giovedì 11 dicembre 2014

IL DICE DI NONE

Il movimento cosiddetto dei “forconi” ci ha risparmiato quest'anno il regalo natalizio di nuovi blocchi stradali. Pochi hanno protestato contro lo Stato dei ladri, delle tasse e delle tangenti. Preferiscono attendere “la rivoluzione”.

In attesa della “rivoluzione”, qualche riflessione si imporrebbe. Il coordinatore dei forconi pinerolesi Giorgio Deidda rimprovera gli assenti. “Si vede – ha dichiarato all'Eco del Chisone – che alla gente va bene così o che non sta ancora abbastanza male”. Poi si chiede come mai i giovani disoccupati “non sono qui a protestare”. Mistero.
Non so dove Deidda si trovasse negli ultimi trenta anni, quando con manifestazioni e scioperi contrattuali o generali il movimento sindacale difendeva con scarso successo l'occupazione contro padroni che portavano all'estero gli stabilimenti e senza pietà rendevano precario e ricattabile ogni posto di lavoro. Dov'era quando la sinistra rivendicava maggiore uguaglianza sociale e fiscale, chiedeva di tassare grandi patrimoni e non salari, premeva su imprese e governi per industrializzare il Mezzogiorno? Dov'era quando, non senza incontrare le resistenze della mia estrema sinistra, Berlinguer proponeva un modello di sviluppo fondato sull'austerità e non sullo spreco dissennato dei consumi individuali? Dov'era quando il governo della Regione Piemonte chiudeva l'ospedale di Pomaretto? 
Molte volte io partecipavo a queste manifestazioni e molte volte ci trovavamo troppo pochi. Io mi chiedevo sempre sconsolato: “Ma dov'è Deidda? Non sta bene Giorgio oggi? Sta traslocando? Gli è partita la frizione? Ha preferito tirare il vino?
L'anno scorso a None l'allora Presidente dei Commercianti aveva consigliato amichevolmente i colleghi di non ostacolare l'ordine superiore di tirare giù le saracinesche. Non per altro, ma per evitare incidenti.
Quest'anno tutti allineati e coperti. Eppure l'ex presidente della “Associazione commercianti e artigiani” è stato nel frattempo eletto consigliere comunale in quota Pd con 300 e fischia voti di preferenza. 
Allineati e coperti anche il 28 novembre scorso, quando il Consiglio comunale ha approvato la delibera che dà il via libera all'insediamento di un nuovo supermercato. In quell'occasione, l'ex presidente dell'Associazione commercianti e artigiani non ha avuto obiezioni da fare. Niente. 
Per tutti parla ora sull'Eco del Chisone il vicesindaco, che qualcosa dice. Dice che bisogna distinguere tra “la media dimensione di un discount” e un centro commerciale.  Forse in questo modo il Dice di None pensa di indorare la pillola a beneficio degli sprovveduti oppositori con questa distinzione sottile e, a suo modo, geniale. Dobbiamo intendere dunque che, se arrivasse un centro commerciale, il vicesindaco fiancheggerebbe una nuova sollevazione dei forconi guidata dal consigliere delegato alle politiche cimiteriali, (nonché alla promozione delle attività fieristiche, industriali, commerciali e artigianali)? 
Qualcosa bisogna pur dire e ognuno si consola come sa e come può. Ma il Dice di None non è solo. Gli dà manforte il Sindaco. Perchè agitarsi? “E' solo una concorrenza tra supermercati”. Per forza: i dettaglianti hanno chiuso quasi tutti, specie nel settore alimentare. I pochi rimasti sono incoraggiati a chiudere anche loro.

Mario Dellacqua

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