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Penso
che
serva
portare
in
Parlamento
una
combattiva
rappresentanza
plurale
e
unitaria
delle
lotte
per
la
giustizia
sociale,
per
la
redistribuzione
del
lavoro,
per
la
riconversione
ecologica
dell'economia,
per
tutelare
come
beni
comuni
la
salute,
l'istruzione
e
la
vecchiaia,
per
ridurre
le
spese
militari,
per
una
riforma
fiscale
all'insegna
della
progressività,
per
l'applicazione
della
Costituzione
repubblicana
nata
dalla
Resistenza.
Possiamo sognare di vincere, ma dobbiamo riconoscere che non siamo
ancora attrezzati per
governare, checché ne
dicano
gli
illusi
e
i
contaballe
in
abbondante
e
autorevole
circolazione.
Perché non
è
stato
possibile
toglierci
dai
piedi
il
vecchio
lacerante
dilemma
del
voto
utile?
Perchè è stata esclusa la scelta di non presentarsi al Senato nelle
Regioni in cui la matematica rischia di far prevalere il
centrodestra? Perchè,
per
quanto
unilaterale,
la
desistenza
avrebbe
aperto
una
spaccatura
elettoralmente
dannosa
con
quelli
che
vedono
in
ogni
mediazione
una
colpa
e
preferiscono
tutto
o
niente
piuttosto
che
risultati
parziali
nella
direzione
giusta.
Siamo
schiavi
di
un
vecchio
vizio:
lottiamo
generosamente
contro
la
realtà
come
se
essa
non
esistesse.
Queste
considerazioni
non
mi
spingono
ad
abbandonare
la
lista
Ingroia
che
voterò
alla
Camera.
Tuttavia, non penso
che
dai
ceti
politici
logorati
di partiti alla frutta possa
prendere
piede
una
rinascita.
E
chi
mi
dice
che
in
caso
di
conquista
di
una
rappresentanza
ciascuno non torni
alla
gelosa
coltivazione
del
suo ridicolo
orticello?
Ora mi sono convinto: non
si
può
fare
la
frittata
senza
rompere
le
uova.
Mario
Dellacqua
VI DICO BERLUSCONI IN ANTEPRIMA: meno tasse su imprese, famiglia e lavoro, abolizione dell'Imu e se non l'ho potuto fare prima è perchè i miei alleati di governo e il Parlamento non mi obbedivano. Dunque la riforma della Costituzione e dell'architettura istituzionale dello Stato deve servire a darmi il potere che mi manca. Non c'è altra soluzione. D'altra parte in Italia la democrazia è uno spreco di tempo prezioso. Riusciranno i nostri eroi ad abboccare un'altra volta?
RispondiElimina(m.d.)
Riceveremo a casa il rimborso dell'IMU. Possiamo prepararci a tornare all'assalto dei ristoranti e degli aeroporti. Siamo ricchi. Come volevasi dimostrare.
RispondiEliminascribacchino sempre anarchico
La lotta per l’egemonia e la visibilità dei partiti (prc, pdci, verdi, Di Pietro poi!) altrimenti alla frutta e comunque alla frutta è ormai di ostacolo alla liberazione delle energie democratiche necessarie ad un rinnovamento dei modelli di organizzazione politica. In questo sono d’accordo con l'ultimo intervento di Marco Revelli su MicroMega on line. Non sono invece d’accordo con la sua apologia del voto “libero”. Bisogna essere talmente liberi nella scelta del voto da saperne anche liberamente misurare le conseguenze senza ignorarle. E penso che far mancare al centrosinistra la maggioranza al Senato non aiuti le nostre battaglie sociali, ma le renda più difficili. A meno che non si pensi ad una totale identità fra Bersani-Vendola e Berlusconi-Maroni con in mezzo Monti a negoziare pane da due fornai e a venderci come unica perchè tecnica la vecchia ricetta liberista. E io non lo penso. (m.d.)
RispondiEliminaPenso che in questa situazione sia necessario votare e far votare PD al Senato per contribuire responsabilmente alla vittoria del centrosinistra. Ma penso anche che sia comprensibile votare alla Camera per Rivoluzione civile per evitare che in seguito il Pd possa imboccare una strada "dorotea" fatta di compromessi al ribasso.
RispondiEliminaDomenico Bastino