lunedì 14 aprile 2014

LA BRUTTA FINE DI TORINO OLIMPIADI 2006


Partirono, con il plauso del sig. Agnelli dottor Giovanni e del compagno ragioniere Chiamparino, con propositi strepitosamente positivi, accompagnati dalle contestazioni di una sparuta minoranza che ormai da anni non condivideva tali progetti, tanto costosi quanto devastanti. Le celebrazioni di Italia 61 lasciarono un’eredità molto negativa, all’ombra della bandiera democristiana, che però più di tanto non odorava di mala gestione e/o di criminalità.


A distanza di 7 anni la realtà del panorama delle olimpiadi torinesi è piuttosto evidente:

- La mitica pista per bob di Salice d’Ulzio è abbandonata e in stato di disfacimento, anziché essere luogo di

incontro, gare ed allenamenti internazionali.

- Il trampolino di Pragelato è ormai pericolante e non è stato mai usato per l’uso futuro che ne giustificava la

costruzione (meeting internazionali...)

- Una pista di pattinaggio su ghiaccio di Torino è chiusa per mancanza di fondi e l’altra è poco utilizzabile per l’elevato costo d’uso e manutenzione.

- Il villaggio olimpico di via Giordano Bruno è in stato di degrado profondo, attenuato solo dall’occupazione, del tutto abusiva, da parte di soggetti deboli.

- Le strutture commerciali all’interno del mitico villaggio olimpico sono in totale abbandono.

- La passerella che unisce il villaggio olimpico al Lingotto è in avanzato degrado, il camminamento ha un lungo e bellissimo tappeto mobile che, però, è da anni fermo e rotto; il cemento della struttura si sta sgretolando e si vede fuoriuscire la rete di ferro che ne è l’armatura.

Tenendo conto delle leggendarie partite serali a carte del compagno Chiamparino con l’ing. Marchionne, che forse gli impedivano di girare per la città e rilevarne il progressivo degrado, del silenzio totale del compagno Fassino e dell’ing. Castellani, il mentore della partenza dei lavori, dei silenzi del mitico Cota e della non credibile Bresso, mi viene spontaneo chiedermi, spero non da solo, “come mai e perché” tutte queste opere siano state da decenni ignorate e calpestate, con il risultato di avere gestito così male una città in questi ultimi 30 anni, con un dominio quasi totale della sinistra storica!

I tanti addetti giudiziari, che con grande alacrità, fermezza, legalità ed efficienza hanno visionato, fotografato e filmato atti più o meno criminali degli attivisti anti-TAV, hanno prestato un po’ di attenzione al grande business delle olimpiadi? Hanno prestato attenzione alla notevole mole di foto e filmati di agenti che pestano selvaggiamente manifestanti di vario tipo, sparano ad altezza d’uomo lacrimogeni, ecc...?

Auspico, quindi, che nuovi soggetti giuridici si prodighino per fare luce su quanto sopra, dando un po’ di ottimismo ed ossigeno a quanti, compreso il sottoscritto, da anni provano profonda nausea nei confronti di un sistema politico ed economico pervaso da troppa criminalità e conformismo.


Antonio Volpiano

da “Uomini in cammino” - Pinerolo

1 commento:

  1. materiali audio
    http://www.alpcub.com/materiali.htm#Dopo%20Olimpiadi

    RispondiElimina