mercoledì 11 dicembre 2013

FORCONI A NONE?

Commercianti, artigiani, autotrasportatori: dopo le giornate di blocco si chiederanno a che cosa è servito. Proseguiranno a oltranza, visto che la rivoluzione è una pratica più lunga? Quelli che si muovono una volta ogni tanto quando vengono colpiti non sono in grado di fare nessuna rivoluzione. Per tentare una rivoluzione occorre dimostrare nel tempo che si comprendono, ascoltano e sostengono anche le rivendicazioni degli altri. E si fanno alleanze attorno a un programma che seleziona gli obiettivi più importanti e più condivisi. Del che non c'è traccia. Per ora solo negozi minacciati e disordini in piazza Castello.

A None l'evento ha avuto un esito particolare e strano. L'influenza politica della destra non si è vista, ma quasi tutti i negozi e i bar sono chiusi. La sinistra (precisiamo: il Pd) teme i fascisti, le minacce e i picchetti al Mercatò. Fascisti e minacce,
vade retro. Picchetti di lavoratori in sciopero ai grandi centri commerciali per strappare contratti più sicuri, magari. Sarebbe ora, invece. E' sempre tardi. Se la sinistra resta immobile, gli spazi del malcontento e della protesta vengono occupati dalla destra. E' una legge fisica.
Invece di scomunicare, il movimento sindacale dovrebbe unitariamente dichiarare uno sciopero generale per un piano di lavoro giovanile, per un fisco equo a favore dei salari che se restano bassi impediscono la ripresa economica, per un massimo di 5mila euro a pensioni e stipendi e per un minimo di mille euro a stipendi e a pensioni.

No al polverone. Unità dei lavoratori dipendenti e autonomi, italiani e stranieri. Democrazia, solidarietà, uguaglianza sociale.


Mario Dellacqua

1 commento:

  1. premessa la buona fede e anche molte buone ragioni di parte dei manifestanti ed invece la disistima, tanto per usare un eufemismo, nei riguardi di molti dei soggetti promotori, come quasi sempre accade in italia, qualcuno si permette di fare impunemente quel che gli pare senza alcun riguardo verso concittadini, leggi o anche solo regole di buona convivenza e le autorità (incluse le forze dell'ordine) spesso non intervengono ad impedire gli evidenti eccessi. guarda caso diverso è stato ovviamente il loro comportamento a genova per il g8 o in val di susa o in occasione di altre manifestazioni di diverso colore politico. lungi da me il chiedere di picchiare a sangue manifestanti inermi come è stato fatto in passato da parte di poliziotti, carabinieri e finanzieri ma tra tale ignobile comportamento e la esplicita o implicita solidarietà verso azioni di blocco ad oltranza (di centri commerciali, strade, negozi) o addirittura squadristiche, ci sta la giusta via di mezzo del fare il proprio dovere al di là delle proprie personali convinzioni politico-sociali.

    RispondiElimina