Il 30 gennaio alle ore 21 si sono incontrati all'angolo Giuseppe Astore, Mirta Baldini, Carla Benotti, Nadia Biscola, Giuliano Carletti, Carla Corsini, Paolo Cremi Lai, Mario Dellacqua, Giovanni Garabello, Mario Ruggieri, Nunzio Sorrentino, Mario Vruna. Il portavoce Nunzio Sorrentino ha informato che, grazie all'opera di costante monitoraggio di Carla Benotti, il Comitato ha accertato la richiesta inoltrata alla Provincia dalla ditta “None Recuperi” per ottenere l'insediamento in via Pinerolo 8 di un impianto “per la messa in riserva di rifiuti pericolosi”. Il progetto, di cui sono stati informati Arpa, Asl, Vigili del Fuoco, Comuni di Volvera e Candiolo, verrà esaminato in una “Conferenza istruttoria” convocata negli uffici della Provincia di Corso Inghilterra alle ore 14 del 25 febbraio.
Il Comune di None “dovrà provvedere in tempi brevi alla pubblicazione” all'Albo Pretorio della convocazione “per consentire ai soggetti portatori di interessi pubblici o privati, nonché ai portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati di presentare fino a 10 giorni prima della Conferenza osservazioni, memorie e documenti inerenti il progetto”. Per parte di sua competenza, il Comune di None è tenuto ad esprimersi circa la “compatibilità urbanistica e territoriale del progetto presentato”. Non disponendo di alcuna informazione, il Comitato ha dato mandato al portavoce di richiedere l'accesso agli atti onde conoscere caratteristiche, funzionamento, finalità e impatto ambientale dell'opera. Ciò per supportare il suo eventuale intervento in sede di Conferenza del 25 febbraio.
Il Comitato ha poi esaminato lo stato di avanzamento dell'intesa tra Comune e AgriEnergia in tema di funzionamento dell'impianto a biogas di Regione Essa. Nonostante l'annuncio a mezzo stampa locale sembrasse presagire una conclusione vantaggiosa per il Comune e per la popolazione, le bozze di Convenzione non sono a tutt'oggi diventate definitive e ufficiali a seguito della richiesta degli agricoltori di procedere ad una loro revisione: ultime rilevazioni tecniche avrebbero accertato un divario difficilmente colmabile tra il fabbisogno di calore per il riscaldamento degli edifici pubblici e la capacità produttiva dell'impianto. Sono poi emerse difficoltà supplementari impreviste circa la praticabilità effettiva del collegamento tra il sito dell'impianto e gli edifici pubblici: l'attraversamento dei fondi privati comporta un assenso che non risulta ancora acquisito da tutti i titolari.
Il Comitato fa presente che:
- Sarebbe stato più saggio e più responsabile subordinare il parere favorevole del Comune alla Conferenza dei Servizi alla stipula di una Convenzione che vincolasse i contraenti a impegni congiunti ma preventivamente chiari e ragionevolmente vantaggiosi per il Comune. Ignorando tale obiezione, si è adottata una procedura rovesciata.
- Sarebbe stato più saggio e più responsabile subordinare l'ottimistico annuncio di una conclusione positiva della vicenda ad una rilevazione più ponderata dei dati tecnici sulle potenzialità dell'impianto e sulle sue implicazioni economiche.
- Le osservazioni e le obiezioni inoltrate al Comune a giugno 2013 conservano tutta la loro attualità, anche se l'Amministrazione ha ritenuto di escluderne un'adeguata considerazione.
In particolare si fa presente che:
- A prescindere da qualsiasi accordo con la cooperativa, il Comune dovrà provvedere alla migliore coibentazione degli edifici pubblici (palestra, Scuole Rodari e Gobetti, sede municipale) attingendo ad un finanziamento della Regione fino all’80% della spesa, come da delibera della Giunta Regionale dello scorso dicembre. Il risparmio energetico di tale intervento non sarebbe inferiore al 30%. Risulta perciò estremamente penalizzante per il Comune definire il suo impegno finanziario sulla base di consumi precedenti, che ne rappresenta il picco più elevato, mantenendo fisso tale impegno per 13 anni e sterilizzando, in tal periodo, gli evidenti benefici della ristrutturazione ai fini del risparmio energetico. Valutate le spese per la manutenzione e l’uso del vecchio impianto, lo sconto offerto da AgriEnergia sarebbe ugualmente ottenibile con la migliore coibentazione degli edifici con una spesa comunque indifferibile e garantita dai fondi regionali.
- Il Comune deve fissare il suo impegno finanziario unicamente sulla base dell’ammortamento delle spese della cooperativa. In questo caso il risparmio sarebbe superiore a quello ottenuto nel contempo dalla ristrutturazione degli edifici.
- Il teleriscaldamento è necessario per definire come cogenerativa l’attività dell’impianto (produzione di energia elettrica + utilizzo dell’energia termica). Sarebbe incongruente per un Comune che ha aderito al Patto dei Sindaci per il risparmio energetico non utilizzare i benefici del teleriscaldamento in presenza dei relativi presupposti.
- Occorre sempre chiedersi quale sarebbe l’incidenza ambientale della dispersione delle ingenti quantità di calore prodotto. La cooperativa ha posto in essere questa attività per la produzione di energia elettrica, da inserire in rete, per averne un prezzo corroborato da sostanziosi contributi pubblici. La produzione termica è un prodotto di scarto che, quando non utilizzato, verrebbe necessariamente disperso. Per quanto ovvio, provvedendo a ripagarne le spese, il Comune con il teleriscaldamento, non incide sulla redditività che ha sollecitato l’originaria iniziativa della cooperativa.
Il Comitato si propone di informare la cittadinanza sull'evoluzione di una vicenda che è stata presentata come un'opportunità per le casse del Comune e per la qualità della vita. Ora, invece, rischia di tramutarsi in un danno economico e ambientale per tutti a vantaggio esclusivo della società proponente: l'esatto contrario di quanto disinvoltamente detto e scritto.
Tuttavia scribacchino nonostante anarchico
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