Tra i soggetti che hanno
partecipato alle agitazioni di piazza in questi giorni, molti non sono
arroganti, non fanno il saluto fascista, non vogliono spaccare tutto, non sono
bombaroli. Non sarebbe giusto attribuire a tutto un movimento esasperazioni ed
estremismi che compaiono ogni qualvolta una diffusa sofferenza sociale alza la
testa e si solleva oltre la subordinazione quotidiana.
Bisogna saper vedere,
secondo me, e vedere significa distinguere, non generalizzare per far quadrare
a tutti i costi le proprie convinzioni.
Chi protesta in questi
giorni? “Si tratta – scrive Piero Baral – di commercianti, artigiani,
agricoltori, trasportatori che hanno già visto negli ultimi anni erodersi i
propri margini di guadagno e vedono ora messa a repentaglio addirittura la
propria esistenza come categoria. Una piccola borghesia che è proprietaria dei
mezzi di lavoro ma che è anche fortemente indebitata, e fatica duramente
(aumentando i tempi di lavoro e diminuendo le tutele per sé e per i propri
salariati); a volte "dipendente" di grandi imprese che subappaltano
il lavoro sul territorio, come nel caso degli autotrasportatori. Un tessuto
sociale di piccoli padroni o di padroni di se stessi, spesso evasori. Il popolo
dei blocchi è costituito da ceti sostanzialmente popolari, nei costumi, nei
modi di sentire, che non hanno molti canali per esprimersi fuori di quelli
della protesta diretta a cui si aggiungono disoccupati e studenti”.
"Se facciamo conto
che l’Italia sia come un’azienda, noi sappiamo che quando essa ha tanti debiti
quanto sono il suo fatturato, allora essa – scriveva Pierre Carniti già nel
1992 - porta i libri in tribunale. Quindi teoricamente da tempo lo Stato
avrebbe dovuto portare i libri in tribunale. ... Noi abbiamo vissuto con il PIL
che abbiamo realizzato più i debiti che abbiamo accumulato. Far pagare la
montagna di debiti significa far pagare le tasse alle categorie che non le
hanno mai pagate. Queste naturalmente si sono indignate molto con le classi
politiche di cui tolleravano le ruberie (..) Come, rubi e per di più mi fai
pagare le tasse? Finché non me le facevi pagare, potevamo trovare un modus
vivendi, ma se incominci a pretendere di farmele pagare, allora diciamo che
questo ceto politico corrotto va cacciato via".
A None tutto è cominciato e
finito il 9 dicembre. Si è mossa tutta gente per bene, tranquilla, civile. E'
bastato un volantino scaricato da Internet. Poi, una raccolta di firme promossa
dal presidente dell'Associazione commercianti nonesi ha prodotto la chiusura di
tutti i negozi. Senza indugi, minacce o resistenze. E' comparso persino un
presidio al Mercatò che convinceva senza incidenti i clienti ad andarsene. Si
può capire il dente avvelenato con il grande centro commerciale. Ma non si può
non notare l'infelice giacobinismo della procedura sperimentata: non uno
straccio di assemblea che preparasse e spiegasse i motivi dell'agitazione, non
un tentativo di interpellare gli altri lavoratori e di coinvolgere la
cittadinanza.
Sull'altro fronte, altra
gente tranquilla e civile. I perbenismi col tricolore del Sindaco alla
fiaccolata nichelinese, nei manifesti del PD torinese, alle rotonde del
pinerolese sono ridicoli. Per la bisogna, pure l'Anpi provinciale con i suoi
striscioni e i suoi comunicati ha lanciato l'allarme per il “nemico alle
porte”: illegalità, provocazioni, gruppi neofascisti, fondamentalisti
cattolici in guerra con il Pontefice. Neanche due righe per affrontare il
ribollire magmatico di motivazioni all'origine dell'indisciplinata protesta.
Sembra di leggere i comunicati della Fiat e i cartelli dei cosiddetti “quarantamila”
che nel 1980 chiedevano a Novelli di aprire i cancelli.
Ragazzi, pensate che i fascisti stiano a guardare e ad aspettare l'esito dei nostri comodi seminari da democrazia del tinello? E' stato arrestato un leader di Casa Pound, ma questa notizia liberatoria e "rivelatrice" del segreto di Pulcinella non annulla il doppio uppercut subito.
Ragazzi, pensate che i fascisti stiano a guardare e ad aspettare l'esito dei nostri comodi seminari da democrazia del tinello? E' stato arrestato un leader di Casa Pound, ma questa notizia liberatoria e "rivelatrice" del segreto di Pulcinella non annulla il doppio uppercut subito.
1) L'agitazione è
interclassista e non diretta dai simboli e dai colori della classe operaia. La
sinistra assente e in fuga, sgrida i lavoratori perché mancano alle messe
cantate. Ma per partecipare alle liturgie bisogna essere credenti e molti
operai hanno lasciato la chiesa da un pezzo, senza aspettare l'ite missa
est.
2) L'agitazione è
dichiaratamente apolitica, ma è guidata da una radicale richiesta politica:
tutti a casa. Veramente pretendiamo di tenere nella nostra "normalità
democratica" quattro milioni di giovani che non lavorano né studiano,
senza offrire loro una credibile prospettiva di lotta abbinata a una politica
capace di buoni esempi (che vanno dati e non chiesti)? E che cosa pretendere
dagli altri milioni di lavoratori espulsi dal ciclo produttivo o in esso mai
ammessi che sono stati brutalmente trasformati in “imprenditori di se stessi”
dal lavoro precario, dalle assunzioni a termine, da una burocrazia famelica e
pachidermica? Fuori dagli schemi della sinistra, la sinistra ha loro girato le
spalle.
Più che qualunquisti di
destra sono “debitori verso le istituzioni statali (Inps, fisco) o le
banche. Solo 5/7 anni fa – scrive Giorgio Gardiol su “Riforma” - erano
persone riverite. Poi è arrivata la stretta creditizia con i decreti
ingiuntivi, i pignoramenti, i distacchi della luce. Poi ci sono gli ambulanti
che nel giro di qualche mese si sono visto aumentare da due a quattro volte il
costo del posteggio. Per non dire delle partite Iva che ogni mese fanno una
fattura di 800 euro che consente loro di incassarne 500 netti. E' andata in
scena la povertà. Una povertà non diversa da quella dei cassintegrati e dei
licenziati. Speriamo che le povertà si parlino. Così forse si troveranno
soluzioni”.
Sono contro la ricerca di
capri espiatori quando viene “da destra” (zingari, parlamentari,
extracomunitari). Figuriamoci come posso sopportare lo stesso esercizio quando
viene proposto a sinistra con scorciatoie che allungano e con annesso bagaglio
di autoinganni.
Mario Dellacqua
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