domenica 11 maggio 2014

La lista "Progetto Comune" incontra le Associazioni nonesi

Mercoledì 23 aprile, Progetto Comune ha incontrato il mondo dell’associazionismo del paese, con il desiderio di ascoltare la voce di una realtà vivace e proattiva di vitale importanza per il benessere della comunità nonese.

Giovanni Garabello ha introdotto il dibattito spiegando la motivazione che ci ha portato a invitare le rappresentanze di varie associazioni a esporre le proprie esigenze, le proprie finalità e le proprie aspettative, ovvero delineare con precisione i contorni della situazione reale per mettere in atto un sistema in grado di sostenere miratamente il volontariato sfruttando al meglio le risorse già esistenti ed eventualmente creandone di nuove. Individuando le priorità delle associazioni, escludendo per definizione le finalità lucrative, si possono infatti favorire il senso di comunità, i legami umani, la solidarietà e la valorizzazione a livello sia individuale sia collettivo nel rispetto dei ruoli e delle funzioni.
L’invito è stato colto con interesse da tutti i partecipanti, che hanno descritto a turno le attività principali, le problematiche e gli obiettivi delle 13 realtà associative e collaborative rappresentate.
Ha esordito il Sig. Giovanni Capussotto, della Caritas, precisando che l’associazione di cui fa parte non vive attualmente problematiche di supporto, considerando che nonostante la crisi pervengono aiuti apprezzabili in termini di denaro e beni alimentari da parte soprattutto di privati, tanto da consentire di sostenere numerose famiglie temporaneamente indigenti. Resta tuttavia il problema della casa, nel pagare sia gli affitti sia le bollette.

Ha proseguito Alì, dell’associazione culturale araba RIDA, il quale ha espresso l’esigenza di individuare una sede operativa per l’associazione e di agevolare l’accesso alle strutture pubbliche, in particolare sportive e aggregative, soprattutto per i giovani.

Si è presentata in seguito Luana Catania, della ASD My Gym, attiva nella proposta di varie attività sportive fra cui la danza, specialità che vede impegnata la nostra ospite. L’associazione è attiva non solo a livello sportivo, ma anche sul piano benefico, nell'organizzazione di manifestazioni volte non solo a presentare la disciplina sportiva e gli atleti, ma anche alla raccolta di fondi da destinare a enti di valore pubblico come il Centro Tumori di Candiolo e alla sensibilizzazione della comunità, collaborando per esempio con l’associazione Wancisi, che opera nel sostegno e nella difesa degli animali. Proprio in questo senso, Luana lamenta scarsa trasparenza nella gestione delle risorse e nelle tariffe per l’utilizzo delle stesse, facendo riferimento in particolare al Palazzetto dello Sport.

Il Signor Infantino, della FIDAS, ha presentato una situazione piuttosto rosea, affermando che le attività benefiche della sua associazione continuano a svolgersi con costanza e impegno presso la sede storica di via Beccaria.

Il Sig. Claudio, della Protezione Civile, ha lamentato scarsa attenzione da parte degli enti amministrativi comunali nei confronti dell’associazione rappresentata. Ha affermato infatti che le risorse della Protezione Civile spesso non sono tenute nella giusta considerazione e che sovente le richieste e le proposte non sono ascoltate. Ha segnalato inoltre la necessità di un magazzino per riporre il materiale dell’associazione, ora custodito presso un’abitazione privata.

Abbiamo ascoltato poi Michela, di Musica Insieme. Anche in questo caso la vitalità dell’associazione è ottimale, manca però un ambiente adatto alle esibizioni degli allievi. Gli iscritti, ben circa 120 ragazzi, devono infatti svolgere i saggi di musica in parte fuori sede, a causa dell’impossibilità di collocare strumenti quali i pianoforti.

Ha preso quindi la parola Gigliola, del Mamma Show. Ha sottolineato che la sua organizzazione non è un’associazione vera e propria, ma un gruppo di mamme impegnate nella realizzazione di uno spettacolo rivolto alle famiglie, tramite il quale raccogliere fondi da devolvere in beneficenza. Ogni manifestazione è autofinanziata dalle mamme volontarie, che acquistano e realizzano costumi e coreografie, sostenendo anche i costi relativi alla SIAE e all’affitto del teatro Eden. Se la prima edizione nel 2002 aveva fruttato 181 euro, quella del 2013 ha fatto registrare un incasso di ben 4700 euro, tutti destinati come vuole la tradizione del gruppo a opere benefiche e di pubblica utilità, nello specifico: alla scuola di None, alla Parrocchia, alla Madonnina di Candiolo e infine a un’associazione ogni anno diversa, che spesso vede coinvolte alcune delle mamme partecipanti, per esempio quest’ anno al CEPIM.
Il gruppo si cimenta inoltre in spettacoli presso case di riposo e di cura del territorio, portando un sorriso e buon umore.
Al gruppo manca tuttavia ancora un luogo in cui provare gli spettacoli, considerando che finora sono stati utilizzati i locali della Scuola Materna per concessione del Dirigente Scolastico, il quale però non è tenuto a garantirne la disponibilità. Servirebbe inoltre uno spazio in cui creare e conservare il materiale di scena, oggi realizzato e custodito nelle abitazioni private delle mamme partecipanti.

È stata poi la volta di WANCISI, rappresentata dalla Sig.ra Valeria, la quale ha parlato anche a nome di Annalisa Borgogno, Presidente dell’associazione. L’obiettivo di questa organizzazione è la tutela degli animali e la volontaria ha sottolineato la necessità di sensibilizzare la comunità al rispetto di ogni essere vivente in quanto tale. È infatti in aumento il randagismo e sono sempre più frequenti gli atti di violenza a carico degli animali indifesi. Emerge quindi la necessità di contenere questi fenomeni negativi mediante l’informazione e l’educazione al rispetto. In questo senso Wancisi collaborerà con l’ASD My Gym nella realizzazione di un evento che si terrà il 18 maggio, in occasione del quale i piccoli atleti di My Gym si esibiranno travestiti da gatti, con l’intento di collaborare in difesa dei nostri piccoli amici a quattro zampe.

Non poteva mancare la Pro Loco nonese, rappresentata da Micaela e Manuel, i quali ci hanno illustrato la situazione attuale dell’associazione. I soci operativi sono circa quindici, ma in occasione delle manifestazioni più importanti, possono essere coinvolte anche cinquanta o sessanta persone. Si tratta di un’associazione con un normale statuto, apolitica, apartitica e senza fini di lucro, volta alla gestione di manifestazioni, nonché materiali e attrezzature sia di proprietà sia in comproprietà. Ha inoltre spesso il ruolo di interfaccia fra le altre associazioni operanti nel territorio.
L’inasprimento dei criteri e degli standard in ambito igienico-sanitario, in materia di sicurezza e in termini amministrativi interni genera la necessità di approfondire le competenze tecniche dei soci, cosicché sarebbe sicuramente utile un supporto in questo senso da parte dell’Amministrazione comunale.

Maria Antonietta Pascale ha parlato in rappresentanza dell’Associazione Sportiva Dilettantistica CAM (Centro Arti Marziali). Si tratta di una vivace realtà trentennale alla quale prendono parte ben 80 atleti iscritti, al seguito del Maestro Gennaro Baffa. Gli allenamenti si svolgono presso il Palazzetto dello Sport, ma la gestione della struttura presenta carenze sia in ambito organizzativo, rendendo difficile la convivenza con le altre associazioni sportive, sia in termini di pulizia.
Purtroppo finora l’Amministrazione Comunale non ha dato il giusto seguito alle segnalazioni inoltrate e resta vivo il malumore per quanto concerne gli spazi del Palazzetto.

Stefano, dell’associazione AVIS descrive una realtà associativa serena, seppure segnalando alcune difficoltà. Le norme igienico-sanitarie sono diventate infatti molto più severe negli ultimi anni e l’impegno per l’adeguamento delle strutture interne è stato intenso anche in termini finanziari. Per fronteggiare questi ostacoli, sarebbero auspicabili una maggiore collaborazione interassociativa e una Consulta più attiva come guida e più orientata a una collaborazione fattiva.
A settembre ricorrerà il cinquantenario dell’associazione e sarebbe utile avere un appoggio per l’organizzazione dell’evento, eventualmente sarebbe interessante avere a disposizione attrezzature e materiali. Stefano propone la realizzazione di un’area attrezzata comunale, da utilizzare come strumento polivalente e a disposizione di tutte le associazioni, soluzione che consentirebbe di evitare sprechi in affitti e omologazioni di strutture mobili per ogni singolo evento. Chiaramente, una soluzione di questo tipo presuppone la collaborazione fra le associazioni ed esclude ogni atteggiamento di concorrenza fra le stesse.

Ha preso quindi la parola Marco Dabbene, Presidente del Chisola Volley. Ha sottolineato in primis che spesso le associazioni sportive non colgono occasioni e bandi che potrebbero avere impatti positivi sulle loro sorti, essendosi trovato spesso a essere l’unico in corsa e a vincere bandi sicuramente alla portata anche di altre realtà sportive locali di alta qualità. Oggi, gestire un ASD significa gestire una vera e propria azienda, con tutte le problematiche tipiche delle attività imprenditoriali. L’aumento dei costi, anche delle strutture, e gli oneri sempre più gravosi hanno costretto l’associazione a rinunciare per esempio alla serie C maschile, non senza rammarico. Fra le difficoltà maggiori: reperire volontari, provvedere all’assicurazione per il trasporto degli atleti, acquistare il materiale per il primo intervento, offrire istruttori qualificati e patentati, senza improvvisazioni. Considerando il contesto globale, anche Dabbene sarebbe in favore di una maggiore coesione fra le associazioni, evitando rapporti concorrenziali che potrebbero generare sprechi e favorendo la concomitanza di manifestazioni varie per incrementare la visibilità delle associazioni, nonché del paese.

Ultimo, ma non per importanza, ha preso la parola Antonio Apuzzo, dello Sporting None (già Club Cagliari), associazione sportiva dedita alla disciplina del calcio, con particolare attenzione alla formazione giovanile. Ha sottolineato che le associazioni sono fonte di benessere comune e frutto di un impegno gratuito. Il Sig. Apuzzo ha segnalato nuovamente le stesse difficoltà evidenziate da altre associazioni sportive, ovvero la mancanza di disponibilità dei locali del Palazzetto dello Sport, auspicando maggiore collaborazione da parte dell’Amministrazione Comunale nella somministrazione degli spazi sportivi presso la suddetta struttura. Si è inoltre espresso in favore di una maggiore collaborazione fra le associazioni, per promuoversi reciprocamente.

Dopo l’ultima presentazione, Giovanni Garabello ha espresso una prima interpretazione di un quadro generale già piuttosto eloquente, immaginando un’Amministrazione Comunale orientata a favorire la comunicazione fra le associazioni.

Prezioso e realistico è stato inoltre l’intervento di Mario Dellacqua, il quale ha sottolineato che nessuna Amministrazione Comunale potrà risolvere i problemi finanziari delle Associazioni, problemi che peraltro solo le Associazioni stesse possono risolvere. L’Amministrazione Comunale può assumere un ruolo di guida, ma per risolvere molti dei problemi emersi in serata è necessario un salto di qualità da parte dell’associazionismo. Le strutture potranno sicuramente essere messe a disposizione, ma i costi non potranno essere ridotti salvo ripartirli sulla fiscalità generale, soluzione decisamente non percorribile.

Giovanni Garabello è tornato quindi a insistere sulla necessità di rispettare le norme contrattuali relativamente all’uso delle strutture pubbliche, auspicando un supporto vicendevole fra le associazioni e l’Amministrazione Comunale, nonché sulla proposta di una Consulta più propensa a un atteggiamento di supporto nei confronti delle associazioni soprattutto in termini di normative e aspetti legali.

Alla proposta ultima di creare una soluzione fissa per accogliere manifestazioni di varia natura, da individuare in un locale già esistente o di nuova costruzione, ha risposto puntualmente Domenico Bastino, proponendo il recupero attivo del Palazzetto dello Sport quale risorsa polivalente, investendo in manutenzione e migliorie, affinché questa struttura recuperi il lustro di quando è stata costruita e torni a essere un’opportunità, una ricchezza di cui essere orgogliosi e non sia più un limite.

La forte partecipazione ha reso la serata interessante e ricca di spunti, fornendo una fotografia piuttosto nitida delle associazioni nonesi, che ringraziamo di cuore per l’impegno nei confronti della comunità e per il supporto fornitoci al fine di individuare la strada giusta per una proposta realistica ed efficace.

PROGETTO COMUNE, lista elettorale per Giovanni GARABELLO sindaco a NONE (TO)

1 commento:

  1. Aprendo l'incontro del 23 aprile fra “Progetto comune” e le associazioni, Giovanni Capussotto ci ha informato delle difficoltà, ma anche dei successi dell'opera di assistenza sostenuta dalla Caritas: il problema più grande non è ora il rifornimento alimentare delle circa 50 famiglie bisognose, ma quello della casa. Chi ha perso il lavoro, non riesce più a pagare l'affitto e, dai e dai, arrivano gli sfratti: dove mettiamo questa gente?
    Vigliacco se nei molti interventi successivi, qualcuno (me compreso) ha speso una parola su questo piccolo problema. Il problema di tutta la serata è diventato l'accavallamento delle feste, o il magazzino per gli attrezzi, o una tensostruttura fissa, o la corretta gestione della palestra e le alte tariffe per accedervi. Tutte cose rispettabili, intendiamoci bene, ma non sarebbe saggio stabilire una gerarchia dei problemi, invece di scaricarne la mancata soluzione sul Sindaco di oggi e di domani? I costi non si abbattono con un pugno sul tavolo, ma con una comprensione e una collaborazione che economizzi e distribuisca le spese attraverso un più ampio utilizzo del volontariato.
    Se il volontariato si riduce o si spreca, non resta che prendersela con il Sindaco. Il che va bene agli oppositori occasionali di questo o quel Sindaco, ma purtroppo non aiuta a risolvere il problema.
    Mario Dellacqua

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