Ancora una volta ci ritroviamo a ricordare l'impegno di quanti
hanno combattuto la dittatura fascista e l'occupazione nazista del nostro Paese
allo scopo di riconquistare la Libertà e di ricostruire l'Italia in senso
democratico.Lo facciamo nel settantesimo
anniversario dell'uccisione da parte tedesca, l'8 marzo 1944, di tre giovani
partigiani nei pressi della stazione ferroviaria, ma anche della morte violenta
di due giovani nonesi, Michele Griglio e Bartolomeo Demichelis, quale tragico
effetto collaterale di un sabotaggio partigiano alla linea ferroviaria
Torino-Pinerolo all'altezza del ponte sul Chisola, il 15 luglio dello stesso
anno.
Lo facciamo senza remore, nonostante la
rabbia che suscita anche in noi quest'ultima tragedia, perchè non abbiamo
interesse a nascondere i fatti reali anche quando possono risultare scomodi
alla causa partigiana.
Lo facciamo da quest'anno anche con la
costituzione a None di un piccolo comitato per la celebrazione
dell'anniversario della Liberazione che ci auguriamo sempre più partecipata e
peculiare rispetto ad altre ricorrenze repubblicane. Il 25 aprile non è il 27
gennaio, il 2 giugno o il 4 novembre.
La Resistenza di cui ci preme fare
memoria, che raccontiamo ai ragazzi nelle scuole e dei cui valori democratici
ci sforziamo di essere promotori, non è stata fatta da angeli ma da uomini in
carne e ossa con tutti i difetti del caso. Da uomini, tuttavia, che in quel
frangente, la II guerra mondiale, hanno scelto più o meno consapevolmente di
stare dalla parte giusta della Storia, dalla parte cioè della Democrazia e del
Diritto, contro il sopruso fascista e la barbarie nazista.
Dopo venti anni di fascismo, non era
facile scegliere da che parte stare e riconosciamo in generale dignità storica
e in qualche caso persino la buona fede a coloro che si sono ritrovati tra i
repubblichini e nonostante tutto hanno deciso di rimanere, in ultima analisi,
al fianco di Hitler.
Tutto ciò però non scalfisce
l'irriducibile asimmetria dal punto di vista del giudizio storico tra
partigiani da un lato e fascisti di Salò dall'altro, così come tra alleati e
forze dell'asse.
La Resistenza, con tutti i suoi limiti,
ha reso l'Italia indubbiamente migliore di quanto non sarebbe stata in caso di
completa passività degli italiani nei confronti dell'azione alleata di
contrasto del nazifascismo.
Il frutto più maturo e prezioso
dell'impegno partigiano, la nostra costituzione repubblicana, non può restare
però confinata nel passato e nei manuali di diritto, ma deve animare il nostro
impegno quotidiano per un'Italia, un Europa ed un Mondo migliori.
Il nostro Paese, sfiduciato e diviso, ha
bisogno come del pane dell'applicazione reale dei valori di Libertà,
Uguaglianza e Solidarietà da essa sanciti.
E agli anti-europeismi e populismi di
estrema destra che alzano nuovamente e prepotentemente la loro voce
anti-democratica ed intollerante dobbiamo rispondere sostenendo le forze
politiche più convintamente europeiste, spingendole a trasformare
progressivamente un coacervo di stati europei in perenne competizione economica
in una vera federazione capace di perseguire la convivenza civile e solidale al
proprio interno e la pace al proprio esterno, con particolare riguardo all'area
mediterranea e medio-orientale.
Roberto Cerchio
Presidente della
sezione ANPI “Michele Ghio” di None
Le foto sulla giornata del 25 aprile si devono alla gentilezza di Caludio Bonifazio che ringraziamo.
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