Stiamo
attraversando anni di tagli e di continuo immiserimento della scuola,
nonostante le numerose proteste da parte delle famiglie degli alunni e degli
operatori della scuola.
Le
ultime riforme della scuola dei Ministri Berlinguer, Moratti e Gelmini sono
state prive di un profondo intento innovativo, in una sostanziale continuità
nel principale intento di ridurre le risorse umane, economiche e finanziaria
destinate all’istruzione.
Stiamo
già pagando a caro prezzo gli effetti di queste politiche dissennate: il tasso
di abbandono scolastico è in crescita; la nostra scuola primaria (elementare) è
scesa in pochi anni di molti gradini dal secondo posto in Europa (e sesto del
mondo) che orgogliosamente occupava.
Eppure
è dimostrato che tagliare su istruzione, ricerca e cultura è miope e folle,
perché si spezzano le gambe non solo al futuro dei giovani ma all’intero Paese,
condannandolo per sempre al declino e alla recessione, mentre la maggiore spesa
per istruzione produce rendimenti certi. Basta guardare a quei Paesi che stanno
affrontando la crisi più intelligentemente e meglio di noi, che hanno investito
e investono in formazione e sapere: esattamente l’opposto di quanto accade in
Italia.
La
scuola, l’istruzione e la formazione non sono un costo, ma un investimento per
il futuro, per saper produrre la ricchezza necessaria per mantenere e, se
possibile, accrescere il tenore di vita anche delle future generazioni, che
invece è oggi gravemente minacciato.
Speriamo
che la mobilitazione della cittadinanza consapevole riesca a invertire la
tendenza
in atto affinché saperi e ricerca divengano i motori per uscire dalla crisi e
per sviluppare una società più inclusiva e meno diseguale.
Nunzio SORRENTINO
CoGeNo
– Comitato Genitori di None
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