giovedì 10 aprile 2014

TELERISCALDAMENTO: MA... “CIO' NON SI EVINCE”

La centrale in regione Essa per la produzione di energia elettrica della potenza di 800 KW alimentata a biogas derivante dalla digestione anaerobica di reflui zootecnici e biomasse vegetali, autorizzata dalla Provincia di Torino il 23 marzo 2012, ha avviato l’attività entro il 31 dicembre dello stesso anno e ha iniziato ad “usufruire degli incentivi governativi destinati alla produzione di energia derivante da combustibili diversi da quelli fossili”.
 
Poichè l'impianto di via Castagnole produrrà anche “un'ingente quantità di energia termica sotto forma di acqua calda”, il rilascio dell'Autorizzazione provinciale contemplava anche la “realizzazione di una rete di teleriscaldamento a servizio di parte dell’abitato di None sfruttando il calore prodotto in cogenerazione”. La Convenzione che regola le modalità di esecuzione dell'impianto “addizionale”, dedicato a portare il calore al Palazzo Comunale, alla Scuola Elementare Rodari, alla Scuola Media Gobetti e al Centro Sportivo di via Faunasco, è stata però approvata dal Consiglio comunale solo il 29 gennaio di quest'anno al termine di una prolungata trattativa con gli imprenditori agricoli della Società “AgriEnergia None 2012”.
 
Si dà il caso che la Società si sia impegnata “a produrre il relativo Progetto Esecutivo dell’opera da sottoporre all’approvazione della Giunta Comunale per il definitivo via libera all’esecuzione dell’intervento”.

Il progetto esecutivo per la realizzazione della rete di teleriscaldamento è stato redatto dagli studi di progettazione “STA Engineering” di Pinerolo ed “ETA Progetti” di Scalenghe ed è pervenuto in Municipio il 19 marzo scorso.

Il parere del Responsabile del Servizio Tecnico Lavori Pubblici – Manutenzioni del Comune di None risale al 26 marzo ed è favorevole, ma è “subordinato al rispetto” di alcune “prescrizioni”.
 
Come è ovvio aspettarsi, “i ripristini sui terreni comunali (cortili scolastici e strade pubbliche) dovranno essere eseguiti a regola d'arte, ed in particolare sui sedimi stradali asfaltati sarà richiesta la posa di doppio strato bituminoso (di base e di usura), oltre alla regolarizzazione del confine di riasfaltatura con clipper diamantata. Nei cortili scolastici verrà inoltre richiesto il rispetto scrupoloso della sicurezza di cantiere, in modo da separare nettamente l'area di lavoro con le eventuali attività scolastiche”. Poichè “l’opera interesserà anche alcuni terreni di proprietà privata”, la Cooperativa ha provveduto “ad acquisire un impegno preliminare di costituzione della servitù di passaggio, da formalizzare successivamente secondo le modalità previste per legge”. Sono “fatti salvi ed impregiudicati i diritti di terzi derivanti dal passaggio dell’opera sui terreni privati”.

Di rilevante interesse collettivo la nota dell'Ufficio Tecnico, laddove stabilisce che “l'impianto descritto nel progetto dovrà essere completo di ogni sua parte, in modo da consentire l'utilizzo da parte comunale senza nessuna spesa per l'esecuzione di opere aggiuntive sugli impianti (ciò non si evince da tutti gli elaborati visionati)”.

Non si esclude quindi che nel prossimo futuro l'utilizzo del teleriscaldamento dovrà comportare “opere aggiuntive” e dunque ulteriori spese per le casse comunali. Un imbarazzante rompicapo che la Simeone scarica sulle spalle del suo successore. Chiunque esso sia, dovrà ereditare le ambiguità di una Convenzione già viziata dal singolare difetto di essere stata firmata più di un anno dopo l'avvio della biodigestione. Persistono altre decisive carenze, ora rilevate dal Responsabile dell'Ufficio Tecnico. Si fa concreto il rischio che per far funzionare il teleriscaldamento negli edifici pubblici, l'Amministrazione debba spendere denaro pubblico invece di risparmiarlo.

Speriamo di sbagliare, ma l'allarme dell'Ufficio Tecnico merita la massima attenzione. Sarebbe meglio se gli allegati agli atti venissero pubblicati, visto che la delibera espressamente dà "atto che formano parte integrante della presente deliberazione". Forse potremo conoscere meglio le prescrizioni. Ma oltre certi limiti l'albo pretorio on line non ci lascia ficcare il naso.

AgriEnergia None 2012” è stata abile nel giocare le sue carte, mentre l'Amministrazione comunale ha giocato solo di rimessa accumulando incertezze che non hanno favorito il raggiungimento di sicuri vantaggi collettivi. Una gestione più improvvida e approssimata di tutta la vicenda della Convenzione era difficile da immaginare.


Loredana Brussino e Mario Dellacqua

8 aprile 2014 dall'angolo di via Roma 11 None





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