Media), perderà la sua funzione originaria in
quanto le due sezioni attuali verranno spostate nel nuovo complesso
edilizio. D'altra parte, la Materna Diodata Saluzzo non risponde più
agli standard scolastici attuali e continua a
funzionare in perenne deroga alle normative vigenti sulla sicurezza.
E' poi disponibile un
appezzamento di 1503 mq. originariamente destinato in via Beinasco a
ospitare la costruzione del centro diurno per anziani che non può
più trovare attuazione perchè i programmi del Consorzio Socio
Assistenziale CISA di Vinovo, Candiolo, Nichelino e None hanno deciso
di accantonarlo.
L'Ufficio Tecnico è stato perciò
incaricato di predisporre il piano delle alienazioni. La scelta
sembra obbligata, anche se in passato la minoranza di Daniele Carità
aveva espresso il suo parere contrario alla vendita di questo storico
patrimonio del Comune. Un inaspettato rigurgito di statalismo.
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