L’autostrada Torino Pinerolo presenta attualmente un
unico casello per il pagamento del pedaggio. Fu istituito, ultimato il tratto
mancante da None a Pinerolo, in località Beinasco. Con l’introduzione di detto pedaggio e, considerata
la sua lievitazione nel tempo, si è diffusa in maniera crescente la pratica di
aggirarlo intasando, soprattutto nelle ore di punta, le strade viciniori ed
arrecando non pochi problemi alla circolazione e all’ambiente.
Un problema sopravvenuto. Evidentemente no. L’Ativa, la
società che gestisce l’autostrada, aveva commissionato un apposito studio circa
l’incidenza del futuro casello sul traffico, sino ad allora registrato in
regime di gratuità. La società TTA -
studio associato Trasporto Traffico e Ambiente – incaricata dell’analisi
segnalava: ”….il pedaggiamento modificherà radicalmente l’attuale
composizione e distribuzione del
traffico …. porterà ad un pericoloso incremento del traffico sulla viabilità
alternativa …. Tutto ciò potrà essere tenuto sotto controllo e opportunamente
mitigato dall’adozione di opportune tariffe ed abbonamenti a prezzi adeguati.”
Segnalava, inoltre, la probabile diminuzione dei passaggi nell’area del
casello, di una percentuale tra il 33% ed il 43%.
L’Ativa, a fronte di un continuo decremento, ancora del
7% nel 2012 e del 5% nel 2013, giustificava gli aumenti con la necessità di
ammortizzare i propri investimenti nell’arco di tempo della concessione che
scade nel 2016. Nel contempo lamentava la mancata risposta del Ministero delle
Infrastrutture circa la loro richiesta di prorogare i termini della concessione
stessa che avrebbe permesso aumenti meno gravosi dei pedaggi.
Di recente il governo nel Decreto “Sblocca Italia”
è intervenuto su questa specifica materia dichiarandosi disponibile a rivedere
le concessioni, purchè entro fine anno
sia presentato un piano economico finanziario con nuovi investimenti da parte
dei concessionari “i quali sono comunque tenuti alla realizzazione degli
investimenti già previsti nei vigenti contratti di concessione”. Il piano
di adeguamento e potenziamento delle strutture non deve gravare sulle finanze statali, né sugli
utenti, anzi letteralmente il Decreto recita: “assicurare il servizio reso
sulla base di tariffe e condizioni di accesso più favorevoli per gli utenti.”
Alla luce di quanto sopra, la richiesta di spostamento
del casello, fatta dai Comuni interessati dalla circolazione sussidiaria, può
avere solo un valore di mera segnalazione del problema che, peraltro, come
abbiamo visto, era assolutamente prevedibile. La nuova collocazione, dopo
l’uscita per None, non risolverebbe le attuali problematiche, ma si limiterebbe
a cambiarne la collocazione territoriale. L’aggiramento risulterebbe
maggiormente facilitato con ulteriore pregiudizio economico per l’Ativa che,
peraltro, ha sempre considerato l’autostrada come una lunga diramazione del
sistema autostradale tangenziale di Torino, gestito dalla stessa, e quindi
soggetto a pedaggio al momento dello scambio tangenziale/autostrada entrambi di
sua competenza.
Sarebbe oltremodo opportuno, alla luce di quanto
stabilito dal recente decreto governativo, una iniziativa di tutte le
Amministrazioni interessate dall’intero percorso autostradale al fine di:
- pretendere quelle opere previste e non eseguite dalla concessionaria (importantissime le vasche di laminazione del sistema idrografico a monte del nostro territorio, concausa non marginale delle passate alluvioni).
- indirizzare il piano economico/finanziario che l’Ativa presenterà per il rinnovo della concessione verso criteri di forte decurtazione del canone pagato dagli utenti in abbonamento, in maniera tale da rendere antieconomico l’aggiramento dell’attuale casello e ripristinare il corretto e completo utilizzo dell’infrastruttura.
Il mancato accoglimento di tali richieste e il
trasferimento della protesta istituzionale locale alle funzioni governative che
decideranno sul rinnovo della concessione possono avere un peso rilevante sulla
decisione stessa e quindi dare estrema
forza alle richieste da avanzare all’Ativa.
Mario Ruggieri
per il Comitato Energia Ambiente e
Territorio - None
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