NONE E' INIDONEA PER BIOMASSE E BIOGAS

Una recente delibera della Regione ce l'aveva anticipato la consueta perizia della nostra Carla Benotti, e ora la conferma si può trovare anche sul numero del 16-29 febbraio de "Il Coltivatore piemontese" l'organo della Coldiretti: None è inserita nell'elenco dei Comuni ad elevato carico zootecnico non idonei ad ospitare impianti alimentati a biomasse con potenza superiore a 250 KW, assieme ai vicini Comuni di Airasca, Candiolo, Castagnole, Volvera, Virle, Piobesi, Vinovo, Carmagnola, Carignano, Orbassano, Osasio, Osasco, Piscina, Scalenghe, Villafranca, Torino e Pinerolo.


Lo ha deciso la Giunta regionale che il 6 febbraio scorso ha approvato una determina della direzione Agricoltura, settore "Sviluppo delle produzioni zootecniche".

Sono dichiarati "non idonei" all'installazione e all'esercizio di impianti per la produzione di energia elettrica alimentati da biogas e da biomasse provenienti dalle filiere dei biocombustibili ligno-cellulosici e liquidi, i siti e le aree sottoposte a tutela del paesaggio e del patrimonio storico, le aree ambiente e protette, le aree agricole, le aree forestali e le aree in condizioni di dissesto idraulico e idrogeologico.

Preoccupata anche per le distorsioni provocate nel mercato degli affitti, la Giunta regionale ha individuato come inidoneo all'installazione di impianti a biogas con potenza elettrica superiore a 250 KW che utilizzino in prevalenza – più del 50 per cento in peso – prodotti agricoli da colture dedicate, il territorio dei Comuni di pianura a elevato carico zootecnico.

Il carico zootecnico è un indicatore del rapporto tra il peso vivo degli animali allevati e la superficie agricola.

I dati sono disponibili presso l'Anagrafe unica delle aziende agricole del Piemonte.