venerdì 31 maggio 2013

Investire nell’istruzione delle generazioni di domani

Stiamo attraversando anni di tagli e di continuo immiserimento della scuola, nonostante le numerose proteste da parte delle famiglie degli alunni e degli operatori della scuola.
Le ultime riforme della scuola dei Ministri Berlinguer, Moratti e Gelmini sono state prive di un profondo intento innovativo, in una sostanziale continuità nel principale intento di ridurre le risorse umane, economiche e finanziaria destinate all’istruzione.
Stiamo già pagando a caro prezzo gli effetti di queste politiche dissennate: il tasso di abbandono scolastico è in crescita; la nostra scuola primaria (elementare) è scesa in pochi anni di molti gradini dal secondo posto in Europa (e sesto del mondo) che orgogliosamente occupava.
Eppure è dimostrato che tagliare su istruzione, ricerca e cultura è miope e folle, perché si spezzano le gambe non solo al futuro dei giovani ma all’intero Paese, condannandolo per sempre al declino e alla recessione, mentre la maggiore spesa per istruzione produce rendimenti certi. Basta guardare a quei Paesi che stanno affrontando la crisi più intelligentemente e meglio di noi, che hanno investito e investono in formazione e sapere: esattamente l’opposto di quanto accade in Italia.
La scuola, l’istruzione e la formazione non sono un costo, ma un investimento per il futuro, per saper produrre la ricchezza necessaria per mantenere e, se possibile, accrescere il tenore di vita anche delle future generazioni, che invece è oggi gravemente minacciato.
Speriamo che la mobilitazione della cittadinanza consapevole riesca a invertire la
tendenza in atto affinché saperi e ricerca divengano i motori per uscire dalla crisi e per sviluppare una società più inclusiva e meno diseguale.

Nunzio SORRENTINO

CoGeNo – Comitato Genitori di None

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