Legenda (µg/m3): 0 - 25 26 - 35 36 - 50 51 - 100 >100 |
Il particolato sospeso è costituito dall'insieme di tutto il materiale non gassoso in sospensione nell'aria. La natura delle particelle è molto varia: polveri sospese, materiale organico disperso dai vegetali (pollini e frammenti di piante), materiale inorganico prodotto da agenti naturali (vento e pioggia), dall'erosione del suolo o da manufatti (frazioni più grossolane). Nelle aree urbane il materiale particolato può avere origine da lavorazioni industriali (cantieri edili, fonderie, cementifici), dall'usura dell'asfalto, degli pneumatici, dei freni e delle frizioni e dalle emissioni di scarico degli autoveicoli, in particolare quelli con motore diesel. Il rischio sanitario legato alle sostanze presenti in forma di particelle sospese nell'aria dipende, oltre che dalla loro concentrazione, anche dalla dimensione delle particelle stesse. Le particelle di dimensioni inferiori costituiscono un pericolo maggiore per la salute umana, in quanto possono penetrare in profondità nell'apparato respiratorio.
Il Decreto Ministeriale n° 60 del 02/04/2002 stabilisce come limite giornaliero, per la protezione della salute umana, 50 µg/m3 da non superare più di 35 volte all’anno a partire dal 1° gennaio 2005.
In prima approssimazione:
• le particelle con diametro superiore ai 10 µm si fermano nelle prime vie respiratorie;
• le particelle con diametro tra i 2,5 e i 10 µm raggiungono la trachea ed i bronchi;
• le particelle con diametro inferiore ai 2,5 µm raggiungono gli alveoli polmonari.
Il PM10 e il PM2.5 sono misurati mediante campionamento su filtro in condizioni ambiente e successiva determinazione gravimetrica (vale a dire per pesata) delle polveri filtrate. La testa dell’apparecchiatura di prelievo ha una particolare geometria definita in modo tale che sul filtro arrivino, e siano trattenute, solo le particelle con diametro aerodinamico inferiore a 10 µm o a 2,5 µm.
Gli studi epidemiologici hanno mostrato una correlazione tra le concentrazioni di polveri in aria e la manifestazione di malattie croniche alle vie respiratorie: in particolare asma, bronchiti, enfisemi e danni al sistema cardiocircolatorio. A livello di effetti indiretti, il particolato agisce da veicolo per sostanze ad elevatatossicità, quali ad esempio gli idrocarburi policiclici aromatici.
La situazione nell’ultimo decennio, per il particolato PM10, è in miglioramento anche se continua a rappresentare una significativa criticità specialmente nel contesto urbano.
fonte: ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) - Piemonte
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