Poichè
l'impianto di via Castagnole produrrà anche “un'ingente
quantità di energia termica sotto forma di acqua calda”,
il rilascio dell'Autorizzazione provinciale contemplava anche la
“realizzazione
di una rete di teleriscaldamento a servizio di parte dell’abitato
di None sfruttando il calore prodotto in cogenerazione”.
La Convenzione che regola le modalità di esecuzione dell'impianto
“addizionale”,
dedicato a portare il calore al Palazzo Comunale, alla Scuola
Elementare Rodari, alla Scuola Media Gobetti e al Centro Sportivo di
via Faunasco, è stata però approvata dal Consiglio comunale solo il
29 gennaio di quest'anno al termine di una prolungata trattativa con
gli imprenditori agricoli della Società “AgriEnergia
None 2012”.
Il progetto esecutivo per la realizzazione della rete di teleriscaldamento è stato redatto dagli studi di progettazione “STA Engineering” di Pinerolo ed “ETA Progetti” di Scalenghe ed è pervenuto in Municipio il 19 marzo scorso.
Si
dà il caso che la Società si sia impegnata “a
produrre il relativo Progetto Esecutivo dell’opera da sottoporre
all’approvazione della Giunta Comunale per il definitivo via libera
all’esecuzione dell’intervento”.
Il progetto esecutivo per la realizzazione della rete di teleriscaldamento è stato redatto dagli studi di progettazione “STA Engineering” di Pinerolo ed “ETA Progetti” di Scalenghe ed è pervenuto in Municipio il 19 marzo scorso.
Il
parere del Responsabile del Servizio Tecnico Lavori Pubblici –
Manutenzioni del Comune di None risale al 26 marzo ed è favorevole,
ma è “subordinato
al rispetto”
di alcune “prescrizioni”.
Come
è ovvio aspettarsi, “i
ripristini sui terreni comunali (cortili scolastici e strade
pubbliche) dovranno essere eseguiti a regola d'arte, ed in
particolare sui sedimi stradali asfaltati sarà richiesta la posa di
doppio strato bituminoso (di base e di usura), oltre alla
regolarizzazione del confine di riasfaltatura con clipper diamantata.
Nei cortili scolastici verrà inoltre richiesto il rispetto
scrupoloso della sicurezza di cantiere, in modo da separare
nettamente l'area di lavoro con le eventuali attività scolastiche”.
Poichè “l’opera
interesserà anche alcuni terreni di proprietà privata”,
la Cooperativa ha provveduto “ad
acquisire un impegno preliminare di costituzione della servitù di
passaggio, da formalizzare successivamente secondo le modalità
previste per legge”.
Sono “fatti
salvi ed impregiudicati i diritti di terzi derivanti dal passaggio
dell’opera sui terreni privati”.
Di
rilevante interesse collettivo la nota dell'Ufficio Tecnico, laddove
stabilisce che “l'impianto
descritto nel progetto dovrà essere completo di ogni sua parte, in
modo da consentire l'utilizzo da parte comunale senza nessuna spesa
per l'esecuzione di opere aggiuntive sugli impianti (ciò non si
evince da tutti gli elaborati visionati)”.
Non
si esclude quindi che nel prossimo futuro l'utilizzo del
teleriscaldamento dovrà comportare “opere
aggiuntive” e
dunque ulteriori spese per le casse comunali. Un imbarazzante
rompicapo che la Simeone scarica sulle spalle del suo successore.
Chiunque esso sia, dovrà ereditare le ambiguità di una Convenzione
già viziata dal singolare difetto di essere stata firmata più di un
anno dopo l'avvio della biodigestione. Persistono altre decisive
carenze, ora rilevate dal Responsabile dell'Ufficio Tecnico. Si fa
concreto il rischio che per far funzionare il teleriscaldamento negli
edifici pubblici, l'Amministrazione debba spendere denaro pubblico
invece di risparmiarlo.
Speriamo
di sbagliare, ma l'allarme dell'Ufficio Tecnico merita la massima
attenzione. Sarebbe
meglio se
gli allegati agli atti venissero pubblicati, visto che la delibera
espressamente dà "atto
che formano parte integrante della presente deliberazione".
Forse
potremo conoscere meglio le prescrizioni.
Ma
oltre certi limiti l'albo pretorio on
line
non ci lascia ficcare il naso.
“AgriEnergia
None 2012”
è stata abile nel giocare le sue carte, mentre l'Amministrazione
comunale ha giocato solo di rimessa accumulando incertezze che non
hanno favorito il raggiungimento di sicuri vantaggi collettivi. Una
gestione più improvvida e approssimata di tutta la vicenda della
Convenzione era difficile da immaginare.
Loredana
Brussino e Mario Dellacqua
8
aprile 2014 dall'angolo di via Roma 11 None
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