Indesit lunedì 11 giugno |
La
crisi
economica
si
aggrava
e
con
la
chiusura
di
molte
aziende
(vedi
Indesit)
sono
state
presentate
più
di
600 domande
per
poche
decine
di
posti
di
lavoro
disponibili
al
supermercato
di
imminente
apertura
in
via
Beinasco.
I
criteri
per
l'assegnazione
dei
posti
di
lavoro
dovrebbero
essere
prima
di
tutto
il
reddito
famigliare,
poi
i
requisiti
professionali
e
il
grado
di
istruzione.
Non
certo
la
residenza,
la
conoscenza,
la
promessa
o
la
raccomandazione
accompagnata
da
frasi
in
circolazione
tipo:
“non
ti
preoccupare
che
in
qualche
modo
ti
sistemiamo”
o “dalla a me la
domanda, ma non dirlo a nessuno”.
Il
rischio
è
che
i
politici
gestiscano
i
posti
di
lavoro
e
aumentino
il
loro
potere
grazie
al
bisogno
e
alla
precarietà
crescente
di
giovani
e
disoccupati.
Il
rischio
è
molto
elevato
specie
quando
il
Comune
mette
a
disposizione
i
suoi
locali
e
i
suoi
dipendenti
per
il
rilascio
e
il
ritiro
dei
moduli
per
le
domande,
addirittura per i colloqui: pratiche
che
sono
di
responsabilità
dell'impresa
o
di
competenza
del
Centro
per
l'Impiego.
I
giovani
cercano
lavoro,
non
clientele
e
favoritismi.
Non
hanno
bisogno
di
qualcuno
che
si
prenota
per
essere
ringraziato
al
momento
buono
della
crocetta
elettorale.
Giovani!
Rifiutiamo
questi
metodi
che
non danno lavoro, ma tolgono la libertà
e
umiliano
la
dignità
delle
persone.
Il
Circolo
nonese
di
Rifondazione
comunista
“Teresa
Noce”
LIBERO
CHI
LEGGE
Affisso in più punti del paese, questo manifesto ha suscitato un mezzo putiferio. Su FaceBook(cerca "gli amici dell'angolo non ottuso")Stefano Rizzo è indignato perchè non fare i nomi è segno di vigliaccheria. Per Roberto Bori Marrucchi, delegato alla comunicazione con i cittadini, i rifondaroli sono squallidi perchè tirano la pietra e nascondono la mano. Per la stessa ragione, Massimo Tortone, l'altro delegato alla comunicazione dice che è "il solito qualunquismo all'italiana". La cosa interessante è che emergono però conferme serie. Anche chi come Rizzo condivide l'idea che i politici devono stare fuori dalla gestione dei posti di lavoro, riconosce che l'Amministrazione comunale ha chiesto ai dirigenti Dimar "attenzione ai residenti sul territorio". E come l'ha chiesto? Dove sta scritto? E questo non è un intervento politico nella gestione delle assunzioni indicando criteri diversi dal reddito famigliare in un campo di competenza del Centro per l'Impiego? Lo stesso vicesindaco conferma che dipendenti e locali comunali sono stati messi a disposizione dell'impresa che, poverina, deve fare tanta strada avendo sede in provincia di Cuneo. Ritiro delle domande e dei curricula, persino i colloqui. Ma tutto ciò al massimo è "inopportunità politica". Sulla base delle informazioni fornite dal vicesindaco, Domenico Demuro sottoscrive i contenuti del manifesto "incriminato". Quanto al coraggio di fare i nomi, curioso che i primi a scandalizzarsi e a fare l'indignata domanda siano quelli che conoscono per primi la risposta. Sveliamo il segreto di Pulcinella. Da una vita il Sindaco usa le espressioni riportate sul manifesto. Se avessero rilevanza penale, avremmo percorso altre strade. Abbiamo scelto invece il metodo della denuncia politica e confermiamo tutto, parole e fatti. Accettiamo non solo il rischio naturale di essere disapprovati, ma anche quello di essere insultati come vigliacchi, qualunquisti, squallidi. Mario Dellacqua
RispondiEliminain ritardo (reduce da troppo brevi vacanze) e pur non essendo rifondarolo, sulla base delle informazioni fornite dal vice sindaco, mi unisco squallidamente a domenico demuro nel sottoscrivere una critica squisitamente politica alla gestione della vicenda assunzioni nel nuovo supermercato nonese da parte dell'amministrazione comunale. confido nella rinuncia da parte del sindaco all'utilizzo di inopportuni strumenti legali nella pur dura disputa in corso.
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