sabato 27 ottobre 2012

ISLAM IN PARROCCHIA

don Ermis Segatti

Alì El Arja lavora e vive a None con la sua famiglia da più di vent'anni. Ha organizzato il 16 ottobre con la Parrocchia e l'Unitre un incontro fra islam e cattolicesimo, un po' per discutere della primavera araba, un po' per incoraggiare altri momenti di comprensione tra popoli diversi che i casi della vita e la ricerca di lavoro hanno portato a vivere vicini. Per non disturbare e non essere disturbati, avremmo preferito stare ognuno a casa propria, però non male quei dolci al cocco distribuiti a metà serata e quel tè alla menta piperita.
Non male apprendere dal sempre rigoroso Ermis Segatti che il Corano parla tante volte della natività di Gesù e pertanto non dobbiamo avere paura di offendere il mondo islamico se facciamo il presepio nelle nostre scuole.
Di fronte alla solita domanda sul crocifisso, non male sentirsi dire dal prof. Marco DeMichelis che ne avversano la presenza nelle aule scolastiche i cristiani non cattolici assai più dei musulmani.

Non male che padre Segatti ci abbia detto che la libertà di coscienza è negata dalla Costituzione di certi paesi dell'Islam. Nell'Europa cattolica la stessa libertà è invocata per consentire il dissenso ai non cattolici, non il dissenso dei cattolici all'interno della loro stessa comunità religiosa. Un bel filo da torcere. Ho capito bene?
Molto male, invece, che il rappresentante dell'Islam, Abdellah Mechnoune, dopo aver incitato l'uditorio a ribellarsi contro i governi che aumentano la benzina (ne avevamo bisogno), abbia condannato l'emergere nella primavera araba di richieste di sesso libero, di coppie di fatto e di matrimoni tra... “non li voglio nemmeno nominare”. Anch'io sono contrario al sesso libero perchè lo consiglio protetto, mentre non conosco vincoli d'amore senza libertà. Dunque, sono a favore delle coppie di fatto, di diritto e di rovescio. Conosco gli omosessuali, li nomino e li frequento volentieri, non li considero malati contro natura. Purtroppo, in tema di sessualità, islam e cattolicesimo si assomigliano nel peggio e le religioni vanno sul serio prese con le molle per evitare dissesti idrogeologici.
Mario Dellacqua

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