La linea della Coldiretti è chiara: più
valore alle biomasse di derivazione agricole e più filiera corta. «Serve –
osserva Francesco Ciancaleoni, dell’Area Ambiente e Territorio della
Coldiretti, – un bilanciamento dei criteri tra diffusione degli
impianti e impatto sul territorio. Per noi l’agroenergia è strategica per
l’integrazione dei redditi, ma non a qualunque costo. Occorre frenare quegli
interventi che hanno creato problemi sul territorio, mentre bisogna trovare dei
correttivi che premino i piccoli impianti». La Coldiretti ritiene che «un
centesimo speso male può cambiare il paesaggio agrario». Sono stati stimati
37.500 ettari sottratti ai foraggi e destinati a colture dedicate per
alimentare gli impianti.
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