Quella
di seguito è la lettera aperta inviata il 4 maggio scorso al Sindaco e alla
Giunta da Giovanni Garabello e Mario Dellacqua. Il ViceSindaco Rizzo ha
risposto il 29 maggio con questo testo che, in grassetto, risponde
punto per punto e ci aggiorna sui lavori di realizzazione del sito
comunale. Per un disguido, l'intervento di Rizzo non è stato pubblicato sul
numero di giugno de “Il Mondo di None”, che invece riportava solo un nuovo scritto
di Dellacqua. Lo riproduciamo in sede di commento.
Risale all’estate del 2010 la segnalazione dei ritardi dell’aggiornamento e nell’efficienza del sito del Comune di None che dovrebbe guidare i cittadini nel reperimento delle informazioni necessarie a sapere che cosa decide l’Amministrazione comunale.
Insediatasi all’insegna consueta della trasparenza e dotatasi di ben due consiglieri delegati all’innovazione tecnologica e alla comunicazione con i
cittadini, l’Amministrazione comunale aveva risposto alle nostre non innocenti domande con l’invito a rimandare ogni giudizio a fine legislatura.
Lettere puntuali, come la vostra, evidenziano l’interesse verso uno strumento di trasparenza, conoscenza e democrazia quale è il sito web. La ristrutturazione dello stesso, come avete ricordato anche in precedenza, è un obiettivo del programma elettorale del gruppo di Solidarietà e Progresso che, alla luce della situazione economica, è stato possibile affrontare solo quest’anno.
Nonostante ciò dal 2009 al 2011, il tema dell’innovazione tecnologica, è stato affrontato dall’Amministrazione Comunale con l’attivazione di un’area per la connessione gratuita wi-fi presso la biblioteca civica e la prospiciente piazza, con l’uso del software libero per le postazioni destinate all’utenza e con la posa dell’infrastruttura necessaria alla fibra ottica in occasione di scavi sul sedime stradale.
Ora, la ristrutturazione e l’ammodernamento del sito sono stati appena affidati alla ditta 3 JUICE di Torino per la somma di 5.900 euro più Iva e noi ci rifacciamo vivi.
A costo di subire altri rimproveri, vorremmo poter leggere, per esempio, il testo dello Statuto comunale, cosa che il sito oggi non permette. Idem dicasi per i Regolamenti. Troveremmo normale poi, poter contare anche su un consultabile archivio storico delle vecchie delibere, giacché tutte vengono pubblicate e presto fatte scomparire nel giro di 15 giorni. Nella maggior parte dei Comuni, è già possibile risalire a delibere di Giunta e di Consiglio archiviate per anno.
Con l’affidamento dei lavori alla ditta 3 Juice, è iniziato il lavoro vero e proprio per i programmatori e per i referenti dell’Amministrazione Comunale. Un lavoro fatto di riunioni, scrittura di testi, elaborazione di immagini e tutto quanto utile a realizzare un sito ex novo con le caratteristiche di usabilità e accessibilità richieste dalla vigente normativa.
Nei prossimi mesi, a lavoro terminato sarà possibile visualizzare quanto mancante all’interno del portale e ricevere i primi riscontri da parte dei navigatori, utili a migliorare il sito.
I vantaggi della tecnologia informatica vanno usati per conservare la memoria e non per cancellarla anzitempo.
L’attuale Albo Pretorio svolge la funzione web del vecchio Albo cartaceo, pertanto gli atti restano in pubblicazione secondo quanto stabilito dalla Legge. Di seguito riporto alcuni esempi:
15 giorni di pubblicazione per le delibere di Giunta e del Consiglio, 45 giorni per gli atti urbanistici, varianti ai PRGC, osservazioni e solo 8 giorni per gli atti di matrimonio.
L’obiettivo a regime è quello di mettere a disposizione dei cittadini che hanno un accesso ad internet, oltre all’Albo Pretorio on-line, l’archivio di tutti gli atti già disponibili in formato elettronico.
Vanno utilizzati per favorire la partecipazione e il controllo democratico delle scelte amministrative. Vanno potenziati e aggiornati per educare noi stessi a esporre le nostre critiche e le nostre approvazioni confrontando i documenti e i fatti, non armeggiando con i pregiudizi.
Le motivazioni che esponete oltre ad essere condivisibili sono gli obiettivi che l’Amministrazione intende conseguire.
Chiediamo scusa se abbiamo parlato adesso senza aspettare la fine della legislatura.
Mario Dellacqua, Giovanni Garabello
I diritti politici si esercitano senza limiti temporali, essi promuovono la partecipazione dei cittadini consapevoli alla res publica. Dal punto di vista politico chi governa ha a disposizione 5 anni di mandato per rispettare gli impegni sottoscritti nel Programma, ai cittadini consapevoli il compito quotidiano di chiedere conto del lavoro svolto dall’Amministrazione.
Resto a disposizioni per maggiori dettagli.
Stefano Rizzo
LA POLITICA COME IL DENTISTA
RispondiEliminaStefano Rizzo è il solo amministratore che accetta il fastidio del dialogo con i suoi contestatori. Gli altri ci deridono in privato e ci ignorano in pubblico. Perciò grazie.
E tuttavia posso sbagliare, ma mi sembra difficile attribuire esclusivamente alle difficoltà economiche (presenti in tutti i Comuni) la sottovalutata esigenza di un'adeguata comunicazione con i cittadini, che serve se nutrita di una dialettica vivace anche quando aspra.
Da un lato, si dice che trasparenza e partecipazione consapevole sono obiettivi dell'Amministrazione in carica. Dall'altro, però, chi fino a ieri non perdonava una strada mal asfaltata, un ascensore fermo, un segnale arrugginito o una rotonda osso di cane, adesso improvvisamente non ha più nulla da comunicare. In compenso, al primo rilievo critico siamo invitati a non raccogliere firme per migliorare la viabilità. O ad aspettare il quinto anno prima di parlare della faccenda dell'archivio on line. O a cambiare mestiere con i volantini. O con le centrali a non “fare il solito spot” e a non “strumentalizzare” (parola magica con cui si punta a mettere preventivamente in cattiva luce le ragioni del proprio interlocutore). E a ruota, prima di “puntare il dito”, cioè parlare, bisogna “essersi informati meglio” o partecipare a quattro serate prima di dire che 500 euro l'una sono troppe. Tanti modi civili in diverse occasioni per dirci di tenere la bocca chiusa e di non disturbare il manovratore. Già sentito da queste parti in altri tempi.
E' capitato anche a me di perdere la gara con il fascista che c'è in noi e che ogni tanto rialza la testa inavvertito. Dunque pazienza e avanti. La politica è come il dentista. Può far male, ma qualcuno deve pur farla, se vuole combattere la doppia (stessa) malattia della disaffezione e della delega al leader con applausometro.
Mario Dellacqua