Le banche italiane avranno il problema di superare la verifica da parte della Banca Centrale Europea che ne verificherà la saldezza della struttura patrimoniale.
Anche se i problemi sono due la causa è la medesima: hanno entrambi bisogno di soldi.
Il ministro del tesoro, nonché il presidente della BCE, hanno pescato la soluzione nel luogo dove sono cresciuti e che meglio conoscono: la Bankitalia.
Posto che le maggiori banche italiane detengono più della metà del capitale della Bankitalia con un valore attuale di 156 milioni di euro complessivo, si rivaluta detto capitale a 7,5 miliardi. Da dove si prendono i soldi della rivalutazione ?
Solitamente sono i soci che devono conferire , in questo si prendono dalle riserve della banca che appartengono allo Stato. Poiché non si può rendere lampante che lo stato aiuti direttamente le proprie banche “annacquando” la verifica della BCE, si stabilisce che le banche detentrici del capitale della Bankitalia non ne possano detenere oltre il 3% e quindi si giustifica il fatto che loro, dopo la rivalutazione, le debbano vendere e incassandone il controvalore con operazioni sul mercato.
Per facilitarne e rendere più appetibile tale commercializzazione si stabilisce che gli utili futuri possono essere fino a 5 volte il limite attuale. Se ciò non fosse sufficiente esiste una clausola che impegna Bankitalia a ricomprare le quote al valore rivalutato.
In quale maniera trova soluzione il problema del governo di copertura della seconda rata IMU ? Basta solo applicare una tassazione di favore del 12% sulla rivalutazione concessa e si ha un’entrata fiscale da destinare a parziale completamento della copertura cercata.
Questa volta è difficile dar torto ai grillini !
Mario Ruggieri
Nessun commento:
Posta un commento