Il
Presidente, riconosciuta
legale l’adunanza,
dichiara aperta
la seduta.
Una data
storica il
29 marzo 2012, giacchè
la Giunta
comunale ha
deliberato l'approvazione
del Piano
locale giovani.
Allo
scopo di
“favorire lo
sviluppo locale
delle politiche
giovanili e
la partecipazione
dei giovani
ai processi
decisionali locali”
il Piano
Locale Giovani
“è lo
strumento, promosso
dagli Enti
Locali, che
rappresenta il
processo di
negoziazione tra
più enti,
istituzioni, organizzazioni,
soggetti collettivi
al fine
di armonizzare
interventi diversi
ed individuare
obiettivi comuni
per l’attuazione
di politiche
giovanili orientate
allo sviluppo
locale nel
suo complesso
e all’aumento
della partecipazione
dei giovani
ai processi
decisionali locali”.
Io non ho capito niente.
Però proseguendo nella lettura si apprende
che per il 2011 “i criteri
per la
progettazione operativa
e istruzioni
rivolte agli
enti referenti
della progettazione
locale per
la richiesta
di contributi”
prevedono finanziamenti della Regione “ripartiti nel
seguente modo:
€ 1.000.897,00 per la
realizzazione di
progetti nell’ambito
dei Sub
Piani Locali
Giovani a
favore degli
Enti referenti
della progettazione
locale ed
€ 147.000,00 per la
realizzazione di
progetti ed
iniziative di
interesse provinciale”.
Soldi che verranno spesi
per far che? Per adesso un breve testo (il linguaggio è simile a
quello impiegato per (non) spiegare “per emergere”) vaporosamente
descrittivo della “grave
crisi occupazionale”
che “colpisce
in modo
particolare il
mondo giovanile”.
Si sentiva
il grande
bisogno di
una delibera
che spiegasse
“che i
giovani, residenti
nel territorio
provinciale, si
collocano tra
le fasce
di popolazione
più vulnerabili
e a
rischio di
esclusione dal
mondo del
lavoro; appare
opportuno che
siano i
giovani medesimi
destinatari di
interventi a
carattere preventivo
e di
sostegno di
attività tese
a favorire
l’occupabilità,
nonché di
azioni finalizzate
a diffondere
tra i
giovani una
diversa immagine
culturale del
lavoro anche
legata alla
tecnicità ed
alla sapienza
manuale, accanto
ad una
cultura imprenditoriale”.
E abbiamo
uno struggente
bisogno di
“una libera
iniziativa delle
autonomie locali
di una
zona omogenea
per cultura,
tradizione, struttura
geografica, insediativa
e produttiva,
interessate ad
attivare azioni
a favore
del mondo
giovanile e
a sensibilizzare
la comunità
verso un
atteggiamento positivo
e propositivo
nei confronti
di questa
categoria di
cittadini”. Era
ora che
si prevedesse
“come per
i precedenti
anni, il
coinvolgimento dei
Comuni
facenti
parte del
CISA 12 Candiolo,
Vinovo, None
e Nichelino”.
E meno
male che
“il Comune
di Nichelino
ha confermato
la disponibilità
ad assumere
il ruolo
di Ente
capofila”. Speriamo
che si
proceda senza indugio alcuno
“alla continuazione
del Tavolo
di lavoro
e di
confronto sulla
proposta”. Anzi, è meglio
“per l’avvio
dei lavori,
che ogni
Comune interessato,
data conferma
della
propria
adesione, individui
un rappresentante
che possa
partecipare ai
lavori del
Tavolo di
cui sopra,
o in
caso contrario
esprima delega
nei confronti
del Comune
capofila”.
Pertanto la delibera
concretamente decide di “incaricare
un dipendente
comunale del
settore Affari
Generali – Servizi
alla Persona
per la
partecipazione al
Tavolo di
lavoro e
di confronto
della proposta
ampiamente illustrata
in premessa”.
Questo si capisce, ma non
si capisce in quali attività viene speso quel milione e più di euro
di cui una quota è in arrivo dalle nostre parti. Ho bisogno di un
mediatore culturale.
Mario Dellacqua
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