Questo 25 aprile 2013,
noi della sezione “Michele Ghio” dell’ANPI,
abbiamo deciso di fare i nomi.
A cominciare da quello di
Renata Novarese che ci ha lasciati giusto un
mese fa, il 25 marzo; aveva 86 anni. Nella sua Volvera, nei terribili
venti mesi che fanno seguito all’8 settembre del ’43, sceglie di
sporcarsi le mani e di stare dalla parte della resistenza
all’occupazione tedesca e al redivivo fascismo italiano. A
diciassette anni, sull’esempio del fratello Piero, diventa
staffetta partigiana. Dal dicembre del ’44, fino all’aprile del
’45 più e più volte la sera viene a None per accompagnare, in
sella alla sua amata bicicletta, il capitano Patrick
O’Regan, dei servizi segreti britannici,
da San Ponzio, ove si nasconde, alla propria casa di Volvera. Qui
l’ufficiale di collegamento inglese passa gran parte della notte ad
ascoltare Radio Londra, per poi essere riaccompagnato da Renata a
None il mattino seguente.
Ma quest’anno vogliamo
ricordare anche il nostro Michele Vernetti,
anch’egli recentemente scomparso, che prima di diventare prete
sceglie di militare nella Resistenza, con il tacito consenso
dell’allora Parroco, Monsignor Andrea Vigo.
Michele Ghio, Renata
Novarese, Patrick O’Regan, Michele Vernetti, Andrea Vigo: ecco dei
nomi che in una giornata come questa dobbiamo tenere bene a mente. E
con loro il nostro concittadino Matteo Dao
Ormena, deportato in Germania.
Ma non sono queste le
uniche persone da ricordare.
Certo ci sono lo studente
universitario torinese Carlo Emilio Camosso,
l’operaio orbassanese Angelo Cresti e il
commerciante torinese Alfredo Serra, che cadono
in seguito al combattimento della stazione.
Ma anche il contadino
orbassanese Mattia Dealbera e il tornitore
airaschese Aldo Ferretti, che vengono
catturati e deportati in Germania nella stessa occasione.
E ancora Giovanni
Farò, antifascista della prima ora e primo sindaco di
None dopo la Liberazione, i ragazzi della brigata Nonese “Edo
Dabbene” e gli altri partigiani nonesi, tra cui Nicola
Borla, Domenico Botta, Giovanni
Cane, Francesco e Giacomo Carossia,
Giuseppe Cerchio, Domenico e Giuseppe
Ecclesia, Anna Ghion, Renato
Lerda, Giuseppe Mola, Pietro
Preandi, Angelo Racca, Simone
Vercelli e Antonio Viola.
Ed infine le vittime
civili della violenza: Michele Griglio,
Bartolomeo Demichelis, Giovanni
Giraudo, Giovanni Para, Domenico
Bollati e Giovanni Canalis.
Ecco i nomi che noi
riteniamo giusto fare il 25 Aprile, oggi e sempre.
Viva la Resistenza, viva
l’Italia liberata!
Roberto Cerchio
Presiden te della sezione
“Michele Ghio” dell'ANPI di None
Intervento alla
manifestazione comunale del 25 aprile
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