mercoledì 23 maggio 2012

SPETEGULES: LEGA A NONE


Flavio Rabbia

La Lega si trova nell'occhio del ciclone. Chi ce l'aveva duro, in realtà ce l'ha d'oro. La difficoltà è comprensibile e anche rispettabile per quel pugno di militanti del Carroccio che il 22 aprile hanno montato in piazza Cavour un gazebo a difesa di una posizione largamente compromessa. Per questo, a mio parere, (e solo per questo) i militanti leghisti nonesi meritano di essere rispettati, molto più di tanti loro elettori che sono sostanzialmente vili perchè vorrebbero che qualcuno o qualcosa facesse saltare per aria la baracca della burocrazia, riducesse le tasse e allontanasse gli stranieri. A condizione, beninteso, che questa rivoluzione non comporti il disturbo del loro quieto vivere quotidiano. Quanto a metterci la faccia, questo è un altro paio di maniche.
Le stesse cose si possono dire di gran parte degli elettori di sinistra. Non vorrai dirmi che il caso Lusi (e collusi) sia meno grave del caso Belsito? Il Pd non ha sentito il bisogno nemmeno di una riga, altro che gazebo. Che differenza c'è fra l'indignazione a scoppio ritardato di Maroni e le querele indignate di Rutelli, anche lui vittima come Scaiola delle macchinazioni del signor Insaputa? Molto nostalgici della Resistenza, del '68-69 e di Berlinguer, molto duri con i sindacati, molto esigenti con i loro parlamentari, molti elettori della sinistra sono fermi. Se gli chiedi di impegnarsi mezz'ora alla luce del sole hanno tutti qualcosa di più importante da fare.
Il deperimento della democrazia non è solo in alto. E' tutto qui, in basso, nella passività dei cittadini, dei lavoratori, delle famiglie, dei giovani.
E vabbè. Come dice Mazzolari che Carla Benotti ci ha ricordato il 25 aprile, noi ci impegniamo senza accusare o condannare chi non si impegna. Però.

Mario Dellacqua

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