giovedì 17 maggio 2012

amarcord: padania ladrona e dintorni

Caro Direttore,
che ci fanno, in effetti, questi sedicenti padani moralizzatori della politica e della vita pubblica alleati con il miliardario di Arcore con il suo carico di malcostume politico, affaristico e civile? Se lo chiede pubblicamente il segretario del pd e me lo ri-chiedo anche io.
Il maggiore punto di forza della lega nord era e resta l'auspicabile (a mio parere e con le dovute precisazioni) ancorchè sopravvalutato federalismo ma se consideriamo che quello di cui si riempiono la bocca è solo un ripiego di fronte all'impossibilità (speriamo) di arrivare alla secessione...
Ammesso e non concesso che avessero un'anima (e non solo un grumo di meschinità e grettezza) l'hanno persa anni fa alleandosi con il berlusconismo politico.
La sinistra (quella ex-pci in particolare) sembra aver dimenticato la sua pionieristica ed insospettabile riflessione federalista-regionalista del secolo scorso.
Forse sarebbe il caso di dare a Cesare quel che è di Cesare e di smetterla di sopravvalutare e men che meno giustificare gli improvvisatori del "ghe pensi mi".

Grazie per l'attenzione e buon lavoro.

Roberto Cerchio, lettera all'Eco del Chisone del settembre 2010



A chi parla con disprezzo del sud d’Italia, grida contro Roma e le ruberie di stato ma sotto sotto sta dalla parte di chi non emette scontrini e regolari fatture e quando può non paga le tasse, sottraendo risorse pubbliche a scuola, sanità, ammortizzatori sociali e pensioni.
A chi si scaglia contro i cosiddetti extracomunitari affermando che rubano il lavoro agli italiani ma poi protegge chi sfrutta senza pietà i lavoratori e fra di loro gli immigrati anche irregolari.
A chi svende la nostra Costituzione Repubblicana, i diritti civili e sociali da essa garantiti e gli equilibri istituzionali da essa regolati al più Forte e al più Ricco permettendogli di fare i propri porci comodi.
A chi si infervora nel parlare di territorio, favorendone tuttavia la cementificazione e il degrado, e di comunità locale, promuovendone però la chiusura e l’impoverimento culturale.
A chi straparla di tradizioni ed identità da difendere ma più che altro pensa al soldo e baratta il Vangelo con una pseudo-religione buona quasi solo ad appendere crocefissi nei luoghi pubblici, con l’appoggio di quel pezzo di chiesa cattolica che preferisce ottenere favori da potenti, profittatori e mascalzoni piuttosto che annunciare la Buona Novella e dialogare magari faticosamente con gli uomini di buona volontà, condividendone i drammi, sostenendone le lotte e fortificandone le speranze.
A tutti costoro, da piemontese, va il mio “padania ladrona”!

Roberto Cerchio, lettera all'Eco del Chisone dell'aprile 2010

Nessun commento:

Posta un commento