Al Comune di None
Sindaco, Maria Luigia SIMEONE
Consiglieri comunali
Segretario Comunale, Giuseppa DI RAIMONDO
Oggetto: Contratto preliminare di fornitura di
energia termica da impianto a biogas
Con riferimento alla bozza di contratto
allegata, ricevuta il 6 giugno 2012, e al progetto di teleriscaldamento
allegato, ricevuto il 14 marzo 2012, il sottoscritto Nunzio SORRENTINO, a nome
e per conto del Comitato “Energia, Ambiente e Territorio” comunica e richiede quanto
segue:
1.
Ricordando che il
teleriscaldamento è stato un aspetto qualificante in ordine alla decisione
della Provincia di Torino di autorizzare la realizzazione e la gestione
dell’impianto a biogas, costituendo una misura di mitigazione del suo impatto
negativo, sia ambientale sia sul territorio.
Dato che la generazione di energia elettrica prevista
comporterà ingenti proventi di denaro pubblico, stimabili in circa 25,4 milioni
di euro in 15 anni (6.048.000 kWh * 0,28 €/kWh * 15 anni),
a cui aggiungere eventuali altri contributi pubblici fino a un massimo del 40%
dell’investimento, cioè circa 1,5 milioni di euro (40% * 3,78 milioni
di euro), e altri eventuali contributi pubblici per il teleriscaldamento.
Si ritiene che l’Amministrazione comunale, tenuta a
tutelare gli interessi della collettività, avrebbe dovuto sfruttare tutte le
leve a sua disposizione per ottenere la fornitura di energia termica
a titolo completamente
gratuito
comprendendo tutte le eventuali spese derivanti dalla totale
o parziale carenza di calore fornito.
Come è peraltro previsto dal progetto Benarco, che ora, non
dovendo più regalare l’energia termica per il Municipio, ha appena comunicato
alla Provincia di Torino di essere ben contento di volerla fornire alla CEVA
Logistics (vedi allegato, protocollo N.° 6529 del Comune di None del 24/05/2012)!
Si stigmatizza un modus operandi dell’Amministrazione
comunale totalmente supino alle richieste e agli interessi della Cooperativa,
invece di sfruttare al meglio le particolari circostanze obiettivamente presenti
nel processo autorizzativo dell’impianto a biogas in questione per tutelare
gli interessi della collettività.
2.
La bozza di contratto non
stabilisce e non prevede chiaramente le responsabilità e gli oneri del
fornitore in tutte le circostanze in cui il calore sarà insufficiente o
completamente assente per qualsiasi motivo, col rischio di ulteriori
oneri per il Comune.
Pertanto, dato che il fornitore si impegna a fornire calore
per tutto l’anno e sostiene che la quantità di calore fornita sarà maggiore del
necessario, si richiede che nel Contratto di fornitura sia prescritto
chiaramente che il fornitore si farà carico di tutte le spese per sopperire
alla carenza/assenza di calore fornito, in tutti i casi, per tutto il tempo
necessario e senza eccezioni.
Invece, sorprendentemente e in un modo foriero di future
contestazioni tra le parti, nel Contratto si legge al punto 6 dell’articolo 2, genericamente
e senza alcuna restrizione contrattuale, che in caso di manutenzioni
straordinarie i lavori saranno svolti al meglio, suggerendo implicitamente che i
costi per il calore saranno a carico del Comune per un tempo che potrebbe anche
essere illimitato!
3.
Qualora si recedesse dal Contratto,
per il Comune sono previste delle penali in percentuale sul valore totale dell’investimento
stabilito in € 500.000.
C’è perciò il rischio che nel giro di qualche anno il
Contratto si dimostri così antieconomico da doverlo rescindere, se non fosse
per il dover pagare ingenti penali?
Per quanto già indicato precedentemente, si ritiene che nessuna
penale può essere addebitata al Comune, in quanto l’infrastruttura riguardante
gli impianti del teleriscaldamento deve essere realizzata dalla Cooperativa come
una misura di mitigazione dell’impatto dell’impianto a biogas, il cui costo è ampiamente
sostenibile a fronte degli ingenti finanziamenti pubblici descritti prima, come
si riscontra in casi analoghi ad esempio vedi il progetto Benarco.
Fermo restando il principio suddetto, in subordine, il
Comitato ritiene che all’importo della penale andrebbero comunque sottratti tutti i contributi pubblici
eventualmente ricevuti dalla Cooperativa a fondo perduto (in conto capitale, in
conto interessi, ecc.) per la realizzazione di tutto il sistema di
teleriscaldamento (rete, impianti connessi, ecc.).
4.
Pur sostenendo il criterio della
gratuità, in subordine, per quanto riguarda il prezzo di vendita dell’energia
termica, il fornitore nel progetto di teleriscaldamento dichiara di essere “nella
prospettiva di vendere il calore ad un prezzo di 4‑6 centesimi€/kWht”
(elaborato “ENERGIA TERMICA E TELERISCALDAMENTO”, pag. 5).
Dato che per il 2010 il fornitore ha stimato i consumi
termici comunali pari a 1.090.500 kWh, si deduce una spesa per il Comune tra
43.620 € e 65.430 €.
Per valutare la reale convenienza complessiva del teleriscaldamento,
il Comitato richiede di conoscere tutti i costi stimati a carico del Comune, ad
esempio:
·
per il mantenimento in efficienza degli
attuali sistemi di generazione di energia termica per sopperire alle carenze di
calore del teleriscaldamento;
·
per il consumo di metano durante
la sospensione della fornitura del calore, ad esempio per le manutenzioni
programmate dell’impianto a biogas e del teleriscaldamento.
Un altro aspetto importante da tenere presente per la
valutazione della convenienza del teleriscaldamento è la previsione dei
risparmi energetici che il Comune potrà ottenere grazie agli interventi in
corso e a quelli futuri conseguenti all’adesione al “Patto dei Sindaci”.
Invece nella bozza di Contratto è illustrato un meccanismo
di determinazione del prezzo su base forfettaria a prescindere dal calore
effettivamente utilizzato dal Comune in futuro, vanificando così la
convenienza economica degli auspicati interventi di risparmio energetico.
Potrà accadere il caso paradossale che il Comune debba
continuare a pagare alla Cooperativa quanto pattuito forfettariamente anche nei
mesi in cui non riceva il calore! - ad esempio durante i venti giorni previsti
di manutenzione ordinaria, per tutte le volte e senza limitazioni temporali in
occasione delle manutenzioni straordinarie, nei primi dieci giorni di ogni
guasto, ecc.!
Il Comitato chiede all’Amministrazione comunale di far
sapere all’opinione pubblica la valutazione svolta sulla congruità e la
convenienza del Contratto, tenendo conto dei risparmi
energetici previsti e di tutte le altre spese connesse al riscaldamento che
dovrà sostenere.
5.
Il Comitato stigmatizza l’assenza,
nella bozza di Contratto, della previsione della fornitura di energia termica
alla erigenda nuova scuola dell’infanzia, nonostante questa fornitura fosse
stata annunciata dall’Amministrazione comunale in tutti gli incontri e tramite
organi di stampa.
6.
Infine, se veramente esiste una
seppur minima convenienza del Comune ad usufruire del teleriscaldamento, il
Comitato richiede di anticiparne notevolmente l’avvio della fornitura al tempo tecnicamente
necessario dopo l’avvio dell’impianto a biogas, invece dei ben ventiquattro
mesi previsti al massimo attualmente.
Distinti saluti.
Nunzio SORRENTINO
Comitato “Energia, Ambiente e Territorio”,
Portavoce
Via Roma, 11 - 10060 None
Nessun commento:
Posta un commento