Vorrei esprimere
due concetti:
1) Don Milani
è stato un grande pedagogo nel senso etimologico del termine, dal
greco “paìs-paidòs”(fanciullo) e “àghein” (condurre); ha
educato e condotto per mano i suoi allievi nei difficili sentieri del
sapere e della vita.
Non
è stato un pedagogista, cioè un teorico dei metodi educativi o
studioso
di pedagogia.
2) La cultura
di sinistra , che ha dominato in Italia per oltre cinquant’anni ha
fatto passare Don Milani per comunista.
In realtà
di fronte alle due concezioni della vita , quella cristiana e quella
comunista, egli ha scelto decisamente la prima, facendosi prete in
età matura.
Alla domanda “ A chi
scriverebbe la lettera oggi” io rispondo che la scriverebbe a
coloro che hanno travisato il suo pensiero. Ad esempio ai sindacati
che, negli anni ’70, per elevare il livello culturale dei
lavoratori, hanno ottenuto le “150 ore”. Cosa in linea di
principio giusta , ma applicata in generale male.
Si è
voluto dare la licenza media a tutti, lavoratori e casalinghe, anche
a coloro che non si impegnavano minimamente o che addirittura
frequentavano solo saltuariamente le lezioni. Personalmente posso
testimoniare che prima degli scrutini nel corso delle “150 ore”
del 1976-77, venuti a conoscenza dell’intenzione del consiglio di
classe di non ammettere agli esami un noto assenteista, ben tre
sindacalisti si sono precipitati a scuola per perorare la sua causa.
Don
Milani sicuramente non era stato letto o capito da quei signori. Egli
voleva elevare le conoscenze, l’istruzione dei poveri, non regalare
i titoli di studio. Le conseguenze di questi comportamenti sindacali
sono state nefaste. Infatti negli anni successivi sono stati assunti
migliaia di bidelli e talvolta impiegati di segreteria praticamente
semianalfabeti.
Anche in molte scuole
superiori per anni è stato dato il sei politico e chi non si
adeguava era considerato un fascista. Anche questa è una grave
distorsione del pensiero di Don Milani. La scuola facile serve ai
figli dei ricchi pigri e fannulloni, che comunque occuperanno i posti
chiave nella nostra società, certamente non ai figli dei poveri.
Aldo
Sandullo
don lorenzo milani era di destra oppure di sinistra? dite pure quel che volete ma definirlo di destra mi vien difficile.
RispondiEliminaprobabilmente non era comunista (almeno in senso stretto) e certo era prima di tutto un cristiano ma essere cristiani vuol dire tirarsi fuori dalla mischia? oppure è un motivo in più per starci dentro ("nella compagnia degli uomini", come direbbe enzo bianchi)?
"ad ognuno secondo i suoi bisogni" è una citazione di marx o degli atti degli apostoli?
delle due l'una: o il cristianesimo è integralmente di sinistra oppure l'essere di sinistra è una libera scelta di parte dei cristiani, don lorenzo milani compreso.
io, almeno, la vedo così.