Giuseppe Cerchio, classe 1922, è forse l'ultimo dei protagonisti nonesi
dell'attività cospirativa facente capo in ultima istanza al comandante
partigiano Giulio Nicoletta, della Divisione Autonoma Sergio De Vitis
(con base operativa in Val Sangone), e guidata localmente dal nostro
Michele "Michelangelo" Ghio.
A None, al più tardi all'inizio del 1945, venne costituito un gruppo di alcune decine di giovani intenzionati a militare nella Resistenza, denominato inizialmente "Brigata Michele", e dopo la fine della Guerra, "Brigata Edo Dabbene" in memoria di un giovane partigiano fiorentino caduto durante l'insurrezione di Torino. L'attività principale di tale formazione partigiana fu verosimilmente quello di recupero e smistamento di alcuni lanci alleati di materiale belllico e di supporto, destinato alle formazioni operanti in Val Sangone e nelle valli del pinerolese e realizzati in zona Ollera (nel cuore dell'attuale riserva di caccia) sotto la supervisione dell'ufficiale di collegamento britannico Patrick O'Regan, a lungo ospite di Michele Ghio a None.
Giuseppe Cerchio, nome di battaglia "Fiore", fu uno di quei giovani nonesi che, nonostante l'occupazione militare tedesca del paese, nel corso dei primi mesi del 1945, si impegnarono in quella delicata e comunque pericolosa attività di supporto della Resistenza armata e che tra il 25 ed il 28 di aprile del 1945 parteciparono operativamente alla difficile liberazione di Torino.
Non lo dimenticheremo.
A None, al più tardi all'inizio del 1945, venne costituito un gruppo di alcune decine di giovani intenzionati a militare nella Resistenza, denominato inizialmente "Brigata Michele", e dopo la fine della Guerra, "Brigata Edo Dabbene" in memoria di un giovane partigiano fiorentino caduto durante l'insurrezione di Torino. L'attività principale di tale formazione partigiana fu verosimilmente quello di recupero e smistamento di alcuni lanci alleati di materiale belllico e di supporto, destinato alle formazioni operanti in Val Sangone e nelle valli del pinerolese e realizzati in zona Ollera (nel cuore dell'attuale riserva di caccia) sotto la supervisione dell'ufficiale di collegamento britannico Patrick O'Regan, a lungo ospite di Michele Ghio a None.
Giuseppe Cerchio, nome di battaglia "Fiore", fu uno di quei giovani nonesi che, nonostante l'occupazione militare tedesca del paese, nel corso dei primi mesi del 1945, si impegnarono in quella delicata e comunque pericolosa attività di supporto della Resistenza armata e che tra il 25 ed il 28 di aprile del 1945 parteciparono operativamente alla difficile liberazione di Torino.
Non lo dimenticheremo.