“C'è lo scetticismo contraffatto, impigrito, blasè,
di chi sull'orlo del vulcano non danza ma si limita a sonnecchiare, e neanche
ha sentore del vulcano presso cui se ne sta appisolato, e solo ogni tanto si
sveglia di soprassalto e urla il suo urlo. C'è la frustrazione di una
generazione cui era stata assicurata un'Unione solidale, aperta alle diversità
e al molteplice, e c'è la terribile, malmostosa nostalgia del recinto che si
chiude, della nazione etnica che respinge il forestiero e se può non esita a
ucciderlo alle frontiere acquee del pianeta.
..E
MEDICI IN LOTTA CONTRO IL MALATO
“Paradossale è la reazione alla sfida degli indignati e
arrabbiati, comodamente ammucchiati da chi severamente li addita come fossero
una falange compatta di antieuropei (..): il nemico cui vanno addossate le colpe
più svariate della malattia europea è il malato. Su di esso si china – in
posizione di lotta – il medico che l'ha ridotto in queste condizioni comatose”.
BARBARA
SPINELLI, Europa, in Grammatica dell'indignazione, Edizioni
Gruppo Abele, p. 131 e p. 137.
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