Inviata all'eco del chisone in data 30 marzo 2012
Cari Grella, Botta, Giordana, Caviasso, Carità e Nota,
ho appena avuto notizia dell'imminente autorizzazione, da parte della Provincia di Torino, del vostro progetto di costruire un impianto a biogas nella campagna di None.
Come vostro compaesano (almeno di vista più o meno ci si conosce) al di là di leggi e regolamenti, vorrei porvi quello che continua a sembrarmi, allo stato attuale, il problema principale della vostra iniziativa imprenditoriale: l'elevata percentuale di silomais destinata ad alimentare la centrale e la conseguente distrazione della stragrande maggioranza dei vostri migliori terreni agricoli (più del 70%!) dalla produzione diretta o indiretta di alimenti (umani o animali) a quella di un prodotto destinato ad essere bruciato (nel vero senso della parola).
Vorrei che spiegaste non tanto a me ma in primo luogo a tutti gli abitanti di None come giustificate quello che ai miei occhi pare in ultima analisi un enorme spreco di risorse. Più in generale vorrei chiedervi quale è la vostra idea di agricoltura per l'Italia, per il Piemonte e, non ultimo, per None, il paese in cui abitiamo noi ed i nostri figli.
Tutto questo, certo, nella verosimile ipotesi che voi vi sentiate ancora dei veri agricoltori.
Distinti saluti.
Roberto Cerchio
Sottoscrivono: Giovanni Garabello, Domenico Demuro, Mario Ruggeri, Mario Dellacqua, Luca Baldo, Mirta Baldini, Diego Goitre, Nunzio Sorrentino, Raffaele Latiana, GianLuigi Saccione, Carla Benotti, Valeria Perelli, Domenico Bastino, Francesco Cerchio, Massimiliano Franco...
P.S. l'eco del chisone ha deciso di non pubblicare la lettera aperta sul numero attualmente in edicola. Sempre che da parte del giornale vi sia davvero l'intenzione di favorire il dialogo anche su questo argomento, sembra perlomeno discutibile la scelta di rimandare il tutto a data da definirsi. In un dibattito non contano solo la forma ed i contenuti ma anche la scelta dei tempi.
P.P.S. da qualcuno è stato espresso il desiderio di sottoscrivere il contenuto della lettera. Lo può far presente tramite i commenti al post.
Io la sottoscrivo perché non pretende uno schieramento pro o contro e con garbata spontaneità sollecita una riflessione quasi “esistenziale” agli amici destinatari.
RispondiEliminaE’ pur vero che il mondo contadino, oltre all’eterno nemico rappresentato dal clima, oggi si sente prigioniero dei sistemi finanziari che esaltano o deprimono il valore del suo lavoro; ma questa è la regione della crisi e con essa il dramma che sta vivendo il mondo intero.
C’è da chiedersi conviene abbandonare le proprie radici per passare al servizio del “mostro” finanza, accettare di fare solo part-time il vecchio lavoro subordinandolo alle necessità del nuovo padrone che oggi ti sorride ma che sappiamo essere estremamente volubile e famelico ?
Mario Ruggieri
P.S.Una lettera aperta deve avere la caratteristica di essere pubblica, stante il “buco” dell’Eco, sarebbe saggio farne un manifesto.
Mi affretto a sottoscrivere la lettera di Roberto e mi auguro che altri amici facciano altrettanto. Approvo la proposta di trasformarla in un manifesto per investire la cittadinanza.
RispondiEliminaMario Dellacqua
per me quella del manifesto è una buona idea...
RispondiEliminaLuca Baldo
RispondiEliminaMi sembrano delle valide considerazioni,
sulle quali vale la pena stimolare delle riflessioni.
Sono pervenute le adesioni di Mirta Baldini, Diego Goitre e Nunzio Sorrentino.
RispondiEliminaSono arrivate oggi anche le adesioni di Raffaele Latiana e di GianLuigi Saccione.
RispondiEliminaCarla Benotti ci segnala la sua approvazione.
RispondiEliminaAnche Valeria Perelli sottoscrive la lettera di Roberto.
RispondiEliminaDomenico Bastino comunica la sua adesione.
RispondiEliminaMa i giornali hanno l'obbligo di pubblicare quanto voi scrivete? direi proprio di no!
RispondiEliminaCredo che ai vostri sempre e solo "no" abbiano già dato troppo spazio.
M.F.
E chi ha detto che sono obbligati? Pazienza, usiamo questo blog che è invece tuttora obbligato a pubblicare anche gli anonimi o le sigle criptate. Ognuno combatte con le armi che ha a sua disposizione. Ciao lo stesso se ti vedo. Mario Dellacqua
RispondiEliminaPasqua ci porta la sottoscrizione di Francesco Cerchio.
RispondiEliminaSarebbe interessante confrontarsi in modo aperto con chi giudica i nostri solo dei "sempre e solo no" forse gli si potrebbe spiegare la differenza tra un "no" ed un "cerchiamo di capire e parliamone". Noi ci mettiamo la faccia in quello che facciamo, non siamo persone anonime.
RispondiEliminaSottoscrivo la lettera di Roberto Cerchio.
Caro Roberto,
RispondiEliminapenso che tu abbia fatto un grande gesto di responsabilità e di coraggio inviando questa lettera agli agricoltori Nonesi.
Hai evidenziato come l' interesse della collettività, mi riferisco alla salvaguardia del territorio e dell'ambiente in cui viviamo, non possa essere messa in secondo piano di fronte a scelte così importanti per il futuro di tutti. Nessuno può pensare di "vivere nella propria isola" e fregarsene di chi incontra per strada e magari saluta anche con un ciao!.
Hai evidenziato che non si può continuare a vivere in un paese dove le scelte importanti del suo sviluppo, scritte magari su carta patinata in campagna elettorale, non vengano poi pianificate in un lavoro fatto di studio del territorio, di conoscenza dell'ambiente, delle sue risorse e sulla reale efficacia delle nuove tecnologie; in un progetto di programmazione dello sviluppo dove tutti i cittadini ne possano trarre vantaggi in termini veramente collettivi e non solo monetari per poche persone.
Penso che questo documento debba costituire la base per un documento più ampio dove "coraggiosamente" tutti possano dire ciò che pensano su questa questione.
Giovanni Garabello