Daniela legge l'intervento di Fernanda |
29 aprile ’14
Buonasera
a tutti, mi dispiace molto non poter presenziare di persona a questa serata.
Quando Giovanni mi ha chiesto di fare un intervento su mio padre in occasione
della presentazione della lista “Progetto Comune”, ho pensato che potesse comunque
avere un significato qualcosa di scritto che verrà letto in vece mia.
Mi
sono trovata sovente, dopo la morte di mio padre, a dover raccontare di lui,
sia a chi lo conosceva sia a chi no.
Chi ha
avuto la fortuna di conoscerlo sa che la politica era parte integrante della
sua vita: la politica intesa come servizio ai cittadini, disponibilità
all’ascolto e al dialogo con tutti, anche con i propri avversari.
Ecco i miei ricordi flash: il
baule dell’Alfetta piena di manifesti con il simbolo falce e martello e la
scritta VOTA PCI, il barattolone di colla e il pennello; Nello, il suo migliore
amico con l’eskimo e la FIAT
seicento che se lo portava via di casa con mio grande dispiacere.
Mi portò a sentire un comizio
di Berlinguer, mi portò al funerale delle vittime della strage di Piazza La Loggia a Brescia, mi
portava in sezione e mi presentava gli altri “compagni”.
Non capivo bene, anzi non
capivo affatto, ma se da un lato c’era un aspetto cupo e di preoccupazione
(eravamo negli anni ’70), si percepiva la sensazione che quelle persone
credevano davvero di poter cambiare il mondo.
Non esagero sostenendo che la
svolta politica che il nostro paese visse nel 1990, quando per la prima volta
s’insediò in comune una giunta di sinistra, fu merito di mio padre insieme a
Domenico, Giovanni, Mario e Nello, in quanto riuscirono a mettere insieme tutte
le realtà di sinistra dalle Acli a Democrazia Proletaria. Vincemmo le elezioni
amministrative e il nostro paese visse davvero una ventata di rinnovamento mai
vista prima.
A tutt’oggi “Solidarietà e
Progresso” governa ancora il paese, ma è ben lontana dalle linee guida
dell’epoca: tutti i fondatori della lista si sono dimessi, mio padre è morto e
per fortuna non ha vissuto lo scempio che le nuove generazioni di amministratori
hanno compiuto nei confronti di questo progetto.
Ma stasera l’idea iniziale di
quel progetto si sta concretizzando in questo nuovo gruppo, che ha sicuramente
le radici ben piantate nel passato di “solidiarietà e progresso”, ma i rami
protesi in “progetto comune”: l’esperienza e l’entusiasmo s’incontrano in un
gruppo di persone che al di là del risultato elettorale, saprà crescere e
portare a None quella ventata di rinnovamento di cui il paese ha bisogno.
Tornando a mio padre, i
numerosi scambi di opinione che eravamo soliti avere mi mancano moltissimo. Da
tempo non votavamo più lo stesso partito e anche a livello locale, in più di
un’occasione gli avevo espresso delle perplessità sulla scelta di alcuni
candidati.
In una di questi momenti, nella
primavera del 2008, qualche mese prima della sua morte, parlammo delle future
elezioni amministrative del 2009: mi disse che lui non si sarebbe più candidato
e che “ora tocca a Giovanni diventare sindaco, dopo tutti questi anni, ha
lavorato tanto e se lo merita”. Mi ritrovai pienamente d’accordo con lui.
Bene, allora il miglior augurio
che mio padre ed io possiamo farti è “ora tocca a te Giovanni. Ti vogliamo
sindaco di None”.
Buona campagna elettorale a
tutti e in bocca al lupo.
Fernanda
PROGETTO COMUNE,
lista elettorale per Giovanni GARABELLO sindaco a NONE (TO)
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