Il quinquennio di annunci ha impoverito la vita democratica, mai
particolarmente rigogliosa a None.
La sotterranea e quotidiana gara pettegola delle crocette sulla scheda
elettorale e delle simpatie in movimento ha soppiantato la lotta politica. Il
cittadino si è lasciato ridurre alla condizione di spettatore ciclicamente
sospeso fra noia, passeggera curiosità o prudente entusiasmo. Un bilancio delle
cosiddette opposizioni va imbastito con intento critico, autocritico e
costruttivo.
Diviso ora e unito prima, il centrodestra ha navigato a vista, sia in
termini di controllo democratico, sia in termini di proposte alternative
(esclusa la vicenda del senso unico). Ogni tanto i leghisti compaiono a
difendere il crocifisso e a tutelare gli italiani dagli stranieri, ma sul resto
allineati e coperti. Affiggono “La Padania” sulla bacheca del “Punt
'd pera”.
Per ora molto arrabbiati nel chiedere sul web la cacciata di tutti i
politici, i cinquestelle sono attenti a non mettere il naso fuori
dall'uscio. Il primo partito a None non va oltre il copia e incolla.
L'opposizione è stata prevalentemente extraparlamentare e ha raggiunto
il suo miglior risultato indossando i panni del Comitato “Energia, Ambiente
e Territorio” che ha obbligato Sindaco e Consiglio comunale (prima
favorevoli o distratti) a fiancheggiare la cittadinanza consapevole contro la
centrale a biomasse della Benarco.Il Comitato non ha saputo ottenere uguale successo con la centrale a biogas. Il Comune ha mandato il giovane Garrone in avanscoperta a chiedere il 5 ottobre 2011 se il Comitato avesse qualcosa in contrario, ma la risposta è stata “del cavolo” perchè “in fondo sono imprenditori di None” e “vivi e lascia vivere”. La cooperativa ha avuto così via libera per trattare solo dopo, a produzione già avviata, il riconoscimento di qualche beneficio alla collettività in termini di teleriscaldamento degli edifici pubblici. La cooperativa ha incamerato il certo (la riscossione degli incentivi governativi) e ha lasciato l'incerto alla popolazione e al Comune così sprovvisto di poteri di contrattazione.
Il più serio, coraggioso e tenace contributo alla vita democratica
viene dalla presenza ultraventennale del “Mondo di None”. Ufficiosamente
lo snobbano e non lo aiutano a migliorarsi, ma i centri del potere pubblico non
possono e non riescono a non tenerlo d'occhio. È soggetto a correnti alterne di simpatie, sostegno e
odi, ma è un punto di riferimento stabile, un raccoglitore delle opinioni di
ogni fede politica e religiosa (quando ci sono), una palestra artigianale di
dibattito, una vetrina nella quale si può osservare il riflesso di tutte le
iniziative in movimento a None.
Dal giro del gruppo NonUnoMaNoi, nato grazie alle turbolenze
della sinistra sulle rive del Chisola, è venuto qualche evento positivo per la
vita democratica. Per dirne una, in occasione del 25 aprile 2010, alcuni
consiglieri di maggioranza hanno preso in mano le lettere dei condannati a
morte della Resistenza.
Il blog (con circa duemila contatti mensili) e qualche comparsa
sul Mondo di None e sulla stampa locale hanno prodotto un osservatorio
sulla produzione deliberativa che è un avvio di controllo democratico.
Con la pubblicazione del libro di Giuseppe Nicola, la presenza nelle
scuole, la presentazione di libri e la promozione di incontri musicali, l'Anpi
diffonde la memoria e l'attualità della Resistenza.
La Festainrosso continua la sua opera di aggregazione, di
intrattenimento e di raccolta di fondi per la solidarietà sociale, la
costruzione di pozzi in Kenia con Amref, l'adozione a distanza, gli
aiuti a Mehlab.
All'AngoloNonOttuso continuano i corsi di italiano per stranieri
(piccoli numeri, neh!) e ci sono incontri settimanali: si discute e si legge
qualche giornale, si organizza la presentazione di qualche libro.
La voce della scuola si sente poco. Gli insegnanti sembrano collaborare
alla riduzione del loro ruolo sociale. Il Comitato Genitori (CoGeNo)
cerca di esercitare un controllo democratico sulle decisioni prese negli organi
collegiali della scuola, e in generale sulla vita quotidiana di studenti e
insegnanti.
Forse questo quadro è incompleto. Non è molto. Anzi, è pochissimo, ma
chi vorrebbe più mordente per ora sta a casa e preferisce sputare sentenze su
FaceBook.
La vita democratica potrebbe tentare un suo rilancio grazie anche alla
funzione dinamica di attivizzazione del pluralismo e di animazione popolare
della lettura promossa dalla Biblioteca: uno tra i più importanti risultati che
bisogna riconoscere all'Amministrazione uscente.
Il Pd merita un discorso a parte: è un partito a vocazione governativa
sia a livello locale, sia a livello nazionale. Partecipa alla vita democratica
se c'è in ballo qualche prova elettorale: primarie o elezioni regionali,
provinciali, comunali, nazionali, europee. Per il resto i suoi iscritti
sostengono lo Spi-Cgil (pratiche pensionistiche) e l'Auser
(assistenza a persone sole o malate).
La più incisiva realizzazione solidaristica sul territorio nonese è
merito dei cattolici della Caritas parrocchiale che fornisce interventi
decisivi di sostegno alle famiglie più duramente colpite dalla crisi economica,
mettendo in luce con discrezione l'esistenza di vecchie e nuove povertà e
agendo concretamente contro di esse. Se non siamo una comunità del tutto
sfigurata dal cinismo lo dobbiamo principalmente a questa opera.
C'è però il disperato bisogno di una grande presenza “socialista” (cioè
una coalizione di anarchici, socialisti, cattolici, comunisti, ambientalisti).
Potranno esserne protagonisti solo i soggetti sociali in carne e ossa. Una
moderna presenza socialista farà paura e darà fiducia quando, invece di
nascondere come una colpa la loro condizione, lavoratori precari e disoccupati
decideranno di associarsi e sapranno levare la loro voce per ottenere dalle
imprese e dalle istituzioni (quindi anche dal Comune) provvedimenti, contratti,
accordi e tasse capaci di restituire loro e a chi verrà dopo di loro il lavoro
e l'uguaglianza perduta.
Come diceva il vecchio Marx, l'emancipazione dei lavoratori sarà opera
dei lavoratori medesimi. O non sarà.
Massimo Bonifazio e Mario Dellacqua
Tra i meriti del gruppo NonUnoMaNoi va anche ricordata la sua polemica per la riduzione dei costi della politica a livello comunale. Questa polemica ottenne nella primavera del 2009 il risultato di indurre i solidali e progrediti a nominare una Giunta composta di soli quattro assessori, mentre la legge avrebbe consentito di nominarne fino a sei.
RispondiEliminaAll'elenco dei meriti dell'Amministrazione uscente va invece aggiunta la giornata della trasparenza annunciata nella delibera di Giunta del 5 marzo 2012 (vedi su questo blog "Faccissima della trasparenza" del 20 gennaio 2013) ma lentamente passata nel dimenticatoio. Non solo l'evento è stato abbandonato, ma persino noi l'abbiamo archiviato. Ormai digeriamo di tutto. Complimenti, un vero capolavoro.
Mario Dellacqua