Quali sviluppi possiamo
attenderci dal movimento cinque stelle che ha fatto impetuosa
irruzione sulla scena politica con il clamoroso e atteso successo in
Sicilia?
Il suo proposito è di
rottamare e azzerare tutti (gli altri). Due domande subito al brucio,
grandi come una casa, noiose e lunghe più di un secolo: se con il
movimento entreranno nelle istituzioni teste libere e pensanti (cosa
di cui non dubito), si può sapere come, con quali procedure e chi
deciderà che cosa fare quando sorgeranno opinioni contrastanti e
comportamenti differenti? E con “gli altri”, con quelli cioè che
adesso sono “tutti uguali nessuno escluso” si faranno accordi o
si escluderanno alleanze avendoli già in anticipo giudicati e
condannati come corrotti? E in nome dell'intransigenza programmatica,
saranno avversate le mediazioni con “loro” in attesa della loro
distruzione, giacchè ogni rimescolamento di carte verrà considerato
un ignobile passaggio di campo, un tradimento, un segno di cedimento,
trasformismo e inquinamento?
Le risposte sono
difficili e accidentate. Soprattutto non sono predeterminabili a
tavolino. Per ora, il M5S preferisce chiudere ogni possibilità in
attesa del cento per cento dei consensi. E' la vecchia pretesa della
parte che scalpita per assorbire il tutto. A questo punta
l'allettante slogan “Votate per voi”
che abbiamo visto campeggiare sugli striscioni ad accogliere il
nuotatore. Però, dopo aver votato per se stessi, i medesimi
cittadini sono caldamente consigliati di tacere e di non andare in
Tv, ma dal notaio a firmare la cessione dello stipendio perchè di
quei cittadini il “capo politico” per autonomina non si fida gran
che. Non si sa mai.
Già, ma se i politici
sono tutti uguali, perchè una volta “arrivati
lì”, “noi” diventiamo
fatalmente e inesorabilmente come “loro”? Un
bel filo da torcere. Meglio lasciarlo annodato per evitare traumi.
Per evitare la faticosa
incognita della costruzione democratica, non resta che affidarsi alla
saggezza selettiva del capo politico. Lui deciderà chi mettere fuori
e dentro. Lui ha già deciso di premiare nelle liste i grillini della
prima ora. Lui ha già avvertito che fa paura chi chiede ad una sola
persona di risolvere tutti i problemi.
Ben detto e siamo di
nuovo qui: o l'attesa entusiasta, rassegnata, ringhiosa o religiosa
di un messia, o la vecchia consapevolezza che l'emancipazione dei
lavoratori sarà opera dei lavoratori medesimi o semplicemente non
sarà.
E' saltata la firma. Questa nota è del solito scribacchino anarchico. Mario Dellacqua
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