L'Agenzia
Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) ha condotto fra il 10 aprile e il
10 maggio 2013 una campagna di rilevamento dello “stato della qualità dell’aria” a None. Il 29
novembre il dott. Francesco Lollobrigida ha consegnato la sua relazione.
L'apparecchiatura era installata dietro la Chiesa di san Rocco e ha fornito
dati dai quali emerge che nel Comune di None respiriamo una quantità di
sostanze pericolose simili a quelle galleggianti nei polmoni di chi abita in
località della provincia di Torino “con caratteristiche analoghe di fondo
urbano/suburbano, come Torino-Lingotto, Borgaro o Orbassano”.
Anzi, secondo l'Arpa, “mediamente la
situazione della concentrazione degli inquinanti, risulta migliore di quella rilevabile
in siti di traffico urbano come Torino Consolata o Torino Rebaudengo”. La
notizia ci consola ma non ci può rallegrare, dal momento che, notoriamente, via
della Consolata è tra le più inquinate d'Italia. Fra i peggiori è una bella
lotta che non appassiona.
Se le soglie di allarme stabilite dalla
normativa non sono mai state superate per ozono, biossido di zolfo e biossido
di azoto, i valori di riferimento per la protezione della salute umana, sono
stati superati sia per il PM10 (tre superamenti
del valore limite giornaliero per la protezione della salute di 50 millesimi di
grammo al metro cubo), sia per l’ozono (dieci
superamenti del valore obiettivo per la protezione della salute umana).
“Il numero di
superamenti della campagna – scrive la relazione dell'Arpa - rispetto alle
centraline di monitoraggio fisse, varia a secondo dell’inquinante: per il PM10
i valori sono prossimi a quelli della stazione di fondo urbano di
Torino-Lingotto, mentre per l’ozono e il biossido di azoto i valori sono
confrontabili alla stazione fissa di fondo suburbano di Orbassano”.
Il dott. Francesco Lollobrigida avverte
che la durata del monitoraggio, per acquisire più convincente valore
scientifico, dovrebbe raggiungere almeno il 14% annuo di misurazioni: una in un
giorno a caso della settimana oppure otto settimane distribuite in modo
regolare nell'arco dell'anno. Tuttavia, non manca di proporre all'attenzione
delle istituzioni e dell'opinione pubblica osservazioni tutt'altro che
rassicuranti: “il confronto con le stazioni fisse fa presumere che a livello
annuale il numero massimo di giorni di superamento di PM10 consentiti dalla
legge (35) non venga rispettato,
come d’altra parte avviene per tutta l’area di pianura del territorio
provinciale e come era già stato rilevato nel corso delle campagne effettuate
tra il 2006 e il 2007”.
Non buone le notizie “per quanto
riguarda il rispetto dei valori limite su base annuale per biossido di azoto e
PM10”: se si confrontano le stime effettuate nelle stazioni fisse “la
media annuale nel sito di None, presumibilmente supera il valore limite che per
entrambi gli inquinanti è pari a 40 μg/m3
(millesimo di grammo per metro cubo)”.
Preoccupante anche il caso dell’ozono: “un
inquinante – scrive l'Arpa - tipico del periodo estivo, in quanto il forte
irraggiamento solare favorisce le reazioni fotochimiche che lo producono. La
campagna è stata effettuata in un periodo relativamente caldo dell’anno” e
questa è la ragione principale per cui “si sono registrati dieci superamenti
del valore obiettivo per la protezione della salute umana”.
Anche per l'ozono l'Arpa presume che “il
numero massimo di giorni di superamento consentito dalla normativa su base
annuale non sia rispettato”, delineando una tendenza non esclusiva del sito
di None ma “comune a tutto il territorio regionale; l’ozono è infatti di
origine secondaria, cioè è un inquinante non emesso direttamente da fonti
antropiche e che si genera in atmosfera grazie all'instaurarsi di un ciclo di
reazioni fotochimiche che coinvolgono altri inquinanti e avvengono su scala
spaziale molto vasta . Ciò fa sì che l’ozono sia di fatto ubiquitario (si
può trovare dappertutto nello stesso tempo ndt)”.
L'esame dei “dati rilevati per gli
inquinanti più critici nel corso delle campagne effettuate nel 2006 e nel 2007”,
permette di affermare che “le concentrazioni di ozono risultano
sostanzialmente stabili mentre un miglioramento significativo si osserva sia
per il PM10 che per il biossido di azoto”. Anche qui siamo in linea con
tutto il territorio provinciale.
Il rapporto dell'Arpa si conclude con
informazioni interessanti sui flussi di traffico in Via Roma, dove ogni giorno
transitano circa 4700 veicoli “con una netta prevalenza di autovetture, che
sono quasi il 70% del totale”. Non trascurabile la presenza di traffico
commerciale leggero (17%) e pesante (9%) che diminuisce il giovedì in occasione
del mercato. “A livello di
andamento giornaliero si osserva in media un massimo assoluto di traffico nel
pomeriggio e un massimo relativo attorno alle dieci del mattino”.
Sarebbe meglio
se tanti genitori, figli e insegnanti andassero a scuola a piedi o in bici.
Mario Dellacqua
Anche gli insegnanti potrebbero usare la bici se non vogliono il cavallo di san francesco.
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