domenica 5 maggio 2013

68ª festa della Liberazione a None, 25 aprile 2013


4 APRILE 1944 CUMIANA
51 OSTAGGI ASSASSINATI
Il massacro iniziava al tramonto. Mentre le SS italiane, con i fucili puntati, impedivano i tentativi di fuga, un sottufficiale tedesco prendeva gli ostaggi a gruppi di tre, li conduceva dietro l'angolo della cascina Riva di Caia e li freddava uno dopo l'altro a colpi di “Luger” calibro 9.
“Da ogni parte del gruppo si levano gemiti, pianti, invocazioni. Si sente chi pronuncia il nome della moglie, dei figli; altri, e sono i più giovani, invocano la presenza e l'aiuto della mamma. Qualcuno volge lo sguardo esterrefatto in giro, forse medita la fuga, ma i fucili mitragliatori ci sorvegliano da vicino”.

Gianni Oliva, La Resistenza alle porte di Torino, Franco Angeli editore.




AI BOSCHI DELLA RISERVA

Il 12 febbraio 1945 avveniva il lancio di un consistente quantitativo di armi e munizioni paracadutato nella zona di None e recuperato dalla brigata “Edo Dabbene” di Michele Ghio. Destinataria del materiale era la divisione autonoma “Sergio de Vitis”, duramente provata dal rastrellamento di novembre e bisognosa di un armamento adeguato per potersi risollevare: dopo ripetute richieste, il capitano Pat aveva promesso un lancio per la val Sangone. In quell'epoca era a None, presso Michele Ghio, un nostro comandante. Verso la nostra formazione O'Regan era in debito: l'avevamo ospitato per mesi alla Maddalena, durante il rastrellamento ci eravamo prodigati per metterlo in salvo. Ci attendevamo un contraccambio e glielo avevamo chiesto esplicitamente”.

Dalla testimonianza del comandante partigiano Giulio Nicoletta, in Resistenza alle porte di Torino, di Gianni Oliva


TUTTI IN ATTESA

Metà di qua metà di là. Un piede per parte ebbero i fascisti, gli industriali, i generali; un piede a destra, uno a sinistra ebbero molti uomini politici che tornarono a guerra finita ad insegnarci come si fa a camminare, un piede per parte ebbero anche molti di noi benché partigiani: tutti nell'attesa, tutti covanti la speranza di meglio godere.
Duri a morire, duri a scomparire, attaccati alla materia, oggi come ieri, come sempre, gli opportunisti, cambiato il colore sono sempre lì, con impegno, a creare nuove pagine di storia uguale, monotona, scialba.

Maggiorino Marcellin – Bluter Comandante della divisione autonoma “Val Chisone”

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