giovedì 1 marzo 2012

MENO TASSE PER TOTTI


Il filosofo  Felix Adler all'inizio del XX secolo proponeva una fiscalità che avrebbe lasciato all'individuo “tutto ciò che può veramente servire alla realizzazione di una vita umana” e che gli avrebbe tolto “ciò che è destinato allo sfoggio, alla superbia, al potere” (..)
Per finanziare lo sforzo bellico del primo conflitto mondiale, i progressisti propongono di tassare nella misura del 100% i redditi superiori ai 100mila dollari (..) Il tasso di imposizione superiore sui redditi che superano il milione di dollari passa dal 7% nel 1914 al 77% nel 1918 (..) Negli anni '20 democratici e repubblicani si battono per ottenere una riduzione delle tasse sugli alti redditi. Nel 1925 il tasso di imposizione massimo è del 25%.

(..) Nel giugno 1935, il Presidente Franklin Delano Roosevelt introduce una tassa del 79% sui redditi superiori a 5 milioni di dollari. (..) Nel 1944, il Congresso fissa il tasso d'imposizione dei redditi superiori a 200mila dollari a un livello ineguagliato: il 94%.
Nel corso dei due decenni successivi il tasso di imposizione superiore si aggira attorno al 90%, prima di scendere a meno 70% durante la presidenza di Lyndon Johnson (1963-1969). Con Ronald Reagan, il tasso si riduce ancora per arrivare al 50% nel 1981, poi al 28% nel 1988. Oggi è al 35%. Ed è già troppo secondo alcuni. Ma, fortunatamente per i più ricchi, la maggior parte dei redditi da loro dichiarati proviene dai guadagni da capitale, dai profitti realizzati grazie all'acquisto e alla vendita di azioni, obbligazioni e altri attivi, i quali sono tassati nella misura del 15%.

SAM PIZZIGATI, Stabilire un tetto per i redditi, Le Monde diplomatique, n.2, febbraio 2012.
Sam Pizzigati è ricercatore associato all'Institute for Policy Studies (Washington DC).

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